Astrid Lindgren

Sono stata una bambina degli anni Settanta, una bambina che amava leggere, correre, arrampicarsi sugli alberi e quindi Astrid Lindgren non può non aver avuto una parte importantissima nella mia crescita; dunque mi riempie di gioia raccontare di questa donna straordinaria che su Calendaria abbiamo descritto con questa mini biografia:

“Scrittrice svedese di libri per l’infanzia, ha dato vita a Pippi Calzelunghe”.

Ma chi era Astrid? Come è cresciuta? E com’è nata Pippi?

Astrid Anna Emilia Ericsson coniugata Lindgren nacque a Vimmerby, nella Svezia meridionale, il 14 novembre 1907.
Seconda di quattro figli, trascorse un’infanzia felice e spensierata nella fattoria della sua famiglia in un clima molto sereno. La libertà di cui godeva, i giochi all’aperto, il forte contatto con la natura sicuramente influenzarono i suoi romanzi.
Fin da piccola amò la lettura e iniziò assai presto a scrivere.

Pippi Calzelunghe è nata nel 1941. Karin, figlia di Astrid, aveva preso una brutta polmonite che l’aveva costretta a letto e spesso la mamma, per distrarla, le faceva compagnia inventando storie e fiabe. Una sera Karin le chiese di raccontarle la storia di Pippi Calzelunghe, un nome da lei inventato in quel momento e, vista la sua stranezza, la mamma pensò che una bambina così chiamata dovesse essere decisamente fuori dal comune. A Karin la storia piacque talmente tanto che Pippi cominciò a diventare protagonista di parecchie avventure. Una bambina fortissima, che viveva tutta sola in una grande casa, Villa Villacolle, con una scimmietta, un cavallo ed un baule di monete d’oro cui poter attingere per fare doni.
E fu per un altro malanno che l’eroina di famiglia divenne l’eroina di milioni di bambine e bambini. Nel 1944, a Stoccolma, a causa di una dolorosa caduta sul ghiaccio, Astrid Lindgren fu anche lei costretta a letto e, per far passare il tempo, stenografò le storie di Pippi, che successivamente trascrisse in un manoscritto, da lei pure illustrato; ne fece dono alla figlia per il suo decimo compleanno. Un anno dopo, nel 1945, Lindgren pubblicò poi il romanzo presso la casa editrice Rabén&Sjögren con le straordinarie illustrazioni di Ingrid Vang Nyman.

In seguito diede alle stampe numerosi altri romanzi sperimentando diversi generi letterari e divenne collaboratrice della casa editrice Rabén&Sjögren all’interno della quale fece tradurre, e a volte tradusse lei stessa, e pubblicare moltissimi libri di grande successo. Scrisse anche sceneggiature per il piccolo e grande schermo, tra le tante mi piace ricordare un altro classico della mia infanzia, Vacanze all’isola dei gabbiani. Ma non si possono non menzionare gli albi fotografici che realizzò in collaborazione con le due grandi fotografe Ylla (Camilla Koffler) e Anna Riwkin-Brick: libri dedicati alla vita quotidiana di bambine e bambini di tutto il mondo. Svolse infatti, Astrid, un ruolo importantissimo a favore dei/lle minori, in particolare contro le punizioni corporali che in Svezia vennero considerate un crimine l’anno successivo al suo appassionato discorso tenuto nel 1978, quando ricevette il prestigioso premio degli editori tedeschi Friedenspreis des Deutschen Buchhandels.

Ma il suo impegno civile si concretizzò anche contro la guerra in Vietnam, a favore dei diritti delle persone di colore negli Usa e contro le armi nucleari. Ancora, grazie alla protesta da lei organizzata contro i maltrattamenti inflitti agli animali da macello, nel 1988 venne approvata una legge riguardante la protezione degli animali, chiamata “legge Lindgren”.

Insomma, Astrid Lindgren, scomparsa nel 2002, ha accompagnato in modo tangibile la vita del suo Paese oltre che guidato la crescita di bambine e bambini in tutto il mondo. Pippi, questa ragazzina buffa, stravagante, generosa, intelligente ma fuori da ogni schema, fantasiosa, eccentrica e piena di voglia di vivere è stata di esempio alle bambine per crescere più libere da stereotipi. Le avventure di Pippi, come tutti i più bei libri per l’infanzia, non propongono messaggi educativi, non stabiliscono regole ma sono un inno alla libertà di pensiero, al coraggio, all’indipendenza. Laddove Tommy ed Annika, giudiziosi e obbedienti, rappresentano la realtà, Pippi rappresenta quel pizzico di fantasia, di disobbedienza, di pensiero libero che, nella giusta dose, non dovrebbe mai mancarci.

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Articolo di Donatella Caione

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Editrice, ama dare visibilità alle bambine, educare alle emozioni e all’identità; far conoscere la storia delle donne del passato e/o di culture diverse; contrastare gli stereotipi di genere e abituare all’uso del linguaggio sessuato. Svolge laboratori di educazione alla lettura nelle scuole, librerie, biblioteche. Si occupa inoltre di tematiche legate alla salute delle donne e alla prevenzione della violenza di genere.

2 commenti

  1. Una storia affascinante del nostro bel Calendario delle donne d’Europa inizia proprio col mese di marzo… complimenti all’autrice per aver narrato questa bella storia di vita, di letteratura, di impegno e sensibilità per la crescita anche dei piccoli lettori… oggi veramente dei bambini e delle bambine il mondo sembra interessarsi così poco ! non sono elettori, non votano, sono valutati come target per la vendita di innumerevoli prodotti a loro destinati, e quindi bombardati di modelli fasulli, molti sono abbandonati al babysitting della TV, dei telefonini, dei giochi online , spesso anche poco ortodossi se non dannosi, come abbiamo tristemente visto recentemente,sui social, dove li reindirizzano genitori assenti, impreparati o semplicemente incapaci di un ruolo cosi difficile…sembra che ci interessino solo come fruitori di monoattini e banchi con rotelle, più che di vaccini! Grazie all’autrice, i genitori non sono tutti così ovviamente, questa bella storia ci riporta a più giuste coordinate ed è un bell’esempio di come collaborare alla crescita con fantasia e creatività, rispettose dei valori di una generazione in crescita a cui è destinato il fututo!

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