Invisibili

Invisibili di Caroline Perez è un saggio che mette in evidenza, attraverso la raccolta di dati su vari aspetti della vita quotidiana, come il mondo spesso dimentichi la presenza e le esigenze delle donne. L’autrice adotta uno stile accademico e approfondito, che potrebbe rendere la lettura impegnativa, ma offre una panoramica dettagliata su diversi settori come la salute, il lavoro, il design, la medicina, la vita pubblica e le situazioni di emergenza. Il libro è diviso in sei parti, ognuna delle quali esplora un ambito specifico della realtà quotidiana. Perez analizza dunque come le donne siano spesso escluse dagli standard e dalle misurazioni, evidenziando la mancanza di raccolta di dati specifici suddivisi per genere, dati che potrebbero portare a soluzioni più adatte alle esigenze femminili. Invisibili, pubblicato da Einaudi, ha ottenuto un grande successo internazionale, vendendo 150.000 copie nel Regno Unito e venendo tradotto in 23 lingue.
Nel capitolo Spazzare la neve è sessista, appartenente alla prima parte del volume, Caroline Perez evidenzia come gli uomini tendano a seguire itinerari più diretti, mentre le donne spesso devono compiere percorsi più complessi a causa delle loro responsabilità di cura non retribuita, come la gestione di prole o persone anziane. Questo fenomeno, noto come trip chaining, influisce sulle esigenze di spostamento femminile in tutto il mondo.
Un altro esempio di disparità di genere è rappresentato dalla sfera della maternità, come si può leggere nel capitolo Il venerdì lungo, nella seconda parte del libro. Negli Stati Uniti, in particolare, le condizioni per le madri sono ancor più dure, essendo uno dei quattro Paesi al mondo che non garantiscono alcuna indennità dopo la nascita. Secondo la legge sulla famiglia e sui congedi per malattia, le lavoratrici hanno diritto a dodici settimane di congedo non retribuito, ma vi sono eccezioni, che si applicano solo alle donne che lavorano da oltre dodici mesi in aziende con almeno cinquanta dipendenti.
Un passaggio significativo del libro sottolinea che di fatto il lavoro delle donne, sia esso pagato o non pagato, costituisce la spina dorsale della società e dell’economia, ed è giunto il momento di riconoscerne il valore. Perez evidenzia anche come il lavoro femminile, soprattutto in settori dominati da uomini in posizioni di leadership, sia spesso caratterizzato da comportamenti sessisti. Ad esempio, nel settore edile, dei trasporti pubblici e nei servizi pubblici, molte dipendenti hanno subito molestie sessuali, con il 90% di coloro che ricoprivano ruoli manageriali in quei settori che hanno riportato di aver subito avance indesiderate. Questo problema si ripresenta pure nel settore sanitario, dove molte donne tuttavia non denunciano le molestie subite.
Nel suo saggio, l’autrice affronta il tema dei modelli di progettazione che possono penalizzare le donne, come illustrato nel capitolo VIII intitolato L’uomo è una misura di tutte le cose. Questo capitolo è particolarmente interessante poiché mette in luce come molte tecnologie siano state sviluppate considerando esclusivamente il punto di vista maschile. Ad esempio, si fa riferimento al problema del riconoscimento vocale nelle automobili, evidenziando che numerose tecnologie di navigazione e di controllo vocale hanno difficoltà a riconoscere le voci femminili. L’autrice cita la ricerca di Rachel Batman dell’Università di Washington, la quale evidenzia che tali sistemi sono prevalentemente addestrati su registrazioni vocali maschili, trascurando appunto le voci di donna.
Un altro punto affrontato è quello dei corpora, enormi database di registrazioni vocali o testi utilizzati per addestrare i programmi di riconoscimento vocale o di traduzione. Si sottolinea che questi corpora riflettono spesso stereotipi di genere, associando ad esempio la parola «donna» con ruoli tradizionalmente femminili come «casalinga». Tuttavia, gli autori di uno studio hanno sviluppato un algoritmo per ridurre gli stereotipi senza compromettere le prestazioni linguistiche. Nonostante ciò, l’uso di algoritmi addestrati su corpora discriminatori può influenzare negativamente le opportunità lavorative delle donne, specialmente in settori dove l’intelligenza artificiale è utilizzata nei processi di selezione del personale.
Nella terza parte del libro, all’interno del capitolo Un mare di maschi, sono presenti molteplici temi come la progettazione degli oggetti, citando esempi come il tiralatte e gli strumenti per la riabilitazione del pavimento pelvico. Si evidenzia come spesso questi strumenti siano stati progettati da uomini senza tenere conto delle esigenze delle donne. Inoltre, si sottolinea la mancanza di dati di genere su questioni cruciali come la salute riproduttiva, evidenziando la persistente reticenza nel discutere apertamente temi come il ciclo mestruale.
Si esamina poi la sfida che le donne affrontano nel mondo imprenditoriale, dove l’accesso ai finanziamenti risulta spesso difficoltoso. La maggior parte degli investimenti in start-up proviene da venture capitalist, i quali sono per lo più uomini e tendono a favorire progetti portati avanti da uomini. Questo atteggiamento, dunque, può ostacolare le opportunità imprenditoriali delle donne, poiché vengono spesso ignorate nella fase di finanziamento delle start-up.
Sempre nella terza parte, viene illustrato il caso della progettazione dell’automobile perché le donne sono più esposte al rischio di tamponamenti dovuti al fatto che il design delle auto non tiene in considerazione le loro fragilità, come la muscolatura del collo e della parte superiore del tronco. Questa carenza è attribuita al fenomeno che, nel processo di sviluppo e test delle automobili, si utilizzano principalmente manichini con caratteristiche simili a quelle di un uomo “medio”, trascurando le differenze fisiche e biomeccaniche delle donne. È incoraggiante notare, tuttavia, che nel corso degli anni si è assistito a un cambiamento. Mentre negli anni Cinquanta venivano impiegati manichini con misure maschili, nel 2015 si è iniziato ad utilizzare anche manichini femminili nelle prove di urto. Ciò indica un progresso verso un approccio più inclusivo nel design e nella sicurezza automobilistica, che tiene conto delle differenze di genere e delle esigenze specifiche delle donne.
Nella quarta parte del libro, Nello studio del medico, Caroline Perez affronta il discorso in merito al contesto che spesso le donne non vengono prese in considerazione per quanto riguarda i test clinici per i medicinali o per lo studio di una malattia. Ciò provoca una mancanza di dati e la conseguenza è che ci sono tempi lunghi per la diagnosi di malattie come, casi citati nel volume, la sindrome da colon irritabile e colite ulcerosa, o l’endometriosi. Inoltre, tale mancanza di dati condiziona l’offerta di una valida consulenza medica per le donne: perché accade questo? La spiegazione al fenomeno è che spesso le donne che mostrano sintomi o patologie che non corrispondono a quelle vissute dagli uomini, rimangono vittime di errori diagnostici e terapie inefficaci. Il fenomeno si chiama sindrome di Yentl e a volte si può rivelare fatale.
Nella quinta parte, Caroline Perez affronta il tema del lavoro domestico non retribuito, sottolineando l’importanza di questi compiti, che ricadono principalmente sulle donne. L’autrice evidenzia che se il lavoro domestico venisse retribuito, ciò potrebbe contribuire ad aumentare il Pil dei Paesi. Perez discute pure del sistema fiscale, che riflette il divario di genere e tende ad adeguarsi alle esigenze maschili. Altro argomento trattato è la sottorappresentazione delle donne negli organi istituzionali, il che rende difficile l’approvazione di leggi a loro favore.
Nell’ultima parte del suo saggio, Perez si concentra sulla scarsa presenza delle donne durante calamità naturali, disastri, guerre ed epidemie. Si nota come di frequente, dopo questi eventi, le opinioni femminili non vengano prese in considerazione per la ricostruzione. Inoltre, l’autrice fornisce informazioni sulle difficoltà che le donne affrontano durante la fuga da una guerra, come ad esempio le situazioni di pericolo vissute nei campi profughi europei, dove sono esposte a violenze. La barriera linguistica frequentemente ostacola le denunce, poiché molte non riescono a comunicare nella lingua del Paese ospitante.

Caroline Criado Perez
Invisibili
Einaudi, Torino, 2020
pp. 460

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Articolo di Alessandra Paternò

Siciliana, studente di Comunicazione digitale. Tra i miei interessi giornalismo, editoria, film e arrampicata.

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