Toponomastica femminile e dintorni al Salone del Libro di Torino

Quest’anno il tema del XXXVI Salone del libro, che si è tenuto al Lingotto Fiere di Torino dal 9 al 13 maggio 2024, era Vita immaginaria. Ispirato da un saggio di Natalia Ginsburg, il titolo rimanda alla capacità della mente di creare mondi alternativi, capacità che – scrive Annalena Benini direttrice editoriale del Salone – «a volte anticipa e indovina le vicende della vita reale» riguardando anche «l’attesa di un futuro che possiamo costruire attraverso la letteratura, il cinema, l’arte, la parola scritta e le voci alle quali dedichiamo la nostra speciale attenzione». Si tratta quindi di un omaggio alla creazione di altri mondi, ben rappresentata dall’originale manifesto di Sara Colaone, e persino alla speranza «che qualcuno di essi possa diventare reale».

Aspetto assai significativo, nel manifesto di Colaone l’immagine di chi vede con gli occhi della mente è quella di una donna, e non è un caso che la presenza femminile negli eventi del Salone sia stata massiccia, facendosi interprete di una coscienza critica matura e delle istanze di un mondo che ha ben chiari ormai i propri obiettivi. Toponomastica femminile, che da anni lavora per il riconoscimento pubblico dell’operato delle donne, e delle tante realtà a esse collegate, non poteva mancare a questo appuntamento.
Diamo notizia qui degli eventi che vi si sono svolti.
Giovedì 9 Danila Baldo, vicepresidente di Tf, insieme a Sara Carbone, Emma Schiavon e Lidia Pupilli, moderatrice e curatrice del volume con Marco Severini, ha presentato Ventuno parole. Lemmario di storia e vita femminile nella contemporaneità, opera collettiva edita da Millesettecentonovantasette Edizioni e concepita nell’ambito dell’Associazione di Storia Contemporanea, una realtà che, al di fuori dell’ambito strettamente accademico, si occupa di storia delle donne e di public history e che era ospite nello stand del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Macerata.

Da sinistra, seconda fila, Caterina Pali, Rachele Stanchina, Marco Severini. Da sinistra, prima fila, Danila Baldo, Lidia Pupilli, Emma Schiavon, Sara Carbone. Foto di Sabrina Conforti

Danila Baldo ha parlato del “potere”, quello che le donne ancora non hanno ottenuto, e che intendono però declinare non come sostantivo (il potere) ma come verbo (poter fare, poter agire per cambiare le cose), tema trattato nel capitolo intitolato Empowerment. Le altre relatrici hanno poi parlato anche di Lavoro, di Istruzione, di Oblio, di Femminismi e Pacifiste, oltre che di Cittadinanza e dell’azione condotta da Rosa Oliva De Conciliis negli anni ’50 del secolo scorso per ottenere che le donne potessero partecipare ai concorsi per entrare in prefettura.

Come negli anni scorsi era presente al Salone anche il Premio letterarioItalo Calvino, che da cinque anni collabora con Tf nell’organizzazione del concorso Sulle vie della parità. Il Premio ha ricevuto i visitatori nello stand anche quest’anno condiviso con la rivista L’Indice dei libri del mese e ha dato vita a due eventi. Il primo, venerdì 10, è stato la premiazione del Call per la narrativa breve 2024. Presenti, oltre alla giuria tecnica (Isabella Ferretti, Orazio Labbate, Andrea Pagliardi e Franco Pezzini), gli autori e le autrici dei dieci racconti finalisti sul tema proposto, Trame interspecie, che sono stati selezionati a cura del Direttivo del Premio attraverso una serie di tappe intermedie a partire dai 913 incipit pervenuti. Hanno vinto Polli fritti coi piedi di Pietro Verzina, che si è aggiudicato il Premio della giuria, e Le mie radici di Chiara Sabatini, votato invece on line dal pubblico e dagli amici della rivista L’Indice. Il secondo evento, domenica 12, moderato da Mario Marchetti presidente del Premio Calvino e da Benedetta Centovalli, editor e agente letteraria, è stato l’ormai collaudato incontro tra autori, autrici ed editor che hanno curato l’uscita delle opere, di più recente pubblicazione, di vincitori e vincitrici, finalisti e finaliste del Premio.

Numerosi gli eventi e gli incontri organizzati dal Concorso Lingua Madre, realtà fondata da Daniela Finocchi e da anni sostenitrice di Toponomastica femminile: si è iniziato giovedì 9 maggio con l’incontro intitolato Protagoniste impreviste. L’italiano e i suoi sconfinamenti, per continuare sabato 11 con Libere di immaginare il mondo. Il femminismo di Aida Ribero, emozionante incontrodurante il quale Daniela Finocchi, Liliana Lanzardo, Michela Marocco e Luisa Ricaldone hanno presentato il libro Con forza e intelligenza, a cura di Daniela Finocchi e Michela Marocco, omaggio alla memoria di Aida Ribero (1935 – 2017), significativa figura del femminismo torinese recentemente onorata nella toponomastica cittadina con una targa stradale. Lunedì 13 ha avuto luogo la premiazione del Concorso letterario Lingua Madre, con la consegna dei premi alle vincitrici e gli interventi di Annalena Benini, Giulio Biino, le Rappresentanze diplomatiche dei Paesi d’origine e i Sindaci delle città di residenza delle autrici. Parecchi gli altri incontri, le presentazioni di libri e le letture a cura o in collaborazione con Clm, sia negli stand e nelle sale del Lingotto che nel’ambito del Salone off: al Lingotto Corpi in transito. Viaggi e trasformazioni ai crocevia della storia a cura di Besa Muci Editore in collaborazione con Clm, in Sala Bianca; letture con le autrici, presentazione delle Antologie di Lingua Madre, a cura di Clm, stand Edisu; presentazione, a cura di Leonida Edizioni, del volume Di un’altra voce sarà la paura, stand Città metropolitana di Reggio Calabria; presentazione di Espropriazioni a cura di Vita Activa Nuova, stand Regione Fvg; presentazione di Lengua de striga, a cura di Federazione unitaria italiana scrittori, stand Fuis; presentazione di Fuliggine e rose, a cura di Besa Muci nello stand omonimo. Nel Salone Off gli eventi legati alla collaborazione di Clm: con la Casa Circondariale di Vercelli nell’ambito del progetto Voltapagina; con la Casa del Quartiere di San Salvario sul lavoro delle donne; con Pedrini Editore per un approccio alle fiabe tradizionali della regione cinese dello Yunnan.

Un’altra realtà di cui voglio ricordare la presenza al Salone è quella dell’Enciclopedia delle donne, che esponeva nello stand collettivo Adei. C’è un filo rosso tra noi e l’Enciclopedia, con cui collaborano alcune aderenti di Tf, mentre nel 2022 Tf ha offerto la propria partecipazione all’edizione della Mappa femminile della città di Milano di Lorenza Minoli. Sabato, giorno di massimo affollamento al Salone, in mezzo a un caos infernale, ho avuto la gradita sorpresa di incontrare per caso, presso lo stand dell’Enciclopedia, Valeria Palumbo, giornalista (è attualmente caporedattrice del settimanale Oggi), scrittrice e storica delle donne. Mi ha attaccato alla giacca un piccolo, sofisticatissimo aggeggio e poi mi ha piazzata davanti a un microfono a dire che la battaglia di Toponomastica femminile è quella di aumentare le targhe stradali delle donne. Trenta secondi e stop, abbastanza divertente. Valeria l’ho poi ritrovata, la sera dello stesso giorno, seria e concentrata, nella libreria Setsu-Bun-MilleVolti di Via Cernaia a presentare il suo ultimo libro, anche questo come le sue opere precedenti con un titolo intrigante, S’avanza la mia ombra a passi di lupa: un viaggio, recita il sottotitolo, «fra artiste incendiarie» e oggetto di un evento organizzato da Enciclopedia delle donne nell’ambito del Salone Off.

Per concludere, una bella esperienza la visita al Salone, come sempre. Peccato che sabato, all’uscita, un gruppo di attivisti e attiviste pro Palestina, che voleva entrare nei locali per esprimervi la propria protesta contro il massacro in corso a Gaza, sia stato fermato e respinto con gli scudi e i manganelli da nutrite forze di polizia in tenuta antisommossa. Alcuni lavoratori e lavoratrici del Salone insieme al fumettista Zero Calcare e allo scrittore Christian Raimo sono usciti per parlare e solidarizzare con chi manifestava. Successivamente una piccola delegazione di manifestanti è stata invitata a entrare nel Salone e il conflitto è così rientrato. C’è stato però qualche momento di tensione che forse si sarebbe potuto evitare con un’azione più tempestiva.

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Articolo di Loretta Junk

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Già docente di lettere nei licei, fa parte del “Comitato dei lettori” del Premio letterario Italo Calvino ed è referente di Toponomastica femminile per il Piemonte. Nel 2014 ha organizzato il III Convegno di Toponomastica femminile. curandone gli atti. Ha collaborato alla stesura di Le Mille. I primati delle donne e scritto per diverse testate (L’Indice dei libri del mese, Noi Donne, Dol’s ecc.).

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