Nel 2025, con l’Ordine esecutivo 14151 del 20 gennaio, la Casa Bianca ha chiesto alle agenzie federali di eliminare dai propri siti i riferimenti a diversità, equità e inclusione. Non è un dettaglio redazionale: da quel momento intere pagine, titoli e parole chiave sono state rimosse, spostate o rese meno rintracciabili. Lo mostrano gli atti ufficiali e i riscontri su National Park Service, Nasa e Arlington National Cemetery. La storia non scompare dagli archivi, scompare dalla vetrina digitale che guida scuole, media e visitatori.
Il caso dei Parchi nazionali è stato il più evidente. Tra febbraio e marzo il National Park Service ha eliminato dallo Stonewall National Monument la parola «transgender», restringendo «Lgbtq+» a «Lgb»; parallelamente, lo studio tematico Lgbtq America (2016), usato da anni da docenti e ricercatori, è uscito dal dominio nps.gov. Denunce pubbliche e verifiche indipendenti hanno documentato l’insieme delle modifiche.
Più sottile ma non meno significativa la riscrittura in Nasa. Tra il 21 e il 25 marzo le pagine di Artemis hanno eliminato la frase «portare la prima donna e la prima persona di colore sulla Luna». L’Agenzia ha precisato che non cambia la composizione degli equipaggi già annunciati ma cambia il linguaggio pubblico, quindi l’uso didattico e simbolico del programma. Nei primi di aprile, inoltre, la Graphic Novel educativa First Woman è scomparsa dai domini Nasa.
Ad Arlington, infine, i percorsi «Women’s History», «African American History» e altri sono stati cancellati dalla navigazione principale. Le biografie sono spesso ancora sul server ma più difficili da raggiungere: una de-indicizzazione esplicita, poi parzialmente corretta in seguito alle proteste.
All’interno di questo scenario, le biografie che seguono — tutte già valorizzate in passato da siti istituzionali — mostrano che cosa significa, oggi, diventare meno ricercabili.

Marsha P. Johnson (1945–1992)
«Pay it no mind» (Non dargli peso).
Donna trans nera, figura simbolo dei moti di Stonewall, Johnson affiancò all’attivismo pubblico un lavoro quotidiano di mutualismo insieme a Sylvia Rivera, fondando nel 1970 la S.T.A.R. per dare alloggio e sostegno a giovani trans e queer senza casa. Il suo nome è diventato, negli anni, un varco d’accesso alla storia Lgbtq+ nelle scuole, nei musei e — per lungo tempo — anche nei materiali digitali del National Park Service.
Dopo che il portale Nps sullo Stonewall National Monument ha rimosso la parola «transgender» e ristretto «Lgbtq+», secondo ricostruzioni giornalistiche e dell’associazione Npca, sono state depubblicate anche le pagine su Marsha P. Johnson e Sylvia Rivera, riducendo l’accesso istituzionale alle loro biografie (poi in parte ripristinato tramite mirror esterni).

Zazu Nova (attiva 1969–1970)
«Molte testimonianze identificarono Zazu come colei che potrebbe aver lanciato il leggendario “primo mattone” a Stonewall» — Nps, Virtual Fence Exhibit.
Attiva tra 1969 e 1970 nell’orbita del Gay Liberation Front, Zazu Nova compare in fotografie e testimonianze orali come una delle presenze trans nella scia immediata della rivolta. La sua memoria è fragile, affidata ad archivi comunitari e a citazioni in mostre e percorsi digitali.
Quando nel febbraio 2025, le pagine del monumento Nps su Stonewall vengono riscritte eliminando «transgender», le figure trans minori — come Nova — diventano meno ricercabili: non sempre scompaiono dagli archivi, ma si perde la «porta d’ingresso» dalle pagine guida.

Jemima Wilkinson / «Public Universal Friend» (1752–1819)
«Una donna giunta di recente dal New England ha suscitato un gran parlare in città; il suo abbigliamento e il suo comportamento sono stravaganti» — Elizabeth Drinker, Diario, 12 ottobre 1782 (Museum of the American Revolution).
Nata Jemima Wilkinson, nel 1776 dichiarò di vivere come Public Universal Friend, messaggero senza genere. Fondò e guidò la Society of Universal Friends, una comunità religiosa che tra il 1788 e il 1790 si stabilì nell’attuale Yates County (Finger Lakes) dando vita al Friend’s Settlement — oggi “Jerusalem”, presso Penn Yan. Il fulcro della comunità fu la Friend’s Home (3912 Friend Hill Rd.), oggi nel National Register of Historic Places, e nella gestione della vita comune le donne ricoprirono ruoli di primo piano. La Friend’s Home / Jemima Wilkinson House è inserita nel National Register of Historic Places e la sua vicenda figura nello studio tematico Lgbtq America (2016).
Nel 2025 lo studio tematico Nps è uscito dal dominio nps.gov ed è stato reso disponibile da Npca in copia; segnalazioni di depubblicazione/ricollocazione hanno interrotto la catena didattica che collegava la scheda del luogo alla narrazione storica, rendendo più difficile ricostruire, in sede istituzionale, la genealogia della non conformità di genere in età rivoluzionaria.

Rose Ferreira (attiva 2010–2025; Nasa 2022–2025)
«La gente mi vede ora e pensa “per lei è stato facile”» — Intervista a Rose Ferreira, Space.com.
Cresciuta nella povertà tra Caraibi e New York, Ferreira approda in Nasa dopo un tirocinio, diventando anche divulgatrice Stem. La sua feature motivazionale era usata nelle scuole come modello di accesso alle carriere scientifiche per ragazze e studenti di origini migranti.
Nella primavera 2025 la pagina viene rimossa, poi ripristinata dopo le proteste; quasi in parallelo, Ferreira viene licenziata. Il caso, ricostruito da testate scientifiche, mostra l’intreccio tra scrubbing, cancellazione dal web istituzionale e scelte sulla sua vita personale. La storia resta, ma perde la vetrina pubblica che la rendeva fruibile didatticamente.

Wendy Bohon (attiva 2000–oggi)
«Non ti sei persa: stai solo prendendo un’altra strada, e la tua conoscenza scientifica ti segue ovunque tu vada» — Wendy Bohon, intervista a Eos/AGU, 28 luglio 2025.
Geologa e divulgatrice, Bohon compariva tra le storie-modello sui siti Nasa. Dopo l’insediamento del 2025, analisi indipendenti dei changelog ossia della lista curata e ordinata cronologicamente delle modifiche del sito, hanno documentato una pulizia di riferimenti a inclusione e minoranze e la rimozione della sua feature; il fact-checking ha confermato lo scrubbing (precisando però che non tutte le pagine su donne erano sparite, dettaglio cruciale per evitare iperboli).
L’effetto netto per il pubblico è una riduzione degli agganci immediati: meno profili pronti per docenti, media e lettrici/lettori che cercano modelli femminili nelle Stem.

Harriet Tubman (ca. 1822–1913)
«I never ran my train off the track… I never lost a passenger» (Non ho mai fatto deragliare il mio treno… non ho mai perso un passeggero).
Fuggita dalla schiavitù nel 1849, Tubman tornò più volte nel Sud come «conductor» della Underground Railroad; spia nella Guerra Civile e attivista per il suffragio, è una delle figure più riconoscibili della storia afroamericana. Per anni la pagina Nps «What is the Underground Railroad?» si apriva con foto e citazione di Tubman, una cornice didattica dominante.
Fra marzo e inizio aprile 2025, quell’apertura viene sostituita (immagine/citazione rimosse, linguaggio attenuato su schiavitù e Fugitive Slave Act); dopo l’ondata di critiche, il Nps ripristina la versione precedente dichiarando l’edit non autorizzato. Il caso mostra come anche un «semplice» spostamento in homepage possa rimodellare l’accesso del pubblico alla storia.
Queste sei storie confermano un copione amministrativo ricorrente: si interviene sulle «porte» (homepage, titoli, tag, percorsi tematici), non solo sui contenuti. In termini tecnici è «aggiornamento»; in termini civici è una riduzione della rintracciabilità. Se cancellare è una scelta politica, ricordare diventa un dovere civile — anche quando significa ricostruire un link scomparso.
Per saperne di più:
– National Parks Conservation Association (NPCA), «Parks Group Condemns Erasure of LGBTQ+ History from Park Service Website», 4 mar. 2025 (elenco pagine e materiali rimossi; mirror del LGBTQ America Theme Study). National Parks Conservation Association
– ABC News, «Transgender references removed from Stonewall National Monument website», 14 feb. 2025 (rimozione “T” da Stonewall/Stonewall Monument). ABC News
– The Advocate, «NPS removes pages for Marsha P. Johnson and Sylvia Rivera», 6 mar. 2025 (depubblicazione schede dedicate). Advocate.com
– NPCA, «The Unsung Heroines of Stonewall», 27 mar. 2025 (contesto: perdita di contenuti trans e queer nelle pagine NPS). National Parks Conservation Association
– NPS / National Register of Historic Places & LGBTQ America Theme Study (Public Universal Friend; Friend’s Home/Jemima Wilkinson House). WikipédiaNPS History
– LiveScience, «NASA celebrated this employee’s story of resilience… then fired her» (caso Rose Ferreira), 12 mag. 2025. Live Science
– Snopes, «NASA scrubbed its website to remove mentions of inclusion, diversity…» (caso Wendy Bohon e scrubbing), 7 feb. 2025. Snopes
– Washington Post / Politico / ABC News, ripristino della pagina Underground Railroad con foto e citazione di Harriet Tubman, 7–8 apr. 2025. The Washington PostPoliticoABC News
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Articolo di Tullia Ciancio

Illustratrice e grafica freelance siciliana, vive attualmente a Tours, Francia. Laureata in Illustrazione e Animazione allo IED di Torino, ama viaggiare, imparare nuove lingue e cucinare. Cerca di unire le sue passioni organizzando eventi e laboratori artistici. Per lei la creatività è il miglior linguaggio per dare voce a ciò che è importante. Detesta il patriarcato e le ingiustizie.
