Racconti brevissimi di Daniela Piegai. Anemone

Il nono dei racconti che Daniela Piegai dona a Vitamine vaganti, scritto nel marzo 2023.

E mentre ero occupata a vivere, sono diventata vecchia. Ma non me ne sono accorta subito. È stata una cosa graduale: cercare di prendere la chiave inglese, in alto, e non riuscirci, un gesto quasi quotidiano che però non ti viene più bene… cercare una scaletta, e quasi perdere l’equilibrio… E poi, in libera uscita, la commessa che ti chiede se l’abito che hai acquistato è per tua figlia, e se deve fare un pacchetto regalo… Il pivello appena entrato nelle forze spaziali che ti afferra saldamente il gomito, e non è una avance, ma semplicemente ti impedisce di attraversare mentre c’è una navetta in atterraggio… E i ricordi sempre più vividi, subito prima di sparire… E le parole che tu sai che esistono, precise come un bisturi, solo che sono da qualche parte, nelle pieghe sgualcite della tua memoria, e non riesci ad afferrarle…
Ecco, forse le parole perdute sono quelle che fanno più male, come il supplizio di Tantalo, povero gigante affamato, ed è impossibile saziarsene… Mi hanno regalato un vaso fiorito, oggi, e io una volta ne conoscevo il nome… Qualcosa che aveva anche fare col vento… Ma non riesco a ricordarlo. So solo che la pianta ha bisogno di sole. Così adesso siamo qui, nel giardinetto stento che circonda la residenza, e ce ne stiamo al sole, io e lei, grate per il tepore dorato che ci scalda. Solo il ronzio sommesso di una vespa muraiola rompe il silenzio.
E poi irrompe la voce dell’infermiera: «Ecco dov’eri. Possibile che non si possa mai stare tranquilli?! Sei sparita proprio nel giorno del tuo compleanno! Ed erano venuti a trovarti persino i tuoi giovani colleghi! Ma tu sei venuta a rintanarti qui, mentre loro ci stanno raccontando le tue vecchie imprese. Da non credere che parlino di te! Ossignore come ci si riduce!».
E mi spinge via dal sole, mentre vola via anche la vespa… Ma almeno il fiore resta al sole, e trionfante mi balena alla mente il suo nome: anemone!

In copertina: opera di Daniela Piegai (particolare).

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Articolo di Laura Coci

Fino a metà della vita è stata filologa e studiosa del romanzo del Seicento veneziano. Negli anni della lunga guerra balcanica, ha promosso azioni di sostegno alla società civile e di accoglienza di rifugiati e minori. Dopo aver insegnato letteratura italiana e storia nei licei, è ora presidente dell’Istituto lodigiano per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea.

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