Sfogliando Calendaria 2023. Tante idee e progetti nelle classi 

Ci sono istituti che partecipano al Concorso Sulle vie della parità con moltissime classi, decine di docenti e centinaia di studenti. Uno di questi è l’IIS “Matteo Raeli” di Noto, che invia molteplici lavori, nell’ambito di tutte e tre le sezioni del concorso, e con ottimi risultati, segno di una scuola che ha compreso come sia importante affiancare allo studio – seppur approfondito – del libro di testo, anche progetti creativi, laboratoriali, capaci di collegare la cultura manualistica al territorio e all’attualità.  
Eccellenti risultati sono stati conseguiti nella sezione B-Narrazioni (già presentati negli articoli scorsi Corpo, sogni e libertà e Bugie e regole). 
Ora presentiamo i percorsi collettivi inviati per la sezione A-Calendaria e per la sezione C3-Ambito 1- Memoria femminile nel tempo e nello spazio, da numerose classi dei licei Classico, Scientifico, delle Scienze umane e Artistico. 

I progetti per la sezione A hanno conseguito un meritatissimo Primo premio. 

Qui una sintesi della valutazione della giuria, con immagini e video che esemplificano i prodotti: 

«Tre i lavori presentati da numerose classi dell’Istituto per la sezione Calendaria del concorso. 

  1. Donne di pace, di lettere e di scienza – Melologo a più voci. La complessità del lavoro, l’ampia e articolata collaborazione tra tante classi e di tanti diversi indirizzi arricchiscono un lavoro pregevole, realizzato con l’utilizzo di un’ampia documentazione; il racconto di tante, diverse figure interessanti, note e meno note alla maggioranza, valorizza il video, lungo, articolato, attrattivo, vario e colorato, in una narrazione intrecciata a musica e vivaci disegni. 
  1. Un intero, nuovo calendario è Sulle vie della parità-Calendaria 2023, elaborato artistico creativo, con dodici differenti tecniche artistiche, con ricchezza di particolari, fonti, citazioni e con protagoniste le Premio Nobel di ogni latitudine ed epoca. Una bella e completa realizzazione nello spirito pieno della sezione Calendaria. 
  1. In Discorso di Grazia Deledda la scrittrice si racconta sullo sfondo delle opere di Klimt e del contesto storico in cui è vissuta. La rielaborazione video realizzata molto bene sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista emozionale ricostruisce l’atmosfera del tempo con una giusta dimensione storico culturale. Un lavoro interessante e originale. Una dizione/recitazione più accurata e un suono tecnico audio più chiaro avrebbe fatto raggiungere un livello massimo al lavoro. 

Così si conclude la valutazione: «Certamente i tre lavori sono frutto di uno studio approfondito, di una sapiente guida delle insegnanti e di una ricerca collettiva in cui tante classi hanno dimostrato di saper lavorare insieme. Rivelano le notevoli capacità creative di giovani che sanno usare i nuovi mezzi tecnologici per comunicare le loro idee e le loro emozioni».  

Le relazioni delle esperienze inviate dalle docenti sottolineano, per il primo percorso: «Il genere “melologo a più voci” nasce dal desiderio di condividere nei tanti indirizzi del “Matteo Raeli” un’attività progettuale di Educazione civica finalizzata alla valorizzazione dell’operato delle Nobel e ai loro messaggi alle nuove generazioni. Un lavoro collettivo che ha avuto come obiettivo principale il coinvolgimento del maggior numero possibile di studenti, in una logica inclusiva che trascura imperfezioni e incertezze delle/dei singoli per sottolineare il valore socializzante del lavorare insieme. Anche la scelta della forma, un melologo a più voci, è stata funzionale a questo. Le parole taglienti, dolorose, fragili e ricche d’amore della poeta Alda Merini introducono un racconto a più voci. Donne Nobel che si narrano, dunque. Storie dalle molteplici sfaccettature: poesia, scienze, bellezza, pace, amore. I linguaggi e i messaggi delle donne che, musicalmente, si passano e ci passano il testimone. Una narrazione, intrecciata a musica e disegni colorati, che ha visto un circolo di ragazze e ragazzi desideroso di lanciare un messaggio di donne per donne e uomini di pace. Aldilà del risultato, è stata una bella esperienza
Proporremo all’Amministrazione di Noto l’intitolazione di uno spazio verde, presso la villa comunale, a una Nobel per la Pace, perché pensiamo che in questo momento storico debbano essere valorizzate tutte quelle donne che con le loro scelte e azioni hanno detto no alla guerra, foriera di ingiustizie e discriminazioni. 
Questo progetto vuole diventare nel prossimo anno scolastico un’attività di peer education: ragazze e ragazzi del “Matteo Raeli” narrano a bambine e bambini degli Istituti comprensivi della città la storia delle Nobel, per realizzare in laboratori artistico creativi con le/i più piccoli tavole o tele colorate con cui decorare i nostri e i loro ambienti scolastici». 
Per il percorso sulla scrittrice Grazia Deledda, leggiamo nella scheda-docente: «Isolana verace, la sua storia ci ha appassionato e coinvolto. La sua produzione letteraria ci ha introdotto nella tipica atmosfera del mondo sardo rurale patriarcale carico di affetti intensi e selvaggi, tanto vicino a quello della nostra Sicilia. Il nostro percorso si è concretizzato nella realizzazione di un video in cui viene rappresentato, secondo il nostro punto di vista, il discorso tenuto dalla scrittrice al momento dell’assegnazione del premio Nobel. Un’esperienza laboratoriale che ha permesso di costruire un percorso formativo tematico finalizzato alla riflessione sull’importanza della lingua e della storia della letteratura, per valorizzare la presenza e il contributo delle donne, ancora inesistente nei nostri libri di scuola». 

Il progetto dell’Istituto per la sezione C ha come titolo Françoise Gilot – Storia di una pittrice. Questa la valutazione della giuria: «A partire dalla lettura del libro autobiografico La mia vita con Picasso la classe ha ripercorso la biografia dell’artista Françoise Gilot, compagna di Picasso dal 1943 al 1953 e madre di due dei quattro figli del pittore. Il progetto è consistito nella realizzazione di un video al quale ha lavorato l’intera classe. Costruito sulla base di un’ampia documentazione e di un’articolata regia, nel video sono stati montati materiali diversi tra i quali una drammatizzazione che vede una studente interpretare il ruolo della stessa Gilot. Il video mostra anche le riproduzioni a olio di quadri della pittrice eseguite, in occasione del progetto, da alcune studenti. Viene anche proposta l’intitolazione a Françoise Gilot di un laboratorio dell’istituto. Il progetto si distingue per l’originalità delle scelte, la varietà e la qualità delle immagini e l’accuratezza dell’allestimento».  

Nella scheda-docente si legge: «Françoise Gilot, pittrice francese, è stata compagna di vita e d’arte del grande Picasso dal 1943 al 1953. Anni di passione, di lavoro creativo, ma anche di contrasti. La donna, dal temperamento forte, mal sopportava il carattere del maestro, egocentrico e bizzarro. Nonostante l’arrivo di due figli, le continue assenze di Picasso e le sue frequentazioni con altre donne, indussero Françoise a lasciarlo. Questo gesto fece di lei un’icona, l’unica donna, che ebbe il coraggio di lasciare il maestro e andare incontro a una nuova vita, d’indipendenza e stima di sé. A Noto esiste uno spazio museale, l’ex Convitto Ragusa. Proporremo all’Amministrazione comunale di intitolare a Françoise Gilot una sala. Al nostro Istituto, faremo richiesta di intitolare uno dei nostri laboratori». 

La rappresentanza del “Matteo Raeli” a Roma il 17 ottobre 2023

 

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Articolo di Danila Baldo

Laureata in filosofia teoretica e perfezionata in epistemologia, tiene corsi di formazione, in particolare sui temi delle politiche di genere. Giornalista pubblicista, è vicepresidente dell’associazione Toponomastica femminile e caporedattrice della rivista online Vitamine vaganti. Collabora con Se non ora quando? SNOQ Lodi e con IFE Iniziativa femminista europea.

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