Ildegarda Di Bingen (1098-1179)

Hildegard von Bingen, Santa Ildegarda di Bingen, nacque nel 1098 a Bermersheim, nell’Assia-Renana. Fu monaca benedettina, mistica e profetessa, ma anche cosmologa, guaritrice, linguista, naturalista, filosofa e la prima donna musicista e compositrice nella storia cristiana di cui abbiamo testimonianza. Fondò il primo monastero solo femminile dove le monache dovevano vestirsi di bianco e onorare la vita nel servizio religioso, ma anche nelle arti e nella cura della viriditas.

«La musica è il corpo e l’anima dell’essere umano», un’allegoria dinamica, scrive nel cuore del Medioevo l’ottantenne Ildegarda di Bingen, la quale racconta di comporre canzoni e melodie in onore di Dio e dei Santi senza aver ricevuto alcun insegnamento. La musica non è solo musica mundana, ma strumento, espressione e comprensione della storia (Adamo e Lucifero, i profeti dell’Antico Testamento, la Chiesa del Nuovo Testamento), un modus grazie al quale gli esseri umani possono ancora incarnare la divina beltà sulla terra. L’anima umana è sinfonica, e ogni sinfonia di voci e strumenti sulla terra, che sia diretta verso il cielo, è un modo per reintegrarsi, per ridare nuovamente vita alla perduta condizione paradisiaca. La Symphonia è materiale e immateriale perchè le voci sono umane e gli strumenti costruiti e suonati da esseri umani terrestri, non solo da angeli. La musica terrena viene dalla terra, tuttavia non è legata alla terra, per questo chi crea e chi ascolta la musica sopravviveranno.

Ritratto di Hildegard von Bingen, badessa e medica tedesca . Incisione, Londra, Wellcome Library

Ildegarda nasce in una famiglia nobile, ultima di dieci figlie/i e già in tenera età ricorda di aver avuto le prime visioni accompagnate a malattie fisiche fortemente debilitanti e che avrebbero contrassegnato tutta la sua esistenza. La musica, nella sua visione, ricrea sulla terra l’armonia perduta e prefigura quella della fine dei tempi. La musica, nella cultura medievale, era una delle arti liberali perché «liberava l’anima dai vincoli stretti del corpo» e apparteneva al gruppo delle scienze matematiche come l’astronomia e la geometria.

Santa Ildegarda e la sua comunità di monache in una miniatura del XIII secolo

Nella sua prima opera teologica e filosofica Scivias (Scito vias Domini, Conosci le vie del Signore), Ildegarda descrisse le prime visioni dell’infanzia e quelle seguenti, terminando la terza parte con un finale musicato: Ordo Virtutum (Il dramma delle Virtù). Nonostante il tempo e la fatica dedicate all’amministrazione del Monastero, Ildegarda continua a comporre musica e scrive altri due libri medico-scientifici, meno impegnativi del primo, Physica e Causae et curae (il primo include un erbario, un bestiario e un lapidario; il secondo è un manuale di medicina pratica e farmacologica), dedicandosi anche alla creazione di un alfabeto alternativo Lingua ignota (una delle prime lingue artificiali di cui si abbia notizia, utilizzata probabilmente per fini mistici: consiste in un alfabeto di 23 lettere, definite le ignotae litterae); e a una delle sue ultime più importanti opere sulla esperienza della natura umana, Liber vitae meritorum, scritto nel 1163. La figura di Ildegarda come scienziata venne inizialmente messa in ombra dalla sua notorietà come profetessa.

Mentre si dedicava alla storia naturale e alla medicina, compose settanta canti, che insieme al suo dramma musicato, Ordo Virtutum formarono la Symphonia (interdetta, forse per la forma dialogica), definita dai posteriori come la prima morality play tramandataci. «Questo aspetto dell’Opera di Ildegarda, (scrive Sabina Flanagan in Ildegarda di Bingen, Vita di una profetessa, Le Lettere, Firenze, 1991), era stato trascurato per molti anni, ma di recente dischi e messe in scena teatrali hanno reso il suo nome sempre più conosciuto». Ildegarda sviluppò idee avanzate sulla musica, proponendo la musica strumentale come parte integrante del canto umano, che per gli antichi padri era l’unica musica legittima.

Hildegard Von Bingen. Friburgo(D). Foto di Filippo Altobelli

Il manoscritto più antico risale al periodo 1170-1180 e probabilmente contiene canti composti durante l’intera produzione musicale di Ildegarda; sono antifone, responsori, sequenze, inni, che venivano usati nella recita dell’Opus Dei o nella celebrazione della messa. I canti sono disposti in base ai loro soggetti in ordine gerarchico, con Dio alla sommità. La linea melodica è unica, tipica del Canto Gregoriano, ma l’originalità è caratterizzata dal ritmo irregolare, con un’enfasi non convenzionale, combinando testo e musica con risultati di grande effetto e per essere cantata dalle donne, non da voci bianche.

La non convenzionalità e l’eccezionalità di questa badessa si scoprono nella pratica di vita: rischia la scomunica per aver seppellito nel territorio monastico un uomo scomunicato; Ildegarda non demorde, il defunto sembra appartenere a una casata che devolve denaro al suo Monastero. Papa Giovanni Paolo II in una lettera per l’ottocentesimo anniversario della sua morte, salutò in Ildegarda la “profetessa della Germania”, la donna «che non esitò a uscire dal convento per incontrare, intrepida interlocutrice, vescovi, autorità civili, e lo stesso imperatore (Federico Barbarossa)». E al genio di Ildegarda farà ancora cenno nell’enciclica sulla dignità femminile Mulieris Dignitatem. Il 10 maggio 2012 papa Benedetto XVI ne estese il culto liturgico alla Chiesa Universale. Il 27 maggio 2012 lo stesso papa Benedetto XVI annunciò che il successivo 7 ottobre, avrebbe proclamato santa Ildegarda di Bingen Dottore della Chiesa universale, unitamente al santo spagnolo Giovanni d’Ávila.

La sua memoria liturgica cade il 17 settembre, giorno della sua morte. Molti artisti si sono ispirati alla sua vita e opere, di questi ultimi tempi segnaliamo il romanzo di fantascienza Anime (1982) di Joanna Russ, il giallo Il caso Ildegarda (2015) di Edgar Noske, le musiche di Eugenio Finardi, con il cd Il cammino dell’anima (2020) interamente ispirato a lei.

Discografia

A feather on the breath of God. Sequences and Hymns by Abbess Hildegard of Bingen Gothic Voices with Emma Kirkby directed by Christopher Page
Hyperion – CDA 66039

Hildegard von Bingen, Symphoniae (Geistliche Gesänge – Spiritual Songs) Sequentia. Ensemble für Musik der Mittelalters (1983)
RCA Deutsche Harmonia Mundi – 77020-2-RG

Gesänge der Ekstase – Canticles of Ecstasy
Sequentia. Ensemble für Musik der Mittelalters (1994)
RCA Deutsche Harmonia Mundi – WDR (1994, BMG Musik)

Hildegard von Bingen, Ordo Virtutum
Sequentia. Ensemble für Musik der Mittelalters (1982)
RCA Deutsche Harmonia Mundi – Stereo Digital (Album, 2 dischi)
Il progetto di ‘Sequentia. Ensemble für Musik der Mittelalters’ prevedeva il completamento delle incisioni dell’opera musicale di Ildegarda nel corso del 1998.

Canti estatici di Hildegard von Bingen
RED – Altri Suoni, 8 (1996)

Vision. The Music of Hildegard von Bingen
Original compositions, arrangements and interpretations performed by Richarrd Souther Featured vocalists: Emily van Everam Sister Germaine Fritz OSB
Angel Records – 7243 5 55246 2 1 (1994)

Siti Internet su Ildegarda di Bingen

http://www.uni-mainz.de/~horst/hildegard/ (bibliografia, celebrazioni del centenario, varie – permette il link con numerosissimi siti di interesse ildegardiano)

http://www.phmae.it/ildegard/biblio/biblio.htm

http://www.medieval.org/emfaq/composers/hildegard.html (discografia)

http://www.hildegard.com/index.html (Hildegard Publishing Company)

http://www.millersv.edu/~english/homepage/duncan/medfem/hildeg.html (scelta di testi e immagini)

Filmografia

Vision- Aus dem Leben der Hildegard von Bingen è un film tedesco della regista Margarethe von Trotta, dove Barbara Sukova interpreta Ildegarda. Il giorno della prima del film, 17 settembre 2009 è stato scelto per ricordare il giorno della morte di Ildegarda.

In Barbarossa di Renzo Martinelli, Ildegarda predice all’imperatore le ragioni della sua sconfitta e la causa della sua futura morte.

Qui il link alle traduzioni in francese, inglese e spagnolo.

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Articolo di Milena Gammaitoni

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Professoressa di Sociologia Generale presso l’Università di Roma Tre, l’Università Jagellonica di Cracovia e la Sorbonne Nouvelle di Parigi. Si occupa di questioni relative all’identità, storia e condizione sociale di artiste e artisti, metodologia della ricerca sociale di tipo complementare. Cura e pubblica saggi in libri collettanei, riviste scientifiche e culturali ed è autrice di tre volumi monografici.

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