Visitando Tirana e le sue meraviglie

Dopo un lungo ed estenuante periodo di dittatura, l’Albania è stata protagonista di un veloce processo di modernizzazione che, grazie all’aiuto di servizi e infrastrutture, ha portato un notevole incremento della popolazione dell’area metropolitana di Tirana – capitale dal 1920 − passando dai 718.058 abitanti nel 2009 ai 925.268 dell’inizio del 2023. A sancire ulteriormente la riuscita di tale processo, nel 2022 è stata proclamata Capitale europea della gioventù, con lo slogan Activate Youth. Cosa ha reso possibile tale nomina?

A spiegare le meraviglie del posto Dorina Kulla, nella puntata del podcast di Radio Rai3 Lovely Planet. Attualmente cooperante e di origini albanesi, ci guiderà nella scoperta del Paese delle aquile e della sua capitale, delineando un itinerario ad hoc non solo per i giovani e le giovani, coinvolgendo chiunque voglia visitare una nazione così sottovalutata in passato, ma con una storia degna di nota e con un’architettura variegata, che presenta tracce di cultura ottomana, fascista e sovietica.

Il punto di partenza è Piazza Scanderbeg, fulcro del centro cittadino – progettato durante il fascismo da due architetti italiani, Florestano Di Fausto e Armando Brasini − restaurata e inaugurata al pubblico il 10 giugno 2017. In tale occasione sono stati introdotti circa 24.000 m² di pavimentazione a mosaico, formata da pietre naturali provenienti da Macedonia e Kosovo, conferendole l’ottantunesima posizione tra le più grandi al mondo, oltre al Premio europeo per gli spazi urbani. Tale piazza, in passato, è stata simbolo del regime dittatoriale e del comunismo, ospitando al suo interno le statue di Hoxha e Lenin, sostituite dopo il 1992 – anno della caduta del regime – con quella raffigurante l’eroe nazionale Scanderbeg.
Qui è possibile visitare alcune tra le principali attrazioni di Tirana: il Museo Storico Nazionale albanese, la Torre dell’Orologio e la Moschea Et’hem Bej. Il Museo, caratterizzato dall’architettura modernista, è collocato su oltre 27.000 m² ed è stato progettato dall’architetto di origine albanese Enver Faja, in seguito alla demolizione del Palazzo Comunale. Durante la visita, impossibile non imbattersi nell’enorme mosaico Gli Albanesi, rappresentante proprio la storia del popolo locale fin dalle origini.

Piazza Scanderbeg
Museo Nazionale di Storia Albanese

Proseguendo lungo l’itinerario di Dorina Kulla, si arriva alla Torre dell’Orologio – in albanese Kulla e Sahatit – realizzata da Etëhem Bey Mollaj nel 1811. Considerata uno dei simboli di Tirana con i suoi circa 35 metri di altezza, ospita il maestoso orologio e i suoi ingranaggi, visitabili gratuitamente dal 1996; inoltre, grazie ai suoi 90 gradini a spirale, è possibile raggiungerne la cima e godere di un panorama mozzafiato sulla Piazza Scanderbeg e, più in generale, su tutto il centro della capitale.
Accanto sorge la Moschea Et’hem Bej, tra le più antiche della nazione, nonché simbolo della rivoluzione religiosa di Tirana. Questo importantissimo luogo di culto è tra i preferiti di turisti e turiste, ammaliati dai numerosi dipinti che la ricoprono e dalle decorazioni esterne, raffiguranti la sfera naturale. Costruita nel 1789, venne chiusa durante il periodo comunista, per riaprire senza permessi del governo nel 1991 e rappresentare in tal modo una delle prime rivolte durante il lungo cammino verso la caduta del regime.

Torre dell’orologio e Moschea Et’hem Bej

Continuando a percorrere insieme a Dorina Kulla le bellezze della città, degno di lode e menzione è sicuramente il quartiere Blloku. Sede di tutti gli edifici governativi durante il comunismo, è divenuto un rinomato punto di incontro per i ragazzi e le ragazze, grazie alla presenza di molteplici club notturni alla moda e negozi di ogni tipologia, nonché di ristoranti e bar. Questi ultimi si distinguono dagli altri bar della capitale per essere tutti diversi, con un tema ben preciso, spaziando da quelli ultra-moderni a quelli più classici, dai bar adibiti anche a biblioteca a quelli dove è possibile ascoltare della buona musica; tutti e tutte, insomma, possono trovare una valida alternativa in questo movimentato quartiere.

Tirana, inoltre, ha anche attrazioni culturali particolari, per i turisti e le turiste che agli itinerari più convenzionali preferiscono qualcosa di insolito e unico nel suo genere. È il caso di Bunk’Art 1 e 2, musei riguardanti la storia albanese e costruiti all’interno di veri e propri bunker antiatomici sottoterra. La struttura è rimasta fedele a quando tali bunker erano utilizzati, con lo stesso arredamento e gli stessi utensili e con la presenza di un piccolo ospedale e di una sala riunioni. Bunk’Art 1, nato per primo, racconta tramite esposizione video-museale la storia della nazione durante il periodo del comunismo; Bunk’Art 2, più recente, la storia dei servizi segreti albanesi, svelando tutte le pratiche di spionaggio utilizzate dal governo e guidando spettatori e spettatrici nella nota Casa delle Foglie. Quest’ultima, così chiamata per l’aspetto originario della struttura – che appariva come una villa con giardino ricoperta da foglie rampicanti − era la sede top secret della Sigurimi, polizia segreta che tra il 1943 e il 1991 è stata artefice di attacchi feroci e crudelissimi a danno di tutte/i coloro che erano ritenuti oppositori o nemici di stato.

Bunk’Art 2
Casa delle Foglie

Uscendo dal contesto urbano, Dorina Kulla ci mostra una parte di itinerario adatto a chi vuole godere delle bellezze naturali di Tirana e vuole affrontare tale viaggio all’insegna dell’avventura. Luogo imperdibile è sicuramente il monte Tujani che, con i suoi 1580 metri di altezza, rappresenta il picco più alto del Parco Nazionale di Dajti; qui è possibile visitare le cascate di San Giorgio e quelle di Tujan. Di particolare bellezza anche la Grotta Buona, situata all’interno del villaggio di Besh-Livadh, e la Grotta Nera1, di difficile raggiungimento, dove si può godere di una natura selvaggia, non contaminata da costruzioni e installazioni umane.

Recentemente aperta al pubblico, l’ultima tappa dell’itinerario di Dorina Kulla alla scoperta di Tirana conduce visitatori e visitatrici alla Fortezza di Giustiniano, nota anche come Castello di Tirana, mirabile connubio di antico e moderno.

Tappa fuori percorso ma consigliatissima il Nuovo Bazar, mercato che, a differenza di ciò che il nome rimanda, ha origini antichissime. Qui è possibile gustare piatti tipici della cucina albanese, come il burek – pasta sfoglia farcita con verdure – e il romsteak − pasticcio di carne tritata. Dorina Kulla consiglia di provare pure la cucina nei ristoranti tipici, grazie al prezzo competitivo alla portata di tutte le tasche. E chi avesse voglia di brindare in un momento di leggerezza, può concedersi un bicchierino di raki2, popolare acquavite − presente anche nella variante alle more. Unica avvertenza: a causa dell’alta gradazione, va gustato lentamente e accompagnato da antipasti e stuzzichini vari.

Si conclude così il viaggio alla scoperta dei luoghi di interesse di Tirana, a lungo città isolata dal resto del contesto europeo ma che, in pochi anni, è riuscita a entrare nel panorama culturale e ad arrivare al pari di tante altre bellissime capitali europee.

La puntata integrale del Podcast Lovely Planet di rai Radio 3 è disponibile al seguente link: https://www.raiplaysound.it/audio/2022/08/Radio3-Mondo-del-11082022-40ac33da-b885-491d-ad57-ddcabd4e457e.html.

In copertina: Bunk’Art 1

  1. La Grotta Nera
    La Grotta Nera di Tirana è uno dei tesori nascosti dell’Albania, un luogo magico e misterioso che offre agli esploratori un’esperienza unica nel cuore del paese. Questa affascinante caverna sotterranea, situata a circa 30 chilometri a sud di Tirana, è stata scoperta solo di recente ed è ancora poco conosciuta al di fuori della regione.
    Storia, geologia e leggende
    La grotta è stata scoperta per caso da un gruppo di speleologi nel 2016. Mentre esploravano le colline circostanti alla ricerca di nuove grotte, hanno notato un’apertura nel terreno che sembrava portare in profondità. Dopo aver superato ostacoli naturali e stretti passaggi, hanno scoperto questa meraviglia sotterranea. La grotta è stata chiamata “Nera” a causa delle sue pareti nere, causate dalla presenza di minerali che conferiscono loro un aspetto scuro e inquietante. 
    Ciò che rende la grotta davvero unica è la sua geologia. La caverna è formata da rocce calcaree, il che la rende una grotta carsica. Le pareti sono decorate da stalattiti e stalagmiti di diverse forme e dimensioni, alcune delle quali hanno migliaia di anni. Queste strutture calcaree formate dalla lenta deposizione di minerali rendono la grotta uno spettacolo stupefacente. 
    La grotta è avvolta da numerose leggende e miti locali. Alcuni abitanti del luogo credono che la grotta sia abitata da creature magiche e spiriti ancestrali. Queste leggende aggiungono un elemento di mistero e fascino al luogo, attirando visitatori interessati a scoprire i segreti nascosti nelle profondità della caverna.
    Esplorazione, Turismo e preservazione:
    Negli ultimi anni, la Grotta Nera ha attirato l’attenzione di speleologi e appassionati di avventura da tutto il mondo. L’esplorazione della grotta è un’esperienza emozionante e richiede una certa preparazione fisica e attrezzatura speciale. 
    L’area circostante offre anche opportunità per gli amanti della natura, con sentieri escursionistici attraverso boschi e paesaggi mozzafiato. La Grotta Nera di Tirana è diventata un punto di riferimento per il turismo ecologico in Albania, attirando visitatori che desiderano sperimentare la bellezza naturale incontaminata della regione. 
    La conservazione della grotta è diventata una priorità per le autorità locali e gli amanti della natura. Sono state adottate misure per proteggere l’ambiente fragile della grotta e limitare l’impatto del turismo. Gli sforzi sono stati fatti per garantire che le visite guidate siano sostenibili e rispettino l’ecosistema unico all’interno della caverna. ↩︎
  2. La Raki
    La Raki albanese, conosciuta anche come “rakia” o “rakija” in altre regioni dei Balcani, è una bevanda alcolica tradizionale dell’Albania che ha una storia ricca e profonda radicata nella cultura del paese. Questa bevanda ha guadagnato una notorietà sempre crescente tra i cultori del buon bere di tutto il mondo.
    Storia, tradizione e produzione:
    La raki è una bevanda alcolica distillata fatta principalmente da frutta, anche se in alcuni casi può essere prodotta da uva o altri ingredienti. La sua storia in Albania risale a secoli fa, quando veniva preparata e consumata durante occasioni speciali e festività. È stata spesso associata a momenti di celebrazione e condivisione tra amici e familiari. 
    La produzione della raki è un processo artigianale che richiede abilità e attenzione ai dettagli. Di solito, la frutta viene raccolta a matura, schiacciata e fermentata per creare un mosto. Questo mosto viene quindi distillato in alambicchi tradizionali per ottenere la raki. La raki è spesso prodotta in piccole quantità da famiglie rurali che seguono metodi tramandati di generazione in generazione. 
    La raki è spesso bevuta in occasioni sociali, come matrimoni, feste di famiglia o incontri tra amici. Ci sono anche alcune tradizioni legate al consumo di raki, come il brindisi in onore degli ospiti o degli anziani presenti. La raki è considerata un segno di ospitalità, e condividerla con gli altri è un gesto di amicizia e calore.
    Raki, cibo e popolarità:
    La raki è spesso accompagnata da cibo tradizionale albanese. I piatti a base di carne, formaggio e pane sono comuni durante i pasti in cui si serve la raki. La combinazione di cibo e raki crea un’esperienza culinaria autentica e deliziosa. 
    Negli ultimi anni, la raki albanese ha guadagnato popolarità anche al di fuori dell’Albania. I turisti e gli amanti delle bevande alcoliche artigianali cercano sempre più questa bevanda durante le loro visite in Albania. La sua crescente fama è attribuita alla sua autenticità, alla varietà delle sue varianti e al suo sapore distintivo. 
    In conclusione, la raki albanese è molto più di una semplice bevanda alcolica; è un riflesso della cultura e della tradizione albanese. La sua storia ricca, la produzione artigianale e la diversità regionale la rendono un elemento unico e affascinante della cultura albanese. Se avete l’opportunità di visitare l’Albania, provate la raki per immergervi in questa tradizione millenaria e gustare una delle bevande alcoliche più autentiche del paese. ↩︎
La Grotta Nera
La Raki albanaese

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Articolo di Chiara De Luca

Nata a Benevento nel 1999, appassionata di scrittura, arte e viaggi. Laureata in Lettere Moderne, studia attualmente Editoria e scrittura presso La Sapienza per diventare giornalista e dar spazio alle tante storie di discriminazione che affliggono la nostra società. Ama il buon cibo, i tatuaggi e il conoscere ogni giorno qualcosa di nuovo.

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