L’Eredità delle Donne è un progetto di Elastica e della Fondazione CR Firenze, patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dal Comune di Firenze e da Estate Fiorentina. Nato a Firenze nel 2018, con la direzione artistica di Serena Dandini — autrice, conduttrice e scrittrice da sempre attenta alle narrazioni di genere — il festival celebra il contributo femminile al progresso dell’umanità attraverso cultura, arte, scienza e impegno civile. La musa ispiratrice del progetto è Anna Maria Luisa de’ Medici, l’Elettrice Palatina, che nel Settecento salvò il patrimonio artistico fiorentino vincolandolo alla città.

«Quanto è bello andare a scoprire e riscoprire quante donne meravigliose ci hanno precedute, che hanno fatto la storia dell’umanità e che, per qualche strano sortilegio, non si trovano nelle pagine di storia o nei grandi pantheon dove si celebrano i personaggi illustri». Con queste parole Dandini apre la prima edizione del festival, senza ancora sapere che darà vita a un appuntamento unico nel panorama italiano.
Una ricca e diversificata rosa di ospiti ha aperto il festival del 2018, da figure internazionali come Ségolène Royal a scienziate come Amalia Ercoli Finzi e scrittrici come Jhumpa Lahiri e Michela Murgia, e ancora artiste, comiche e cantanti.
Negli anni successivi il progetto ha continuato a crescere, coinvolgendo un numero sempre maggiore di eventi, realtà associative e partecipanti. L’edizione 2019 ha esaltato pioniere, scrittrici, artiste, attrici, scienziate, comiche, con dibattiti, mostre e incontri sul tema dell’empowerment. Nel 2020, in piena pandemia, il festival si è trasformato in una piattaforma digitale, seguita da decine di migliaia di spettatori e spettatrici, in cui economiste, imprenditrici, politiche, scrittrici e artiste si sono confrontate su come affrontare il mondo post Covid-19.
In quegli anni il dialogo del festival si ampliò, accogliendo figure di spicco del panorama internazionale e nazionale in diversi ambiti. Tra le persone ospitate si sono alternate leader politiche e attiviste come Ada Colau e Cinzia Arruzza, scienziate come Ilaria Capua, Fabiola Gianotti e Silvia Bencivelli, scrittrici come Margaret Atwood, Teresa Ciabatti, Chiara Valerio, giornaliste e giornalisti come Donatella Bianchi e Riccardo Iacona, musiciste come Margherita Vicario, artisti come Francesco D’Isa.

La quarta edizione, nel 2021, ha puntato sull’ingresso delle donne nell’agenda politica e sulle giovani generazioni, creando una vera e propria rete di empowerment che si è consolidata anno dopo anno. Nel 2022, il festival si affermò come luogo di riflessione sul rapporto tra donne, guerre e potere.

Le ultime edizioni hanno continuato a raccontare il ruolo che le donne hanno avuto e continuano ad avere nei diversi campi del sapere e del sociale, indicando valori e pratiche che permettono di costruire visioni e società future più giuste, più pacifiche, più inclusive. Tra incontri tematici, serate teatrali e dialoghi letterari, emergono ospiti di spicco della politica, della scienza, dell’arte e dell’attivismo, come Alessia Crocini, Emma Bonino, Fatima Haidari, Chiara Valerio, Carola Rackete e Vanessa Nakate, insieme a scrittrici, giornaliste e giornalisti come Annarita Briganti e Andrea Purgatori.

Possiamo dire dunque che L’Eredità delle Donne si è impegnata con successo a ridare voce e visibilità alle donne nel panorama culturale italiano. Il festival è diventato un appuntamento fondamentale, non solo per la crescita costante di ospiti e partecipanti nelle edizioni principali, ma anche grazie al ricco calendario Off, che ha visto la partecipazione spontanea della città di Firenze con centinaia di iniziative collaterali.

L’associazione Toponomastica femminile ha fornito un contributo centrale e ricorrente, concentrandosi sulla denuncia della discriminazione di genere e sulla riattivazione della memoria femminile nel tessuto sociale e culturale italiano.
Già nell’edizione del 2019, la presidente Maria Pia Ercolini ha denunciato la persistente disparità di genere attraverso l’analisi delle intitolazioni delle strade italiane, evidenziando come la limitatissima presenza di nomi femminili rifletta una cancellazione storica. Questa visione critica si è estesa a come sarebbero le città se fossero disegnate, pensate e immaginate dalle donne.
Parallelamente, la socia Paola Malacarne si è concentrata sull’organizzazione di eventi come l’analisi filmica di Lezioni di piano di Jane Campion, guidando poi la riflessione sui meccanismi psichici che portano al silenzio femminile. Inoltre, ha promosso dibattiti sulla mercificazione del corpo e sullo stupro a pagamento, denunciando l’idea che la donna sia un oggetto acquistabile.

L’Associazione ha agito anche sulla memoria storica e sull’educazione attraverso eventi organizzati nel calendario Off. Tra le iniziative, va segnalato il laboratorio di lettura per bambine e bambini del libro Una strada per Rita e, nel 2023, la mostra per ricordare il contributo determinante delle donne alla stesura della Costituzione. Grazie a tutti questi interventi, Toponomastica femminile si è impegnata a ricucire lo strappo tra storia, spazio pubblico e identità femminile.

L’ottava edizione del festival, IF – Intelligenze Femminili, celebrerà il valore e la visionarietà delle capacità femminili. Di fronte alla rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale, che pur portando progressi non è neutrale, EDD2025 intende esplorare le “IF” come strumento per guidare e correggere gli eccessi dei sistemi algoritmici. Il tema omaggia Ada Lovelace, che 210 anni fa descrisse il primo algoritmo, e solleva l’interrogativo centrale: «What IF? Come funzionerebbe il mondo se fosse guidato dall’intelligenza femminile?».
Si attendono tre giorni di incontri tematici, serate teatrali e dialoghi letterari, che coinvolgeranno personalità di diverse generazioni, dal 21 al 23 novembre 2025, dal vivo a Firenze e online su #EDD2025.
In linea con questa missione, Toponomastica femminile parteciperà al calendario Off con un’iniziativa che oppone l’intelligenza femminile alla logica bellica. L’associazione presenterà una mostra fotografico-documentaria che illustra modi di agire, sviluppati dal pensiero femminile, per prevenire e contrastare conflitti e azioni di guerra. Inoltre un gruppo di giovani in Erasmus, insieme alla compagnia teatrale universitaria, darà voce alle donne che per secoli sono state messe a tacere con un reading drammaturgico che accompagnerà la mostra. L’iniziativa si estenderà anche a una tavola rotonda intitolata Donne, femminismi e pace, organizzata in collaborazione con Cisp, Runi e Cug, il 21 novembre alle 17:30 in Aula IV.
In copertina: manifesto EDD 2025.
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Articolo di Veronica Tomaselli

Studente magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo, laureata in Lettere Moderne presso l’università “La Sapienza” di Roma. Ragazza estroversa, a cui piace leggere romanzi e con una grande passione per la scrittura che coltiva fin da piccola. Il sogno di diventare giornalista per dar voce a chi viene relegata/o nell’ombra.
