Sabato 2 marzo alle ore 17 è stata inaugurata, negli spazi della Galleria del Centro commerciale Montecatini, la mostra fotografica Donne in Valdinievole — Il lavoro femminile ieri, oggi e… che è rimasta aperta fino al 17 marzo; visto l’impegno profuso, il materiale disponibile, l’interesse suscitato speriamo possa diventare itinerante presso altre sedi di UniCoop—fi in Valdinievole, ma anche trovare ulteriori luoghi in cui essere ospitata; è in progetto pure la stampa di un catalogo illustrato.


Come si deduce dall’immagine della locandina, ideata dal bravissimo fotografo e grafico Gianluca Toni, la mostra riguardava vari aspetti di due epoche del lavoro delle donne, in questa specifica area della provincia di Pistoia: una parte è stata allestita grazie alla scelta di 24 fra centinaia di preziosi scatti depositati presso l’Archivio di Stato di Pescia e comprendeva vecchie foto in bianco e nero relative a mestieri del passato come la balia, la sboccettatrice di garofani o l’impagliatrice di fiaschi, l’altra parte, tutta a colori e realizzata appositamente, ha visto invece la generosa partecipazione di altrettante donne locali addette a mansioni nuove, un tempo precluse al genere femminile: dalla notaia all’ingegnera, dalla geometra alla ricercatrice del Cnr, dall’autista di camion compattatore alla pizzaiola.

Un pieghevole è stato messo a disposizione di visitatori e visitatrici allo scopo di descrivere le immagini e spiegare le finalità dell’iniziativa. Per ottenere questo bel risultato è stato necessario il coinvolgimento di vari soggetti e di diverse persone che si sono prestate a titolo volontario, come la vostra cronista e rappresentante di Toponomastica femminile, che ha curato anche un pannello dedicato al rapporto fra letteratura e lavoro femminile.

Indispensabile è stata la disponibilità del Centro commerciale nel fornire i propri spazi, mentre per la complessa progettazione e organizzazione è risultata essenziale la presenza attiva della Sezione soci Coop Valdinievole, dell’Istituto Storico Lucchese (sede di Pescia), della sezione speciale Storia e Storie al Femminile, la cui direttrice Laura Melosi alle ore 16 ha fatto davanti a un folto pubblico, nella saletta riservata, un discorso introduttivo preceduto dai consueti saluti istituzionali. Il comune di Massa e Cozzile ha dato il suo patrocinio e la sindaca Marzia Niccoli è intervenuta all’inaugurazione. Ma hanno partecipato pure le rappresentanti delle amministrazioni locali di tutta l’area, sindache, assessore e consigliere, immortalate anch’esse in una bella e inedita foto di gruppo.

L’8 marzo e nei giorni successivi alcune volontarie hanno accolto il pubblico per una visita guidata e ragionata alla mostra; nell’occasione è stato distribuito un volantino firmato Toponomastica femminile per illustrare il reale significato e le origini storiche della ricorrenza. Sabato 16 marzo la nostra associazione è stata fra le pratogoniste dell’inaugurazione di una panchina rossa, all’interno di uno spazio verde nel parcheggio del Centro commerciale; insieme a noi sono state coinvolte anche la Sezione soci Coop e l’associazione 365 giorni al femmiile, con la sua presidente Giovanna Sottosanti, che gestisce “Libere tutte”, un centro antiviolenza a Montecatini. La panchina è stata donata dal Fiat 500 Club Italia, coordinamento di Pistoia, che procederà a breve ad altre nove donazioni in provincia, in spazi altrettato visibili e di passaggio, per sensibilizzare il più vasto numero possibile di persone sul tema della violenza ai danni delle donne, in tutte le sue forme. Alla cerimonia erano presenti molte piccole auto d’epoca con un bel gruppo di associate/i e una iccola folla di utenti di passaggio, attratti dalla novità.

Ma veniamo nel dettaglio a riferire qualcosa in più sugli interventi, alcuni dei quali inattesi e particolarmente graditi. Gli onori di casa erano affidati a Edelberta Granai, responsabile Cultura della sezione Soci, che ha introdotto in primo luogo il saluto cordiale della consigliera regionale Federica Fratoni, a cui ha fatto seguito la sindaca Marzia Niccoli. Belle parole ha speso per ricordare l’impegno a lungo prestato dalla volontaria Valeria Tuci che dal 2017 fu presidente della sezione Soci e tante iniziative promosse con passione e competenza. Ha ribadito il ruolo sociale delle donne e i progressi compiuti in ogni campo, richiamando l’attenzione su due parole fondamentali, alla base delle relazioni umane: educazione e rispetto, senza le quali non ci può essere uguaglianza. Un benvenuto è stato dato da Chiara Giovannini, giovane direttrice del Centro commerciale, ruolo ad oggi rivestito da non molte donne, che si è detta lieta di ospitare la mostra, attenta com’è al lavoro femminile in tutte le sue manifestazioni. Dopo il saluto del presidente della sezione Soci, Mauro Pellicci, ha preso la parola la professoressa Laura Melosi, che ha citato alcuni dati recenti, che ancora pongono l’Italia in una posizione arretrata a livello europeo per quanto riguarda l’occupazione femminile. Le italiane che lavorano sono il 55%, ma nel resto d’Europa sfiorano il 70%; gli uomini occupati sono 13 milioni, le donne 9,5; una donna su 5 lascia il proprio lavoro con la maternità, evidentemente perché ben poco supportata dal compagno e dalla società. Il divario nelle retribuzioni resta alto: 17% in meno per le donne, a parità di compiti, mentre le professioni nell’area Stem devono tuttora decollare e alle giovani va l’arduo compito di acquisire maggiore consapevolezza, avere più ambizioni, lottare per realizzare le proprie aspettative. Su questo dobbiamo puntare: spetta alle donne stesse fare un passo in più e affermarsi, contando sulle proprie indubbie capacità. Questo è l’auspicio e le foto in mostra ne offrono un chiaro esempio.

Non previsto, ma assai interessante è stato l’ultimo intervento, quello di una brava attrice che dalla Valdinievole ha preso altre vie per portare avanti la sua carriera: Helene Nardini. Vista la sua esperienza nel mondo dello spettacolo, ha ricordato come i ruoli femminili al cinema o in televisione siano specchio della realtà e come molto spesso siano minori rispetto a quelli maschili, ovvero meno importanti, meno interessanti, meno significativi. Le donne invece cercano personaggi in cui immedesimarsi , in cui possono riconoscersi, sarebbe dunque essenziale un cambio di rotta nell’intero settore, e qui ha riferito dei dati veramente illuminanti. Le donne registe costituiscono il 18% del totale, le sceneggiatrici sono il 23%, le montatrici il 28%; da evidenziare pure il divario economico: in media le donne guadagnano il 37% in meno degli uomini, a parità di mansioni e competenze. Anche in questo ambito, allora, c’è molto da lavorare, ma senz’altro le donne non si tireranno indietro.

Arrivato il momento di raggiungere l’ampio atrio della Galleria, pubblico, autorità, soci e socie, insieme a chi ha materialmente realizzato la mostra, si sono recati al padiglione, rivestito di un allegro colore rosso, per tagliare il nastro e dare il via alla visita. La curiosità era tanta e le domande si sono intrecciate; chi riconosceva una propria parente, chi un’amica, chi ricordava la nonna ortolana, chi ripensava alla fatica delle “straccine” o delle tabacchine, chi si proiettava verso il futuro, osservando le belle immagini di una giovane cadetta, di una fornaia, di una nutrizionista, di una istruttrice di fitness… mestieri vecchi, dimenticati, ormai scomparsi, come la mescitrice alle Terme di Montecatini, mestieri nuovi, fino a pochi anni fa esclusivo appannaggio maschile. Dal bianco e nero del passato, ai brillanti colori del presente, per una carrellata che è al tempo stesso sia storia della Valdinievole e della società italiana, sia consapevolezza del cammino intrapreso con determinazione dalle donne in ogni settore lavorativo.
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Articolo di Laura Candiani

Ex insegnante di Materie letterarie, dal 2012 collabora con Toponomastica femminile di cui è referente per la provincia di Pistoia. Scrive articoli e biografie, cura mostre e pubblicazioni, interviene in convegni. È fra le autrici del volume Le Mille. I primati delle donne. Ha scritto due guide al femminile dedicate al suo territorio: una sul capoluogo, l’altra intitolata La Valdinievole. Tracce, storie e percorsi di donne.
