Il 30 agosto è il Giorno degli scomparsi. E, ovviamente, delle scomparse.
E non si tratta solo dei desaparecidos.
Il 30 agosto riguarda tutto ciò che lo stato delle cose, la politica, gli interessi, il potere hanno deciso di far cadere nell’oblio.
Quindi, come dice Eduardo Galeno:
«Scomparsi: i morti senza tomba, le tombe senza nome.
E anche:
i boschi naturali,
le stelle nella notte delle città,
l’aroma dei fiori,
il sapore dei frutti,
le lettere scritte a mano,
i vecchi caffè dove c’era tempo per perdere tempo,
il calcio di strada,
il diritto di camminare,
il diritto di respirare,
i lavori sicuri,
i pensionamenti sicuri,
le case senza inferriate,
le porte senza serrature,
il senso di comunità
e il buon senso».
E, aggiungiamo noi, tutte quelle donne il cui nome è stato cancellato dal maschile sovraesteso la cui cappa ha oppresso, oltre la grammatica, anche la storia e il merito.
Toponomastica femminile esiste proprio per questo.
La nostra estate si è aperta giovedì 4 luglio quando, nel giardino della biblioteca comunale di San Casciano Val di Pesa, si è svolta la presentazione del libro Comunque nude – La rappresentazione del femminile nei monumenti pubblici italiani: a introdurre e moderare l’evento, Paola Malacarne.
Il 10 luglio 2024, a Milano, presso il parco dei ciclamini, ha invece avuto luogo la Cerimonia di inaugurazione del Giardino Antonietta Biffi. Tutto nasce da una proposta che Tf ha avanzato alla Fondazione Biffi per ricordare questa filantropa che tanto ha fatto e tanto si è spesa per la sua comunità. A rappresentare Tf Nadia Boaretto (Antonietta Biffi Day). Sabato 20 luglio, presso la Casa di Rosa Balistreri, a Licata, in provincia di Agrigento, Toponomastica femminile ha raccontato il dolore, la rabbia, le speranze di Rosa Balistreri, la Cantatrice del Sud.
Infine, una notizia di grande importanza: mercoledì 24 luglio, alle ore 15, nella Sala delle Donne di Palazzo Montecitorio, si è svolta la cerimonia per la collocazione del ritratto di Elisa Carloni, prima Sindaca di Castiglion Fibocchi, provincia di Arezzo, eletta nel 1946: una delle prime cittadine dell’Italia post-bellica. Alla presentazione ha partecipato il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, con le deputate Laura Boldrini, Deborah Bergamini, Simona Bonafè, Tiziana Nisini. Erano presenti: il sindaco di Castiglion Fibocchi Marco Ermini, la Presidente della Commissione regionale Pari opportunità della Toscana, Francesca Basanieri, la Presidente di Toponomastica femminile Maria Pia Ercolini. Un risultato importante nel riconoscimento del valore delle donne e della loro visibilità: una richiesta che la nostra associazione ha avanzato e sostenuto. L’estate di Tf si chiude così.
E ora, in conclusione di questo articolo, in richiamo alla memoria e alla terribile vicenda dei desaparecidos, vorrei dare notizia di un fatto gravissimo.
Il giorno 5, a Córdoba, in Argentina, è stata assassinata Susana Beatriz Montoya, moglie di Ricardo Fermín Albareda, negli anni Settanta poliziotto, militante dell’Erp e desaparecido della dittatura, e madre di Fernando Albareda, militante di Hijos (associazione dei figli e delle figlie dei desaparecidos) e noto attivista per i diritti umani.
Era dal dicembre 2023, con l’entrata in carica di Javier Milei, che madre e figlio erano diventati oggetti di minacce di morte. Sulle pareti della casa dove Susanna Beatriz Montoya è stata ritrovata, c’era scritto questo messaggio: «Li uccideremo tutti. Adesso andiamo a prendere tuo figlio». Firmato: #polizia.
In Argentina si sta preparando un nuovo orrore.
Che il mondo non abbassi la guardia.
Nunca más. Mai più.
Al prossimo mese.
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Articolo di Sara Balzerano

Laureata in Filologia moderna, è giornalista pubblicista. Ama i romanzi d’amore e i grandi cantautori italiani, la poesia, i gatti e la pizza. Il suo obiettivo principale è avere la forza di continuare a chiedere: Shomèr ma mi llailah (Sentinella, quanto [resta] della notte)? Crede nei dubbi più che nelle certezze; perché domandare significa non fermarsi mai. Studia per sfida, legge per sopravvivenza, scrive per essere felice.
