Il giorno 23 giugno, secondo una leggenda andina, si celebra l’Inti Raymi, la festa del sole. Agli albori del tempo e della storia, il mondo viveva nel buio, almeno finché la prima donna e il primo uomo emersero dalle acque del lago Titicaca. Viracocha, padre degli dei, inventò il sole per far sì che i due esseri primordiali potessero guardarsi.
L’amor muove il sole e tutte le altre stelle da sempre. E coloro che si permettono di classificarlo in “giusto” o “sbagliato”, di lui, semplicemente, non sanno nulla.
Il giugno di Toponomastica femminile si apre il giorno 2, con l’inaugurazione, nel comune di Mompeo, della mostra 1946: Le madri della Repubblica. La mostra fa parte del progetto Dov’è la mia via? Figure di donne da ricordare, che Toponomastica femminile ha realizzato con i comuni di Mompeo, appunto, di Casaprota e Montenero Sabino, e che è stato presentato nel corso della medesima giornata.
Sempre venerdì 2 giugno si è tenuta a Broni, in provincia di Pavia, l’intitolazione del parco cittadino alle Madri Costituenti, con l’inaugurazione nella sala comunale della mostra Le madri della Repubblica. Presente, a introdurre la mostra e l’associazione, la vicepresidente Tf Danila Baldo.
Il 6 giugno, in una bellissima giornata di sole, in un parco di Lodi, alunni e alunne di quattro istituti lodigiani hanno presentato il loro lavoro, risultato vincitore alla X edizione del Concorso Sulle vie della parità, inaugurando il Viale dedicato a Wangari Maathai e alle geniali donne Nobel, alla presenza delle autorità cittadine e scolastiche, di genitori e pubblico, in modo tale che ogni albero da frutto presente in SanfereOrto le ricordi e ne faccia un esempio, soprattutto per le giovani generazioni. A rappresentare le scuole in rete le docenti toponomaste Monica Rossi, Giordana Pavesi, Elvira Risino e Daniela De Carlo, accompagnate da Danila Baldo.
Sempre martedì 6, la nostra Paola Malacarne, presente come consigliera del Comune di San Casciano Val di Pesa, nonché come Presidente della commissione Pari Opportunità, ha partecipato alla quinta conferenza dell’AIPH (Public History) che si è svolta quest’anno a Firenze. Le esperienze del comune, riportate in questa occasione, sono state davvero numerose e realizzate, tutte con il supporto di Tf. Tra di esse, ricordiamo la realizzazione di performance, a carattere formativo, con scuole, istituzioni e territorio; giornate e ricorrenze del calendario civico, quali occasioni di riflessione per la scrittura pubblica della storia, con l’apposizione di nuove targhe commemorative; la lettura della storia, a partire dagli articoli della Costituzione, nell’elaborazione di reading pubblici collettivi che ne raccontano le violazioni; piste educativo-didattiche trasversali per affrontare la memoria storica come questione socialmente viva.
Sempre nella giornata di martedì 6, presso la Torretta di Capelvenere, ad Acilia, si è parlato del progetto Calendaria 2023 alla presenza delle scuole del X Municipio, dell’assessore alla scuola Andrea Morelli e dell’assessora per le Politiche Sociali e Pari Opportunità Denise Lancia.
Tre giorni dopo, presso l’Ospedale G. B. Grassi di Ostia, è stata inaugurata la mostra dedicata alle vincitrici del Premio Nobel.
Giovedì 8, a Palermo, Ester Rizzo è intervenuta, nel corso della quattordicesima edizione della rassegna Una Marina di libri, alla conferenza dal titolo I segni di Venere. Le streghe non hanno biblioteche. Nella stessa giornata, è stata inaugurata la mostra di Tf: Donne e scienza, rimasta fruibile fino al giorno 11.
Martedì 13, alle ore 20.45, a Lodi, presso il Cinema Fanfulla di Viale Pavia 4, dopo l’introduzione della regista Cristiana Mainardi, è stato proiettato il docufilm Un altro domani-Indagine sulla violenza nelle relazioni affettive. Alla visione ha fatto seguito un dibattito a cui ha partecipato anche Tf, fra le associazioni promotrici dell’iniziativa.
Ultimo evento di questo mese è del 27 giugno, quando la nostra associazione ha partecipato al Premio Giornalistico Matilde Serao, tenutosi a Carinola, in provincia di Caserta.
Per chiudere l’articolo, sarebbe bello ricordare la figura di Joaquina Lapinha, legata a giugno “solo” perché lo scrittore Edoardo Galeano ha deciso di parlarne, nel suo I figli dei giorni, nelle storie dedicate aquesto mese.
Joaquina Lapinha, la prima cantante lirica brasiliana che conquistò i palcoscenici di Europa, aveva una voce incantevole, una figura imponente e un senso teatrale straordinario. Unico grande difetto, ci raccontano le cronache, era la pelle scura, tanto nera, forse, da far sparire il suo nome nell’oblio.
Al prossimo mese.
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Articolo di Sara Balzerano

Laureata in Filologia Moderna, è giornalista pubblicista e ha collaborato, con articoli, racconti e recensioni, a diverse pagine web. Ama i romanzi d’amore e i grandi cantautori italiani, la musica di Einaudi, la poesia, i gatti e la pizza. Il suo obiettivo principale è avere, sempre, la forza di continuare a chiedere Shomèr ma mi llailah (“sentinella, quanto [resta] della notte”)? Perché crede nei dubbi più che nelle certezze; perché domandare significa — in fondo — non fermarsi mai. Studia per sfida, legge per sopravvivenza, scrive per essere felice.

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