Come associate melegnanesi di Tf, abbiamo partecipato a Milano all’intitolazione del giardino dedicato a Laura Peroni (1929-2012), paesaggista, giornalista e staffetta partigiana: Milano è grande e non sempre è facile raggiungere ogni luogo, per fortuna Google Maps è d’aiuto e ci mettiamo in cammino sperando di raggiungere agilmente Via Terraggio 5, in zona Magenta. Manca mezz’ora all’evento e siamo distanti 11 minuti dalla meta, allora pensiamo: «Bene, avremo tutto il tempo di arrivare e magari guardarci attorno». Peccato che non sempre si riesca a capire il senso di marcia di Mr. Google Maps e, come succede spesso nel centro storico di una città, le vie si annodano tra loro ed è un’angoscia cercare di sbrogliare la matassa in quattro e quattrotto: non è che dall’anticipo arriveremo in ritardo?! Finalmente troviamo Via Terraggio e per far prima allunghiamo i nostri colli alla ricerca di cime verdi, è un giardino e senz’altro ci saranno piante ad alto fusto. Sembriamo gamberi dispersi, perché per un passo avanti che facciamo ne perdiamo due indietro. Niente cime verdi e allora abbassiamo lo sguardo in cerca di un capannello di persone, perché minimo minimo interverranno l’amministrazione comunale, autorità varie, alcune associazioni e liberi e libere cittadine. Sguardo radar e dentro un portone dove vediamo alcune persone, si scorgono delle “divise”… entriamo!

Il giardino di Laura Peroni si raggiunge varcando inizialmente un portone, con una breve galleria che sfocia in un androne tra due palazzine in stile case di ringhiera della vecchia Milano; fai qualche passo ed ecco il giardino segreto! Ci sono tutte le rappresentanze: l’amministrazione comunale, le forze dell’ordine, alcune associazioni, fra cui noi di Toponomastica femminile e la Casa delle Donne, riconoscibili grazie alle targhe che rispettivamente Maria Rosa Del Buono e Marina Cavallini tengono in evidenza.

Apre la cerimonia dell’intitolazione l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, che porta i saluti del sindaco e della giunta; sinceramente era da tanto tempo che non mi capitava di ascoltare una presentazione istituzionale così sentita, così partecipata, così curata nel descrivere le motivazioni e l’impegno di Laura Peroni, che ha costituito nel 1999 un comitato di libera cittadinanza affinché il suo giardino segreto continuasse a essere un’isola di pace e tranquillità nel cuore di Milano, dove ha vissuto e portato avanti le sue battaglie non con le armi, ma sempre con dedizione, riguardo, e con la forza delle idee e della determinazione civile.

Ascoltiamo con piacere altre testimonianze, da quella del presidente del Municipio 1 Mattia Abdu, a quella della delegata alle Pari Opportunità Elena Lattuada, alla consigliera Diana De Marchi, che ci ricordano la ricchezza della personalità di Laura Peroni. Infine suo figlio, Nicolò Bassetti, che ha proposto al Comune questa intitolazione, ci rammenta che nemmeno a lui la madre ha mai svelato la sua vita di staffetta partigiana, come per intrinseca riservatezza a perenne memoria.

Laura Peroni, definita non a caso “paesaggista”, si dedicò tra l’altro con particolare tenacia e passione al suo desiderio di far riconoscere dalle autorità cittadine l’esistenza del suo giardino segreto, quello spazio verde e tranquillo, incastonato alle spalle di alcune case di ringhiera di Via Terraggio tra i numeri civici 3 e 5. Uno spazio nato come cortile tra vari caseggiati, che piano piano, col tempo, è stato trasformato in un bell’ambiente con alberi dalle folte chiome, riparo sicuro nelle giornate soleggiate. Laura Peroni amava il giardino e lo viveva sedendosi su una panchina a leggere o soltanto a riposarsi, desiderando che altre persone potessero farlo e anche bambine e bambini di varie età potessero giocare a un passo dal traffico, senza pericoli. Per questo, con grande determinazione e fermezza, raccolse le firme necessarie affinché l’amministrazione comunale l’ascoltasse, non voleva che quel luogo di pace fosse derubato dal più comune degli interventi edilizi, che in una grande città come Milano, e soprattutto in un bel quartiere residenziale come la zona Magenta, oberata dal traffico, si cerca: e cioè un “parcheggio”!
La cittadinanza ora sa quanto Laura Peroni si è opposta, con tutta sé stessa all’usurpazione di quell’angolo, prezioso polmone verde, con alberi bellissimi di un colore smeraldino, tutt’attorno lembi di prato, giochi, panchine dove sostare semplicemente e tranquillamente. Bambine e bambini, ora tocca a voi aver cura di questa piccola oasi; grazie a Laura Peroni anche per voi esiste un “giardino segreto” e non solo per giocare. Infatti in occasione del Festival per i diritti dell’infanzia, promosso dall’amministrazione, sono organizzate proprio qui delle iniziative dedicate alla ricerca della propria identità, a storie fantastiche degli alberi e alla costruzione di una città ideale. Laura credeva, infatti, fermamente, che il paesaggio non fosse solo uno spazio fisico, ma uno spazio di relazione, come un teatro dove si rappresentano le nostre esistenze quotidiane o come una specie di biblioteca pubblica, dove la libertà di accesso è garantita a tutti e tutte e dove il rispetto per l’altro, e quindi la quiete, è fondamentale.

Cara Laura, è stato un piacere conoscerti! Toponomastica femminile rende visibile l’invisibile e concreto l’operato di tantissime donne che hanno contribuito in mille modi all’affermazione della libertà in tutte le sue sfaccettature, come quello di uno spazio verde che dia valore al tempo per sé e all’ambiente in cui viviamo. Intitolando a Laura il giardino viene reso omaggio alla sua memoria, di lei resteranno il riconoscimento del valore del suo impegno e la bellezza della sua visione. Il messaggio è quello di un invito a continuare a vivere e a proteggere questo spazio per chi si trova qui e a raccogliere per altri luoghi una dimensione di pace, incontro e narrazione.
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Articolo di Tina Secondo

Pensionata felice, con molteplici passioni come camminare, viaggiare, leggere, rispetto per l’ambiente. Adoro albe e tramonti e gli spaghetti aglio olio e peperoncino, il mio confort food!
