«Penso ai miei amici e ai padri dei miei figli. Penso ai miei figli, più spesso a Viola che ai miei quattro figli normali. E

«Penso ai miei amici e ai padri dei miei figli. Penso ai miei figli, più spesso a Viola che ai miei quattro figli normali. E
Era il 27 gennaio 1922, l’anno della marcia su Roma e della salita al potere del fascismo, e si spegneva a Catania uno tra gli
Nel Giorno della Memoria vogliamo ricordare anche un’altra pagina dolorosa della Storia, quella del genocidio armeno e lo facciamo con le parole di alcune scrittrici
Esiste un’autrice, poco ricordata e completamente tagliata fuori dal canone, a cui la letteratura del Novecento deve tanto e riconosce poco. Si chiama Rina Faccio,
«E quello che canto non è immaginario,sebbene sia detto in canzone,la storia che canto è presa dal diariodi una che fu testimone.Che fu testimone e
«Avete taciuto abbastanza. È ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito».