Vivere le nostre città

All’interno dello Spazio Cisterne, alla Fabbrica del Vapore di Milano, in via Procaccini, è stata realizzata una mostra collettiva dal titolo Address Unknown – Città, limiti, confini a cura di Giulio Verago, allestita da Viafarini, organizzazione per l’arte contemporanea, e Comune di Milano.
La Fabbrica del Vapore è uno spazio di promozione culturale, con manifestazioni di diverso tipo anche di intrattenimento e aggregazione, recuperato in modo oculato e ottimale dalla ristrutturazione della storica ditta metalmeccanica Carminati-Toselli & C., produttrice di materiale per ferrovie e tramvie nel periodo antecedente la Seconda guerra mondiale.

Alla visita guidata del 5 giugno scorso siamo state invitate, come associazione Toponomastica femminile, da una delle artiste presenti in mostra, Rebecca Agnes, che, come ci dice lei stessa nella mail di invito, da diversi anni ormai segue il nostro sito e la nostra attività, che le è stata molto utile per alcune opere artistiche a cui ha iniziato a lavorare nel 2020. Il suo progetto La Cittá di chi?, presente in mostra, è costituito da una serie di disegni basati su camminate che l’artista ha compiuto nel centro e nel nordovest di Milano fra il 2020 e il 2022. Le cartografie nascono dall’incontro tra peregrinazioni personali, memoria e ricerca storica, e censiscono strade, piazze e monumenti milanesi, incontrati nel cammino, che, classificati secondo il sistema binario dei generi, non sono dedicati a figure maschili, ma a donne. La mappatura non è esaustiva e non è conclusa: il progetto é ancora in progress.

L’artista Rebecca Agnes presenta il suo progetto

Prima della visita guidata alla mostra, Rebecca Agnes e Giulio Verago ci hanno portate a visitare l’Archivio Viafarini, un luogo dedicato all’arte contemporanea emergente, che mette a disposizione di giovani talenti uno spazio in cui esporre le proprie opere, incontrare collezionisti e gallerie, farsi conoscere da un pubblico ampio, e offre loro una reale opportunità di vendita insieme a ospitalità e accoglienza.

Il curatore della mostra Gulio Verago e l’artista Rebecca Agnes in Archivio Viafarini

Durante la visita guidata ci hanno illustrato i loro lavori anche altre artiste, fra cui ricordiamo Alessandra Caccia, con il suo digital video Giove in doppiopetto, un percorso a ritroso nella memoria alla riscoperta di luoghi e di una periferia non solo topografica, ma anche del cuore. Ci racconta l’artista: «Il ricordo che si fa poesia di chi non c’e più, ma ha lasciato un’importante eredità con la propria esistenza nella vita di chi resta. Il desiderio di far riemergere tracce di un mondo ormai lontano, per poter ricomporre la propria storia. Le centinaia di foto che ho ritrovato scattate da mio nonno (operaio e fotografo) mi hanno dato il coraggio di riabbracciare un tempo e un luogo, la periferia, che per me era rappresentata da mia nonna, di calarmi in una Milano che si ricostruiva entusiasta e piena di speranza dopo la dolorosa esperienza della guerra. La storia quotidiana di una donna come tante, ma piena di luce, inconsapevole del proprio valore e dei propri talenti, il desiderio di ridar voce ai sogni rimasti incastrati tra la strada di casa e quella per andare a lavorare». Opera dedicata alla nonna, sarta di teatro; il commento alle immagini del video sono le parole di una lunghissima poesia, scritta dall’artista in onore della nonna: «[…] Accorciare / allungare / tagliare / infilare / strappare / filo […] Ma le hai mai chieste le rose? / Rimanevano solo le spine, mille spilli dalla capocchia colorata / piantati come minuscoli fiori / sulla giacca di / Giove in Doppiopetto. / Commedia musicale / Delia Scala / Carlo Dapporto / polvere di stelle. / Danza fortunata / in sorte dalla dea bendata. / Balla, balla ballerina / fino al mattino che la sorte l’ha tolta il consorte / al nido devi tornare / Angelo del focolare. […]»

L’artista Alessandra Caccia illustra il suo lavoro

Altra artista presente alla visita guidata è Sonia Arienta, con Danze urbane a tempo determinato. Ovvero Danze obbligate. L’opera, ancora in corso, costituita da una serie di bozzetti, tempera su carta di dimensioni variabili, è parte del progetto di drammaturgia urbana “Attraversamenti a tempo determinato (ma ignoto ai più)”, incentrato sugli incroci di Milano regolati da semafori. Illustra l’artista: «L’attraversamento di un passaggio pedonale regolato da semafori rimanda innanzitutto l’idea di “fretta”. Non è concesso attraversare con calma, a ritmo di passeggiata, o al passo di una persona anziana, o di chi è piccolo o ha difficoltà a muoversi. Sbrigarsi, accelerare il passo, stringere i tempi perché chi è in auto non può aspettare un secondo di più. Il semaforo limita le libertà personali a favore della sicurezza collettiva, ma al contempo obbliga i pedoni a muoversi in un tempo stabilito. L’atto dell’attraversamento dà origine a danze che, al di là del ritmo e della composizione, della musicalità dei movimenti, mettono in rilievo l’essenza “coatta” di coreografie imposte dai tempi del semaforo, espressione di un “potere” occulto e necessario a disposizione dell’autorità, per regolare i flussi, tutelare la vita dei cittadini (pedoni e automobilisti), in una società che corre sempre più veloce: ma per andare dove?».

L’artista Sonia Arienta illustra il suo lavoro

Tante altre opere di artisti e artiste emergenti, esposte alla mostra, sono state poi presentate dal curatore, di seguito una carrellata esemplificativa:

Rebecca Agnes e Giulio Verago saranno protagonisti di un’intervista, che sarà pubblicata nel prossimo numero di Vitamine vaganti, in cui ci parleranno meglio della loro attività e dei progetti futuri.

In copertina: nello Spazio Archivio Viafarini, scrivania con opera in progress di Rebecca Agnes.
Fotoreportage di Danila Baldo.

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Articolo di Danila Baldo

Laureata in filosofia teoretica e perfezionata in epistemologia, già docente di filosofia/scienze umane e consigliera di parità provinciale, tiene corsi di formazione, in particolare sui temi delle politiche di genere. Giornalista pubblicista, è vicepresidente dell’associazione Toponomastica femminile e caporedattrice della rivista online Vitamine vaganti.

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