Parigi, agosto 2024. La XXXIII Olimpiade estiva moderna nella ville lumière è sicuramente un evento mondiale che ha attirato in un’unica città milioni di persone da continenti diversi, desiderose di assistere alle varie gare sportive. Non stupisce pertanto l’imponente organizzazione messa in atto dall’amministrazione francese: ogni cosa è perfettamente studiata e finalizzata all’evento olimpico. Specifici percorsi in colore rosa accompagnano i visitatori e le visitatrici già dall’aeroporto con una cartellonistica e migliaia di addetti e addette pronte a dare assistenza in qualsiasi momento, a partire dal biglietto in stazione fino alle semplici indicazioni di percorso. Questo sforzo notevole di risorse umane è evidente anche per quanto riguarda la sicurezza: sono numerosissimi/e gli/le agenti della gendarmerie, della polizia, dell’esercito e della protezione civile che supervisionano la città in tanti modi diversi: in macchina, sullo scooter, a cavallo, con i cani antidroga, sui pattini a rotelle o in bicicletta. Le pattuglie armate osservano tutta la ville e le stazioni ferroviarie e metropolitane. L’impressione è, in apparenza, quella di una città sotto assedio, ma in realtà l’atmosfera è particolarmente vivace.
L’aria che si respira a Parigi in questi giorni (le Olimpiadi sono state inaugurate il 26 luglio e terminate l’11 agosto) è aria di festa: per le vie del centro camminano turisti e turiste con i colori della loro nazionale, con cappelli e t-shirt con i loghi di “Paris 2024” e avvolti/e dalle bandiere di appartenenza. Phryges, la mascotte rossa dell’evento, è visibile sugli zaini e tra le mani di bambini e bambine. Ovunque si ascoltano musica e cori delle varie tifoserie. Ci si sente inevitabilmente parte di qualcosa e non si può non sorridere di fronte a tanto entusiasmo.
La città è stata per l’occasione praticamente pedonalizzata, pertanto è possibile camminare con facilità per il centro; un servizio di nolo bici inoltre permette di pedalare lungo la Senna e di raggiungere in poco tempo la Tour Eiffel da Notre Dame. Una bella occasione quindi per girare comodamente per Parigi senza le macchine.
Come noto, gran parte delle location che ospitano gli eventi sportivi coincide con i principali monumenti ed edifici storici: la Tour Eiffel, Place de la Concorde, il Grand Palais sono quindi la sede degli stadi, pertanto accessibili solo a chi detiene il biglietto per vedere le gare. Forse questo è proprio un aspetto negativo: le impalcature delle tribune e le strutture edificate intorno ai monumenti impediscono la visita di alcuni dei luoghi parigini più caratteristici, pertanto chi vuole fare del turismo in questo periodo deve inevitabilmente mettere in conto che vedrà ben poco se non acquista i biglietti per le competizioni sportive. Certo è che si tratta di un’atmosfera unica e solo per questo vale la pena fare un salto nella capitale francese.

Di grande impatto poi gli eventi che si sono svolti in tutta la città, come ad esempio il ciclismo su strada. Sabato 3 agosto Parigi si è infatti fermata e ha seguito metro per metro il ciclismo per le vie del centro. In ogni punto della gara si era concentrato un grande numero di persone pronte a tifare per gli atleti e le atlete impegnati/e sul percorso. Un bel modo per entrare in contatto con lo sport e le competizioni olimpiche, anche senza biglietto.
Merita una menzione particolare lo stadio costruito nel giardino di Versailles che ha ospitato le gare di equitazione e di pentathlon. La struttura è notevole: il campo gara ha come sfondo la reggia e alcuni salti della prova di cross country di equitazione (nella disciplina del completo) sono stati allestiti proprio nel parco della celebre corte di Luigi XIV.

E proprio a Versailles domenica 4 agosto si è svolta la finale individuale di dressage con i migliori binomi (diciotto in totale) che si sono sfidati nella prova freestyle, che, per chi non lo sapesse, prevede una coreografia tecnica da eseguire insieme a una base musicale. L’arrivo alla reggia non è stato complesso, anzi, l’accesso allo stadio è stato celermente coordinato da tutto lo staff organizzativo e la meravigliosa cornice ha aumentato l’entusiasmo delle migliaia di persone presenti.

La gara è iniziata alle dieci di mattina e ha visto entrare in campo grandissimi atleti ed atlete con i loro compagni di squadra più importanti: i cavalli. Gran parte delle scelte musicali omaggiava la Francia e il pubblico ha partecipato attivamente a tutte e tre le ore di competizione. Un bello spettacolo musicale, oltre che sportivo. Alla fine il podio è stato, nuovamente, tutto al femminile; il dressage infatti, oltre a vedere uomini e donne gareggiare insieme, ha una numerosa componente femminile che spesso emerge sulla corrispondente maschile. E così, come per Tokyo 2021, anche a Parigi il podio ha visto premiate solo atlete.
La gara nello specifico è stata vinta dalla tedesca Jessica von Bredow Werndl in sella a Dalera, già oro a squadre e individuale a Tokyo. La medaglia d’argento è invece andata a Isabell Werth su Wendy: l’atleta tedesca di cinquantasei anni ha nuovamente incantato il pubblico con una performance notevole; il suo secondo posto la rende a tutti gli effetti la sportiva tedesca con il numero maggiore di medaglie olimpiche. Una vera regina del dressage che a Versailles ha commosso e generato standing ovation. A chiudere il podio con la medaglia di bronzo la britannica Charlotte Fry in sella a Glamourdale, giovane promessa della disciplina. Sono donne anche le atlete che hanno ottenuto il quarto e quinto posto, rispettivamente l’olandese Dinja van Liere e la danese Catherine Laudrup-Dufour. Ciò che stupisce sempre di queste cavallerizze è la grande solidarietà e amicizia che le lega, a prescindere dal risultato sportivo: in quest’ottica la cerimonia di premiazione è stata veramente emozionante. Le campionesse, visibilmente commosse, si sono abbracciate e congratulate tra loro e hanno sfilato nel loro giro d’onore nell’arena davanti a un pubblico partecipe ed esaltato.

A competizione conclusa spettatori e spettatrici hanno poi avuto la possibilità di rientrare camminando attraverso tutto il parco, costeggiando il piccolo e il grande Trianon e i diversi specchi d’acqua del castello. Un momento indimenticabile per chi non avesse mai visto l’area verde della reggia di Luigi XIV.
Un evento quindi decisamente riuscito, nonostante le tante polemiche che in questi giorni si stanno abbattendo su tutta l’organizzazione olimpica: a partire dalla Senna inquinata, dai letti in cartone, dal cibo scarso e dalla mancanza di aria condizionata nel villaggio olimpico.

Dal punto di vista di una semplice turista tuttavia ho trovato questa XXXIII Olimpiade ottimamente organizzata e ben riuscita sotto molti punti di vista: certo alcuni elementi avrebbero potuto essere concepiti in modo migliore, ma alla fine ritengo che “Paris 2024” sia da promuovere con notevoli risultati, se non altro per la meravigliosa atmosfera che la capitale francese ha saputo donare a coloro che l’hanno visitata per l’occasione.
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Articolo di Marta Vischi

Laureata in Lettere e filologia italiana, super sportiva, amante degli animali e appassionata di arte rinascimentale. L’equitazione come stile di vita, amo passato, presente e futuro, e spesso mi trovo a spaziare tra un antico manoscritto, una novella di Boccaccio e una Instagram story!
