Attraverso Calendaria 2023, un progetto di Toponomastica femminile in collaborazione con Matilda editrice, abbiamo conosciuto, riconosciuto, approfondito la conoscenza di tutte le donne che hanno ricevuto il premio Nobel fino al 2021. Abbiamo visto che sono state sempre di più nel corso degli anni: se le pagine di gennaio e febbraio, dove abbiamo passato in rassegna le prime Nobel, coprivano un arco di quarantacinque anni, le ultime pagine ne coprivano uno di soli quattro anni e nel frattempo diventavano sempre più ampie le materie in cui conquistavano il Nobel: per i primi decenni soprattutto in Letteratura e Pace poi sono arrivate sempre più numerose le Nobel in Chimica, Fisica, Medicina e finalmente anche in Economia. Col passare dei decenni sono diventate più numerose anche le Nobel che hanno ottenuto il premio al di fuori dell’Occidente. A loro si aggiungono quelle che hanno conquistato il Nobel nel 2022 (che non abbiamo potuto segnalare a causa dei tempi tecnici di realizzazione di Calendaria 2023) e nel 2023. Nel 2022, Carolyn Bertozzi per la Chimica e Annie Ernaux per la Letteratura. Nel 2023, Anne L’Huillier per la Fisica, Katalin Karikó per la Medicina e Narges Mohammadi per la Pace. Insomma per questi due ultimi anni sarebbe stata necessaria un’altra pagina! Calendaria 2023, dunque, è stata uno strumento straordinario per comprendere quanto siano stati potenti i passi avanti delle donne in tutti i campi, avvenuti in pochi decenni nonostante millenni in cui sono state sminuite, non valorizzate, impossibilitate a studiare e quindi a diventare scienziate, artiste, letterate, politiche tranne poche eccezioni che hanno potuto godere, per circostanze fortuite, delle opportunità per emergere, in tutto il mondo.
Ma Calendaria 2023 era già al suo terzo anno, nell’edizione del 2021 avevamo narrato di figure femminili dei Paesi dell’Unione Europea distintesi nei più diversi campi. Nell’edizione del 2022, invece, di altre, sempre europee, il cui lavoro del passato ha ispirato i temi del futuro, cioè i temi dell’Agenda 2030. Ora invece ci apprestiamo ad arricchire le nostre case, scuole, uffici, biblioteche con Calendaria 2024. Già dal primo anno ci siamo rese conto che la cosa difficile non fosse trovare abbastanza protagoniste di cui parlare, bensì il dover scegliere fra tante perché, nonostante le difficoltà di cui accennavo, le donne sono sempre riuscite a trovare degli spazi da occupare, pur dovendo superare difficoltà inimmaginabili per uomini di pari o anche minori capacità, ma avendo dalla loro parte il bisogno di esserci. Pur essendo molto brave nel loro campo (e a volte anche in più campi) molto spesso non sono diventate note come avrebbero meritato, non sono state segnalate nei libri di testo, ma con la loro presenza hanno segnato importanti cambiamenti e progressi.
Dunque per l’edizione del 2024 abbiamo pensato che fosse necessario restringere il campo: non più donne di diversi ambiti dell’arte e del sapere ma di uno solo, per mostrare quante fossero. E abbiamo scelto la musica. Abbiamo passato in rassegna compositrici, direttrici d’orchestra, musiciste jazz, blues, folk e rock, limitando come nei primi due anni la scelta a protagoniste già scomparse, da secoli o da pochi anni, non importa. Alcune di loro le conosciamo benissimo, anche chi di noi non è persona conoscitrice della musica: da Amy Winehouse ad Aretha Franklin, da Rosa Balistreri a Miriam Makeba, da Ella Fitzgerald a Nina Simone o Janis Joplin; molte altre invece sono note soprattutto a chi coltiva un particolare interesse per la prima arte. Scopriremo le prime musiciste e compositrici, che hanno potuto studiare musica perché erano entrate in convento. Vero che anche le giovani nobili erano incoraggiate a conoscere la musica, ma solo per poter allietare le feste, non certo per poter farne una professione! La vita monastica, invece, permetteva di coltivare in modo più approfondito interessi e passioni, come ad esempio poté fare Ildegarda di Bingen, musicista e linguista ma anche scienziata e cosmologa. E scopriremo tante direttrici d’orchestra, dalla francese Nadia Boulanger all’italiana Carmen Bulgarelli Campori, alla quale nel 1954 il telegiornale dell’Istituto Luce dedicò un servizio con un titolo pittoresco (Direttrice in gonnella), un motivo musicale degno di un filmetto rosa e un’apertura a sorpresa: sa anche fare il bucato, stare in cucina e stirare, ricevere in giardino per il the. Su tante di loro c’è tanto da dire delle difficoltà di essere donne ed emergere in un mondo costruito dagli uomini per gli uomini. E lo diremo! Infatti alle 62 musiciste presenti su Calendaria 2024 saranno dedicati, come negli anni precedenti per altre protagoniste, degli articoli biografici su questa rivista. L’appuntamento dunque è, per coloro che posseggono una copia di Calendaria, ma anche per coloro che si limiteranno a voler conoscere le eccellenze della musica, a gennaio 2024 cominciando con Ildegarda di Bingen.
***
Articolo di Donatella Caione

Editrice, ama dare visibilità alle bambine, educare alle emozioni e all’identità; far conoscere la storia delle donne del passato e/o di culture diverse; contrastare gli stereotipi di genere e abituare all’uso del linguaggio sessuato. Svolge laboratori di educazione alla lettura nelle scuole, librerie, biblioteche. Si occupa inoltre di tematiche legate alla salute delle donne e alla prevenzione della violenza di genere.
