Da grande farò… Un inno alla libertà di scelta

Sono passati già 10 anni da quando, noi attiviste del comitato Se Non Ora Quando? Lodi, con le associazioni Ife/Fae Italia e Donne & Donne, iniziammo a dare forma a un’idea rivoluzionaria: una mostra fotografica itinerante che denunciasse gli stereotipi di genere sui lavori svolti, nell’immaginario comune, esclusivamente al femminile o al maschile.

Questa idea si è concretizzata nella mostra fotografica Da grande farò… Immagini contro gli stereotipi, che include non solo le foto ma anche le biografie di donne e uomini che svolgono attualmente attività lavorative definite ‘inusuali’, creata proprio per dimostrare che un altro mondo è possibile”. Molto apprezzata e allestita in diverse scuole e luoghi pubblici, fu poi ‘adottata’ anche dall’associazione Toponomastica femminile.
Partendo dal presupposto, e avendo ben chiaro il concetto che «Occorre rivoluzionare la visione di un mondo gerarchicamente modellato sul pensiero unico maschile, per dare spazio al modello intrecciato a rete, in cui ciascun nodo abbia la sua importanza e le sue peculiarità», per alcuni mesi ci siamo messe all’opera, ognuna con le proprie competenze, per tutte le numerose fasi della realizzazione della mostra: dalla stesura del progetto alla richiesta del patrocinio del Comune di Lodi, alla ricerca e contatto delle persone sensibili all’argomento e ben disposte a rilasciare interviste personali in cui raccontassero del proprio lavoro, delle passioni, e delle sfide di ogni giorno (i filmati delle interviste sono stati pubblicati sul canale YouTube di Snoq Lodi). L’impegno è stato consistente: dalla redazione della singola biografia da abbinare alla foto di ogni protagonista ai testi che descrivono la mostra; dallo scatto e post-produzione dei ritratti con un metodo creativo originale al progetto grafico; dalla scelta del materiale per i pannelli della mostra e realizzazione degli stessi alla scelta della location dove scattare la foto della locandina (che ha come emblema l’immagine di due bambine, Sofia e Flora, che si avviano idealmente verso il futuro, ma con un casco di sicurezza in testa); dai comunicati stampa alla successiva ricerca e allestimento nei luoghi dove la mostra è stata ospite. L’inaugurazione è avvenuta il 7 marzo 2015, al Caffè Letterario di via Fanfulla a Lodi, in occasione della Giornata internazionale per i diritti delle donne.

Da grande farò al Calicantus Bistrot, hall dell’Ospedale Maggiore a Lodi

Da grande farò ha fatto successivamente tappa in numerosi Comuni, come Casale, Codogno e Somaglia, nella hall dell’Ospedale Maggiore a Lodi, nelle scuole (IC “Francesco Cazzulani” di Lodi e Iss “Enrico De Nicola” di Sesto San Giovanni).

Da Grande farò all’Iss “Enrico De Nicola”

Ha fatto bella mostra di sé al 7° congresso di Toponomastica femminile On The Road del 2018 tenutosi nel Palazzo della Provincia di Lodi, e anche a Roma, insieme ad altre mostre di Tf, ma in versione ridotta.

Da grande farò a Tf On The Road – intervista a Angela Milella

È stata nei gazebo in Piazza Ospitale durante il mercatino dei Talenti delle Donne, e in quelli della Giornata del volontariato di Lodi, fino ad addentrarsi nella casa di riposo più grande di Lodi, Santa Chiara. Ha soggiornato per alcune settimane nelle vetrine dei negozi del centro commerciale MyLodi, nella nuova COOP di Lodi oltre che in numerosi locali pubblici lodigiani.

Da grande farò alla COOP di Lodi

La mostra è stata realizzata con il preciso intento di far riflettere sui passi e sulle sfide che ancora oggi restano da compiere per rendere effettive le Pari opportunità per le donne nel nostro Paese e dell’importanza della declinazione al femminile dei mestieri, professioni e attività quando vengono svolti dalle donne.

Donne con la ‘A’

Da grande farò, sin dalla sua inaugurazione, è stata affiancata dalla campagna Donne con la ‘A’ , lanciata per incentivare la declinazione femminile e abbattendo gli stereotipi in ogni mestiere, anche e soprattutto nei mestieri di prestigio: «Maestro-maestra, chirurgo-chirurga, sindaco-sindaca, avvocato-avvocata: in italiano le parole che finiscono in o, al femminile prendono la a. Restano invariate quelle che finiscono in e, ma prendono l’articolo femminile, ad esempio: la giudice, la presidente. Lo dice la grammatica italiana, lo sostiene anche la prestigiosa Accademia della Crusca. Ma in nome di un presunto ‘neutro’, che l’italiano non ha, si continua a fare resistenza nel declinare al femminile una manciata di titoli professionali: ministra, deputata, funzionaria, ingegnera, assessora, mentre è normale dire commessa, postina, operaia, infermiera. Le donne, presenti oggi in tante professioni fino a poco tempo fa appannaggio solo degli uomini, vogliono la a, chiedono di essere riconosciute. Per questo, dall’8 marzo, alle istituzioni, alla pubblica amministrazione, alla scuola, alla politica, all’informazione, chiediamo di usare il femminile ogni volta che si parla di una donna, qualunque ruolo o incarico ricopra. Siamo convinte che sia un passo necessario per garantire la rappresentazione dei due generi di cui è fatto il mondo: le donne non sono l’altra metà del cielo, sono una delle due metà».

Emanuela Garibaldi L’architetta

Le vigili del fuoco, le rugbyste, la pugile, l’architetta, la Vice Comandante, l’avvocata, il badante, l’imprenditrice, l’ostetrico… Queste immagini forniscono modelli alternativi, esistenti ma poco diffusi che possono far capire alle nuove generazioni che non esistono lavori da donna o da uomo e che chiunque ha il potere di cimentarsi nella professione che sente più vicina alle proprie aspirazioni.
Di seguito alcune biografie aggiornate e le immagini della mostra.

Tra le protagoniste della mostra c’è Elena Destefani, all’epoca Vice Comandante del Comando di Polizia Locale del Comune di Lodi.
Dal 2023 ne è diventata la Comandante.

Elena Destefani La Vice Comandante

Giancarlo Saldano svolgeva l’attività di badante e assisteva una signora anziana, in seguito ha frequentato il corso di formazione per diventare OSS, ora lavora nella Casa di riposo di Santa Chiara a Lodi.

Giancarlo Saldano Il badante

Diana Cervi, era studente in giurisprudenza e praticava pugilato a livello agonistico, in seguito ha vinto il titolo italiano universitario nel 2016 a Reggio Emilia, ha partecipato alle gare nazionali universitarie comprese le due edizioni del Guanto d’oro, ha lasciato il pugilato nel 2018, si è sposata e ora lavora al Politecnico di Milano.

Diana Cervi La pugile

Un ricordo affettuoso all’ostetrico di Lodi e Codogno Emanuele Sottile, deceduto nel 2022, che si è messo gentilmente a disposizione per l’intervista e le foto.

Emanuele Sottile L’ostetrico

È stato bellissimo coinvolgere in questo progetto anche la Presidente di Toponomastica femminile Maria Pia Ercolini!

Maria Pia Ercolini La Presidente

Della mostra Da grande farò è stato realizzato anche un video, pubblicato sul canale Youtube di Snoq Lodi, per permettere a chi non l’ha mai vista di poterne comprenderne gli obiettivi oltre che apprezzare il progetto, l’ideale e il lavoro di gruppo svolto con passione. Da grande farò ancora oggi è pronta, in attesa per fare tappa nelle scuole, nei Comuni e dove c’è uno spazio pubblico disponibile per ospitarla.

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Articolo di Giulia Bortolini

Mi occupo di fotografia, progetto e realizzo mostre fotografiche a tema, videoreportage (personali e su richiesta), docuvideo, videolezioni per le scuole, locandine, gestisco social media, disegno Màndala. Attivista di Se Non Ora Quando? Lodi e associata di Toponomastica femminile.

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