Negli ultimi anni del secolo XIX ci fu una vera e propria mania delle cartoline illustrate che portò, soprattutto nei paesi anglosassoni, al fenomeno del collezionismo, detto cartofilia, Si compravano cartoline non solo come souvenir di un viaggio, ma anche per il piacere della sola immagine, e presto diventarono per la loro sinteticità, spigliatezza e leggerezza il simbolo della modernità. Nell’estate del 1899 si tenne a Venezia la prima Esposizione Internazionale di cartoline illustrate, e l’anno dopo, nell’Esposizione Universale di Parigi, il fenomeno della cartolina esplose, quando gli editori presentarono ben sessanta serie di cartoline, tutte numerate. Nacquero allora riviste e negozi specializzati, e si diffuse l’abitudine di conservare le cartoline in appositi album, come le fotografie.
Le prime cartoline erano stampate con la tecnica della litografia, poi si passò al procedimento della collotipia, inventato da Alphonse Poitevin nel 1855 col nome fototipia, in realtà conosciuto con un gran numero di altri nomi. In questo processo di stampa la matrice veniva ottenuta cospargendo una lastra di cristallo di una emulsione fotosensibile e successivamente di inchiostro. La stampa ottenuta era di qualità estremamente elevata, con una buona resa dei dettagli e dei colori; permetteva però di stampare da ciascuna matrice soltanto un numero limitato di copie.
Il vertiginoso boom della cartolina di inizio Novecento fu un fenomeno internazionale legato all’ascesa della borghesia. Le classi alte infatti snobbarono la cartolina, ritenendola troppo economica e troppo volgare; le classi basse la ignorarono, perché troppo costosa e senza utilità per chi non sapeva leggere e scrivere. Per la classe media e medio—alta la cartolina invece per i suoi messaggi stringati facilitava anche chi non era versato nella bella scrittura, e inoltre rivelava il buon gusto e la cultura del mittente.
Mela Köhler fu una delle autrici più prolifiche di cartoline, pittrice, artista grafica, illustratrice e acquerellista.

Melanie Leopoldina Koehler nacque a Vienna nel 1885 e si formò per due anni alla scuola d’arte Höhenber. Dopo avere completato gli studi a Parigi, in Germania e a Londra, lavorò come artista indipendente per poi studiare dal 1908 al 1912 alla Scuola di Arti Applicate di Vienna sotto la guida di Koloman Moser e Berthold Löffler, i fondatori della Wiener Werkstatte, di cui Mela divenne membro nel 1909.
La Wiener Werkstätte, nome che si potrebbe tradurre con “l’officina viennese”, fondata nel 1903 dal grafico e pittore Koloman Moser, dall’architetto Josef Hoffmann e dal mecenate Fritz Waerndorfer, era un’associazione viennese che riuniva architetti, artisti, designer e artigiani della ceramica, della moda, dell’argento, del mobile e delle arti grafiche. È contemporanea del movimento britannico Arts and Crafts guidato da William Morris, ed ha influenzato stili successivi come Bauhaus e Art Deco.
Nel 1903, con il sostegno dell’industriale Fritz Wärndorfer, la Wiener Werkstätte iniziò ad operare in tre piccole stanze; presto si espanse e nel 1905 contava circa cento dipendenti. Diverse filiali del laboratorio furono aperte a Zurigo nel 1916, a New York nel 1922, e a Berlino nel 1929.
La situazione finanziaria della Werkstätte diventò disperata a causa degli effetti della guerra e della Depressione mondiale nel 1929. Nel 1932 fu costretta a dichiarare bancarotta e chiuse.
Fin dall’inizio molte artiste furono coinvolte nelle creazioni della WW, e soprattutto negli anni tra le due guerre vi lavorarono Mathilde Flögl, Maria Likarz, Felice Rix-Ueno e Vally Wieselthier. Sono state identificate circa 180 artiste. Le donne disegnarono tessuti, capi di moda, carte da parati, accessori per la casa, giocattoli, ceramica. Benché molto apprezzate all’epoca, le artiste furono per lo più dimenticate dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Quando nel 1911 viene inaugurata la sezione moda sotto la guida di Joseph Wimmer-Wisgrill, a Mela Kohler fu affidata l’illustrazione della prima collezione. La carta di queste cartoline era costituita da tre strati di carta, due sottili ed una centrale più spessa, successivamente si passò ad usare il cartoncino bristol.



A dare grande ispirazione agli artisti che hanno illustrato le cartoline Wiener Werkstätte è stata anche la moda. Mela Köhler su questo tema disegnò più di novanta cartoline! Oggi, queste cartoline hanno un grande valore e si vendono a prezzi a volte sorprendenti.
La sua specialità fu certamente nelle cartoline di moda, che disegnò per la Wiener Werkstätte, e che pure rimangono la sua produzione più nota, ma la sua arte non è legata solo alle cartoline, Mela disegnò anche per numerose illustrazioni di moda, come la rivista “Wiener Mode” e ha illustrato libri di fiabe per l’editore Konegen.


Nel 1931, quando la situazione politica in Austria si deteriorò, Mela emigrò in Svezia, a Stoccolma, dove disegnò costumi teatrali, anche per l’Accademia reale. Nel 1932 si sposò e continuò il suo lavoro aggiungendo al suo nome quello del marito, Broman.
Le sue illustrazioni sono piene di colori straordinari, non sono pubblicità di abiti realmente confezionati, ma sono disegni di fantasia, che dovevano ispirare le donne a seguire i propri sogni anche nell’abbigliamento, a sperimentare nuovi stili, in cui riconoscersi, in libertà.
Mela morì a Stoccolma, nel 1960.
Le sue cartoline rientrano in due grandi categorie: quelle che celebrano le festività (come Pasqua, Capodanno e Natale) e le cartoline di moda, che raffigurano gli stili e i modelli popolari del tempo. Anche per gli sfondi Koehler utilizza motivi vivaci.

Nel dibattito sull’abbigliamento femminile in Europa all’inizio del XX secolo. le donne cercavano abiti più pratici e comodi. Tuttavia, a Vienna la praticità esigeva che fosse combinata con l’eleganza e il gusto. Koehler ha disegnato anche una serie di cartoline che mostrano donne vestite per sport come lo slittino, il tennis, il croquet e il golf, coppie che ballano e donne con elaborati copricapi.



I costumi da lei disegnati permettevano alle donne di essere attive, pur rimanendo eleganti: la facilità di movimento era importante nel nuovo stile di abbigliamento riformista. I nuovi indumenti dovevano essere sia funzionali che esteticamente gradevoli. I design fantasiosi di Koehler influenzarono la moda austriaca e costituirono una parte significativa della cultura visiva della Vienna dell’inizio del XX secolo.
In copertina: cartoline di Mela Koehler.
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Articolo di Livia Capasso

Laureata in Lettere moderne a indirizzo storico-artistico, ha insegnato Storia dell’arte nei licei fino al pensionamento. Accostatasi a tematiche femministe, è tra le fondatrici dell’associazione Toponomastica femminile. Ha scritto Le maestre dell’arte, pubblicato da Nemapress nel 2021, una storia dell’arte tutta al femminile, dalla preistoria ai nostri giorni.
