Donne in guerra

Nel numero 12 di Bibliografia vagante torniamo a parlare delle donne in guerra (vedi BV n. 4 pubblicato sul n. 227 di Vitamine vaganti). Cominciamo con una ricerca condotta da Jeremy A. Crang sulle donne nelle forze armate inglesi, condotta attraverso il confronto tra documentazione militare e testimonianze dirette. Utilizzando le carte processuali della Germania nazista, Raffael Scheck mette in luce l’aspetto sovversivo dell’intimità in tempo di guerra. I contributi di diverse studiose e studiosi formano un volume monografico sul tema del genere e il lavoro bellico coatto. Segue un articolo di Fionnula Welsh sulla reputazione e successiva emarginazione delle mogli dei soldati irlandesi durante la Grande Guerra.

Nel corso delle ricerche svolte per scrivere questa rassegna, ci si imbatte in riviste specializzate sulla storia delle donne; riviste che non vengono utilizzate per la composizione di BV, ma di cui si vuole comunque dare informazione. Quando ci saranno, troverete il nome con il collegamento web in questa parte dell’articolo; la prima a venire presentata è la rivista annuale Storia delle Donne.

Per informazioni sui criteri di scelta degli articoli/libri, vi rimandiamo alla BV 1.

Jeremy A. Crang: Sisters in Arms: Women in the British Armed Forces during the Second World War, Cambridge University Press, 2020, Pp. 341.
Durante la II Guerra Mondiale, circa 600.000 donne vennero reclutate nel Servizio ausiliario femminile dell’Aeronautica militare (Waaf), nel Servizio ausiliario territoriale (Ats) e nel Servizio femminile della Marina reale (Wrns). Queste donne svolsero importanti funzioni militari per le forze armate, sia in patria che oltreoceano, e i lavori a cui erano addette spaziavano dalla cucina, dattilografia e telefonia, alla rimozione dei siluri, la revisione dei motori aerei e la gestione della strumentazione nelle batterie antiaeree. In questo studio di ampio respiro, grazie a una moltitudine di fonti incrociate con le testimonianze di donne che prestarono servizio, l’autore traccia la storia di guerra delle Waaf, delle Ats e delle Wrns, oltre all’integrazione delle donne all’interno delle forze armate britanniche. (Tratto dalla presentazione sul sito dell’editore, dove si possono leggere gli indici e il prologo, mentre in un’altra pagina sono contenuti i sommari dei capitoli).

Su American Historical Review, Vol. 128, n. 1/2023, si può leggere un estratto dalla recensione di Alison S. Fell. Sul British Journal for Military History, Vol. 7, n. 3/2021, è presente in OA una recensione di Linsay Robb.

Raffael Scheck. Love between Enemies: Western Prisoners of War and German Women in World War II, Cambridge University Press, 2020, Pp. 398.
Il volume esplora le relazioni vietate che si instaurarono tra i prigionieri stranieri e le donne tedesche nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Dal desiderio di divertirsi agli impegni di amore profondo, lo studio esamina le diverse motivazioni alla base di queste relazioni, grazie alla nuova documentazione reperita, da cui sono stati estratti migliaia di casi giudiziari in grado di fornire un’analisi transnazionale sulle relazioni personali con il nemico. Evidenziando il ruolo di genere, le reazioni contraddittorie delle comunità circostanti e le tensioni diplomatiche conseguenti alle severe punizioni, questa è una storia di vita quotidiana che mette in luce l’aspetto sovversivo dell’intimità nella Germania nazista in tempo di guerra (Dal sito dell’editore, dove è accessibile la lettura dell’indice, dell’introduzione e del primo capitolo).

Su German History, Vol. 39, n. 3/2021, si trova un estratto dalla recensione di Christoph Lorke, mentre su European History Quarterly, Vol. 51, n. 4/2021 si può leggere in OA una recensione di Matthew Stebb.

Diverse autrici e autori portano il loro contributo nella monografia: Gender, War and Coerced Labor, pubblicato da ‘Labor History’, Vol. 64, n. 3/2023.
Leggibile in OA soltanto l’articolo introduttivo: Unpacking coercion in gendered war labor, da cui traduciamo una parte dell’estratto:
«Sebbene nei decenni recenti sia cresciuta la letteratura sul genere e la guerra, sulla guerra e il lavoro militare, e sulle varie forme e gradi del lavoro coatto, raramente questi temi – genere, coercizione e lavoro bellico – sono stati analizzati insieme, in modo intersezionale e interdipendente».
I luoghi e i periodi presi in esame sono l’Impero Ottomano, l’Australia post-bellica, la Colombia tra il 1964 e il 2016, New York e il fronte orientale durante il secondo conflitto mondiale.

Fionnuala Walsh: ‘A fanatical separation money mob’: The British Army Soldier’s Wife in Wartime Ireland, 1914-1918 , pubblica un articolo OA sul ‘British Journal for Military History’ (BJMH), Vol. 9, n. 2/2023; un numero speciale dal titolo: “The Irish Soldiers in the British Army”.
L’articolo si concentra sull’esperienza delle famiglie dei soldati irlandesi durante la Grande guerra, famiglie che occupavano un posto complesso nella società irlandese. Inizialmente supportate e apprezzate per il servizio reso dai loro mariti, le donne della classe lavoratrice finirono presto criticate e poste sotto sorveglianza dalle autorità britanniche. Fu loro attribuita una reputazione di alcolismo e abbandono dei figli, imputata all’influenza corruttrice dell’assegno di separazione. La Rivolta di Pasqua del 1916 e le elezioni suppletive nel 1917 e 1918, fornirono l’opportunità per violenti scontri e favorirono il consolidamento della reputazione negativa delle donne nell’immaginario collettivo. L’emarginazione delle donne come gruppo identificabile scomparve all’indomani della guerra, ma le difficoltà e le criticità per le famiglie dei soldati irlandesi proseguirono.

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Articolo di Rosalba Mengoni

Rosalba Mengoni 400x400

Laurea magistrale in Storia e Società, il suo principale argomento di studio riguarda l’interazione fra l’essere umano e il territorio. Collaboratrice tecnica all’Isem – Istituto di storia dell’Europa Mediterranea del Cnr, è nel comitato di redazione di Rime, la rivista dell’Istituto e fa parte del gruppo di lavoro sulla comunicazione. Cura la Bibliografia Mediterranea pubblicata sul sito istituzionale http://www.isem.cnr.it

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