Madrid. La marcia delle femministe radicali per abolire pornografia e prostituzione

23 Ottobre 2021: l’altra anima del femminismo, quello radicale, ha manifestato a Madrid per chiedere l’abolizione e la proibizione della prostituzione e della pornografia. Migliaia di femministe di vari paesi spagnoli si sono riunite nella capitale, chiedendo una legge che punisca la fruizione e l’industria del porno, che viene considerata una scuola di violenza. L’eliminazione del sistema prostituente di sfruttamento sessuale e mercificazione del corpo delle donne. Le femministe radicali attaccano anche la “legge trans” approvata a giugno di quest’anno dal Governo Spagnolo, che riconosce a cittadini/e la possibilità di cambiare genere a livello legale senza presentare referti medici o la necessità di effettuare cure ormonali. Rivendicano altresì uno Stato laico dove non ci sia l’intromissione della religione nella vita sociale. Attaccando anche la maternità surrogata. Chiedono che l’interruzione volontaria di gravidanza sia garantita in tutta la sanità pubblica e su tutto il territorio. Le femministe pongono poi questioni politiche ed economiche, esigendo giusti salari e pensioni degne e denunciando la privatizzazione di molti servizi pubblici.
Il grido delle femministe spagnole è stato «lotteremo per le strade fino a quando non conseguiremo i nostri obiettivi, perché la forza delle donne è il futuro di tutte».

Se andiamo ad approfondire meglio la relazione tra pornografia e prostituzione, ritroviamo nell’etimo di porno già insita anche la prostituzione, infatti il termine deriva dal greco porne che equivale a prostituta e graphia, disegno; possiamo già rintracciare le prime rappresentazioni pornografiche in stampe e illustrazioni antiche, a partire dall’età classica. Questo aspetto speculare non è solo etimologico, ma anche strutturale, investendo l’industria economica, il sesso a pagamento, l’ingranaggio patriarcale e capitalistico che muove tutto il mondo del porno e della prostituzione, dove per le femministe radicali la donna è venduta e mercificata, dove vige una narrazione violenta e macista.

Per intervenire poi in maniera diretta sull’agenda politica nazionale, le femministe stanno lavorando alla costruzione di un partito che vuole presentarsi alle prossime elezioni. La manifestazione si è conclusa in Puerta del Sol dove è stato letto il manifesto e la dichiarazione di intenti richiamando all’articolo 2 della Dichiarazione universale dei diritti umani che stabilisce «tutte le persone hanno i diritti e le libertà proclamate nella Dichiarazione, senza alcuna distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica, origine sociale, posizione economica». Per le spagnole che hanno manifestato ci troviamo in un momento storico molto particolare, in cui il Governo sta attaccando i diritti femminili, dove ancora oggi la violenza maschile resta impunita e le donne vivono sempre più stati di oppressione. Qui il video di invito alla manifestazione (https://twitter.com/futurodetodas). Questa parte del femminismo abolizionista si scontra comunque con tutta una parte del movimento che, al contrario, è pro-prostituzione e pro-pornografia e ritiene che le radicali siano trans-ecludenti. Due anime di una lotta, quella delle donne, che ha al suo interno visioni e posizioni diverse e opposte.

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Articolo di Dale Zaccaria

Scrittrice e performer, è associata alla Siae e autrice di opere letterarie mandato Olaf estensione Dor e Cinema. Giornalista associata alla G.n.s. Press Association, ha studiato Arti e Scienze dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Da oltre vent’anni è impegnata in performance dal vivo con musicisti/e, pittori/pittrici, danzatori/danzatrici e cantanti, in una ricerca mirata di contaminazione tra la poesia e le varie arti.

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