Filosofia e Anarchismo

Apriamo il numero 8 di Bibliografia Vagante parlando della filosofia delle “altre Pascal”, le sorelle Gilberte – esecutrice testamentaria e biografa – e Jacqueline – poeta, monaca jansenista, fondamentale nella conversione di Blaise; e la nipote Marguerite – anch’essa monaca e biografa dello zio. Segue un nuovo studio – con nuove conclusioni – sul pensiero di Annah Arendt: lasciando da parte l’analisi esteriore della sua vita (l’apolidìa, il rapporto con Heidegger), vengono posti al centro i suoi archivi e le sue carte. Concludiamo con un volume e un articolo sul tema dei sentimenti alla nascita dell’anarchismo e del socialismo italiano: testimonianze e storie familiari che fanno emergere il punto di vista femminile.

Per informazioni sui criteri di scelta degli articoli/libri, vi rimandiamo alla BV 1.


Esistono molti studi che analizzano la filosofia di Blaise Pascal, ma questo è l’unico libro che ha per oggetto le voci filosofiche delle donne della sua famiglia. Come superiora del convento di Port-Royal e della scuola, Jacqueline Pascal fornì un grande contributo alla filosofia dell’educazione. Gilberte Pascal Périer scrisse le prime biografie filosofiche di Pascal e Jacqueline, mentre sua figlia, Marguerite Périer, difese la libertà di coscienza contro la coercizione da parte dei superiori politici e religiosi. Le voci di queste scrittrici rivendicano il diritto delle donne a sviluppare una cultura filosofica e teologica e a opporsi alle richieste di obbedienza cieca da parte delle autorità patriarcali, politiche o religiose. (Dal sito dell’editore).
L’estratto di una recensione di Michael Moriarty si trova sul vol. 95, n. 1/2023 di: The Journal of Modern History; sul sito di Amazon l’anteprima di indice, prefazione e due capitoli è raggiungibile selezionando la copertina del volume.

La filosofia in genere ignora gli aspetti biografici, storici e culturali della vita di coloro che speculano, nel tentativo di fornire un punto di vista ipoteticamente astratto e oggettivo del loro lavoro. Questo libro trae alcune nuove conclusioni sulla teoria di Arendt sottolineando come la sua esperienza del mondo – così come è stata raccolta nei suoi materiali d’archivio – ha influenzato il suo pensiero. Il volume esplora diversi temi, tra cui i momenti biografici e narrativi del lavoro di Arendt, il ruolo dell’archiviazione nel suo pensiero, eventi cruciali che non sono stati archiviati, la sua comprensione di sé stessa, delle sue identità, e l’influenza che quella politica ha avuto sul suo lavoro. Generalmente, nella ricerca di Arendt, l’azione di gruppo è sottostimata rispetto all’azione individuale e spesso le questioni di politica identitaria sono considerate private. Nonostante ciò, Arendt prende in considerazione la possibilità che questa possa essere pubblica e politica e che azioni politiche efficaci provengano anche dall’interno dei gruppi. Ciò che rende unico il volume di Fry sono le conclusioni innovative a cui giunge mettendo al centro le prove archivistiche e biografiche per comprendere il pensiero di Arendt in modo più approfondito e nel suo contesto storico e culturale.
Sul sito Springer Link (link sul titolo), dalle sezioni elencate a sinistra sotto la copertina, si accede alle pagine di informazione, compresi l’indice e i riassunti dei capitoli. L’inizio della recensione di Caroline Ashcroft si può leggere su History of European Ideas, Vol. 49, 2/2023. Sul sito di Amazon è possibile leggere l’indice, l’introduzione e un capitolo del volume (link sulla copertina).

Elena Papadia: La forza dei sentimenti. Anarchici e socialisti in Italia (1870-1900), Il Mulino, 2019. Il libro descrive le passioni e i sentimenti che animavano i rivoluzionari italiani di fine Ottocento. Carteggi e diari, autobiografie e memorie illuminano le ragioni di una militanza che – tra esaltazioni e disillusioni, arresti e clandestinità, esilio e manicomi – assunse per molti i tratti di una vera e propria scommessa esistenziale. […] Dinamiche familiari, letture, relazioni di amore e di amicizia, odi personali e politici compongono un mosaico di storie individuali da cui emerge il lessico insieme politico e sentimentale del sovversivismo italiano di fine secolo (Dal sito dell’editore, dove si può consultare anche l’indice).
«I diversi approcci politico-ideali ancora raccolti nei primi decenni della sua storia sotto il grande ombrello del socialismo vengono analizzati da Papadia nel loro confrontarsi, contaminarsi e non di meno nel loro scontrarsi a dispetto del denominatore comune. Il tema diventa tanto più coinvolgente in quanto illuminato da una prospettiva peculiare che amplia e rafforza l’indagine strettamente storica e storiografica, affiancandovi un’attenzione precipuamente rivolta al versante in generale antropologico e culturale e in particolare psicologico ed emozionale, sintetizzata dalle parole del titolo “forza dei sentimenti”» (dall’articolo di Antonio Senta: vedi sotto).
Sul sito di Amazon si possono leggere in anteprima: l’indice, l’introduzione, le fonti autobiografiche e parte del primo capitolo (il link sulla copertina del libro).
Antonio Senta: I sovversivi e i loro sentimenti. Un’analisi sulla forza delle emozioni nella storia dell’anarchismo italiano, articolo OA su Italia contemporanea, n. 301/2023. Partendo dal volume di Papadia, La forza dei sentimenti (2019), e da alcuni contributi del volume curato da Gianpietro Berti e Carlo De Maria: L’anarchismo italiano. Storia e storiografia (Biblion, 2016) e in altri compresi ne Le donne nel movimento anarchico italiano (1871-1956), curato da Elena Bignami (Mimesis, 2018), l’autore analizza le origini del socialismo italiano, consapevole della necessità di utilizzare un approccio complesso che si serva anche delle vicende biografiche, delle storie familiari e dei rapporti intergenerazionali e che faccia pienamente proprio il punto di vista femminile.

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Articolo di Rosalba Mengoni

Rosalba Mengoni 400x400

Laurea magistrale in Storia e Società, il suo principale argomento di studio riguarda l’interazione fra l’essere umano e il territorio. Collaboratrice tecnica all’Isem – Istituto di storia dell’Europa Mediterranea del Cnr, è nel comitato di redazione di Rime, la rivista dell’Istituto e fa parte del gruppo di lavoro sulla comunicazione. Cura la Bibliografia Mediterranea pubblicata sul sito istituzionale http://www.isem.cnr.it.

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