Dr.a Adele Sgarella. Prima Direttora del dipartimento di Chirurgia

La sua storia è una testimonianza vivente del potere trasformativo della resilienza e dell’impegno nel fornire cure di alta qualità e supporto completo alle donne colpite dal cancro al seno.La dr.a Adele Sgarella ha una formazione specialistica in Chirurgia d’urgenza e pronto soccorso, e possiede anche un diploma in Ecografia internistica. È stata insegnante presso l’Università degli Studi di Pavia, dove ha tenuto corsi di Chirurgia generale II e III dal 2004 fino ad oggi. Inoltre, ha svolto il ruolo di tutor per studenti del 4°, 5° e 6° anno di Medicina e Chirurgia, così come per le laureande e i laureandi. Ha anche aiutato i medici specializzandi nella Specialità di Chirurgia generale. Nel 2004 ha svolto un periodo di osservazione presso il Breast Service del Memorial Sloan–Kettering Cancer Center di New York, mentre nel dicembre 2008 ha ottenuto crediti come usa presso la School of Oncoplastic Surgery dell’American Society of Breast Disease, a Frisco, Texas.
Vincitrice di cinque Borse di Studio per la ricerca presso l’Irccs Policlinico San Matteo di Pavia tra il 1985 e il 1993, si è concentrata su temi di chirurgia oncologica e metodologica all’Istituto di Patologia chirurgica I.
Dal 1993 al 1998, è stata Dirigente medica di I livello presso la Divisione di Urologia del Policlinico San Matteo Irccs. Ha anche partecipato al programma di Trapianti di rene come chirurga operativa presso lo stesso ospedale dal 2000 al 2005.Dal 1998 ad oggi, è Dirigente medica presso la Chirurgia Epato–Pancreatica del Policlinico San Matteo Irccs di Pavia, che fa parte del Dipartimento di Chirurgia dell’Università degli Studi di Pavia. La sua carriera è stata caratterizzata da una dedizione continua alla ricerca e all’eccellenza clinica nel campo della chirurgia.
Adele Sgarella è autrice o co–autrice di 65 articoli scientifici pubblicati su riviste nazionali e internazionali. Ha anche presentato 14 lavori in congressi nazionali e 2 internazionali. Si occupa di chirurgia e ricerca nel campo dell’oncologia senologica all’interno del Gruppo multidisciplinare del Carcinoma mammario presso l’Irccs Policlinico San Matteo a Pavia dal 2004. È Presidente onoraria (dal 2007) e co–fondatrice dell’Associazione Donne operate al seno (Ados) a Pavia, un’organizzazione di volontariato senza scopo di lucro.
Fondatrice di Pavia Donna Ados nel 2007, la dr.a Sgarella ha abbracciato la sua esperienza personale con il cancro al seno come catalizzatore per promuovere il benessere e il sostegno per le donne affrontando la stessa battaglia. L’associazione si impegna attivamente nell’offrire supporto pratico ed emotivo alle donne colpite da tumori al seno, fornendo indicazioni e sostegno per le pratiche relative a protesi, presidi e attestazioni di invalidità. Inoltre, promuove la cultura della prevenzione e della diagnosi precoce attraverso iniziative educative e di sensibilizzazione, e sostiene la ricerca scientifica nel campo senologico.
Nel 1998 diventa la prima Direttora del Dipartimento di chirurgia generale: non solo è un grande passo per lei nella sua carriera lavorativa, ma soprattutto per tutte le donne della storia che intendono esercitare la medicina. La dr.a Sgarella ha sfruttato la sua posizione privilegiata e la sua esperienza personale per guidare la trasformazione delle cure per il cancro al seno nella provincia di Pavia. La sua dedizione l’ha portata a fondare la Breast Unit del Policlinico San Matteo di Pavia, un centro di eccellenza multidisciplinare dedicato alla cura e al supporto delle pazienti affette da carcinoma al seno; infatti, la Breast Unit è il nome dei centri multidisciplinari di senologia che nel mondo rappresentano l’eccellenza nel percorso di diagnosi, cura e assistenza delle donne con tumore al seno o rischio genetico di tumore del seno. Le Breast Unit, come previsto dall’intesa siglata Stato–Regioni del 18 dicembre 2014 su raccomandazioni del Parlamento Europeo, rispondono a specifiche caratteristiche cliniche e assistenziali per assicurare il miglior percorso di cura per il tumore mammario. Questa iniziativa non solo ha migliorato l’accesso alle cure di alta qualità, ma ha anche promosso una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione sul cancro al seno nella comunità locale. Nella Breast Unit devono essere utilizzati protocolli validati che partono dalla diagnostica iniziale, allineano le procedure chirurgiche, condividono i percorsi di radioterapia e chemioterapia e giungono infine a considerare la riabilitazione post–operatoria, fisica e psicologica. Nel percorso della Breast Unit sono fondamentali i controlli nel breve e lungo periodo (follow–up), dopo la chirurgia e durante e dopo la terapia medica, come anche la sorveglianza speciale nei casi di rischio ereditario.
Secondo i dati di letteratura medica, le persone che si rivolgono a una Breast Unit hanno maggiori opportunità di guarigione rispetto a chi non vi accede, e una sopravvivenza a 5 anni rispettivamente del 83,9% rispetto al 74,9%, secondo una valutazione puntuale emersa da uno studio clinico dedicato. Infatti, la gestione della persona con tumore mammario, non è solo una questione di erogazione del trattamento chirurgico o medico, ma è piuttosto un’attenzione globale alla paziente, in cui diversi esperti si confrontano e trasferiscono conoscenze e aggiornamenti scientifici per assicurare le migliori pratiche di diagnosi, corretta gestione terapeutica e sorveglianza specialistica.
Per scegliere, innanzitutto è importante vedere se la Regione ha qualificato l’esistenza di una Breast Unit nella struttura ospedaliera a cui ci si rivolge per la diagnosi o le cure, e se c’è la certificazione Eusoma. È possibile, quindi, cercare nel sito della sanità della regione di appartenenza oppure in Europa Donna, associazione di pazienti che promuove la diagnosi e cura del tumore al seno.
La sua leadership non si limita alla cura clinica, ma si estende anche alla promozione della ricerca scientifica e all’advocacy per una maggiore attenzione alla qualità delle cure: la dr.a Sgarella, infatti, sostiene l’importanza di una pratica basata sull’empatia e sull’attenzione individuale nei confronti delle pazienti, garantendo che ciascuna riceva il supporto e la cura necessari durante il percorso di guarigione.Guardando al futuro, Adele Sgarella auspica che l’esempio della Breast Unit possa essere replicato per altre patologie oncologiche, creando una rete di disease unit dedicate alla cura e al supporto di pazienti affette/i da diverse forme di cancro. Il suo impegno incrollabile e la sua visione illuminata continuano a ispirare non solo le donne affette da tumore al seno, ma anche la comunità medica e la società nel loro insieme. La sua storia è un monito di speranza e un richiamo alla compassione e all’empatia nel trattamento delle persone affette da malattie oncologiche. La sua dedizione incrollabile continua a guidare il cammino verso una cura migliore e un futuro senza cancro, trasformando la sua esperienza personale in un faro di speranza per chiunque affronti il cancro al seno. La sua storia ci ricorda che anche nei momenti più difficili, la forza interiore e la solidarietà possono portare a risultati straordinari.

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Articolo di Paola Carrano

Dopo l’istituto grafico pubblicitario, frequenta l’Università di Pavia in Comunicazione, innovazione, multimedialità. Tra i suoi interessi c’è la lettura, la comunicazione e il marketing e sogna di visitare il mondo per poter conoscere sempre più culture diverse.

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