Le vie delle Marche all’insegna della parità. Ai nastri di partenza

Nelle Marche, l’anno scolastico 2024/2025 è iniziato ufficialmente l’11 settembre e bambini e bambine, ragazzi e ragazze hanno trovato ad attenderli, come consuetudine da ormai otto anni, il nuovo bando del concorso didattico Sulle vie della parità nelle Marche.
A dire il vero, il bando, promosso dall’Osservatorio di Genere, quest’anno è stato pubblicato con un po’ di ritardo anche rispetto a quello del concorso nazionale Sulle vie della parità, XII edizione, indetto da Toponomastica femminile, di cui è parte integrante.
Come mai? È presto detto. Nella regione Marche il concorso è cresciuto sempre di più dimostrando la propria capacità di coinvolgere scuole di ogni ordine e grado da nord a sud. Pari opportunità, memorie di donne più o meno illustri, valorizzazione delle differenze, inclusione, Stem, riscoperta della storia del proprio territorio seguendo orme femminili portatrici esse stesse di storie di emancipazione e di cambiamento, sono così entrate a far parte, a pieno titolo, della didattica di diversi istituti marchigiani.
Ne sono esempio tangibile i progetti vincitori della scorsa edizione che sono stati sviluppati ed elaborati dalle varie classi nell’arco del primo quadrimestre e oltre. Si pensi all’ISC Nardi di Porto San Giorgio: i ragazzi e le ragazze della 3G Montessori (scuola secondaria di I grado) si sono trasformati in giornaliste/i e reporter d’assalto per raccontare, insieme alla professoressa Marianna Cinti, la vita di donne di ieri e di oggi che hanno combattuto la mafia in prima linea e in prima persona. Un percorso sul valore della legalità, iniziato addirittura nel corso dell’anno scolastico precedente, che ha portato la classe a proporre di intitolare uno spazio pubblico in città a Rita Atria, morta a 17 anni poco dopo la strage di via D’Amelio nel 1992.
Mentre a Porto San Giorgio si ragionava sulla mafia e sull’impegno per la legalità, pagato con la vita da donne e uomini, la classe 4F del Liceo “G. Leopardi” di Recanati, insieme alle professoresse Daniela Gattari e Enrica Cerquoni, realizzavano un sito dedicato alla regina Boudica interrogandosi sulle rappresentazioni di donne potenti nella storia e nel mito. Il risultato è (Dis)Empowering Women in History and Representation? Queen Boudica’s Story, un progetto complesso, articolato e multidisciplinare nel quale i ragazzi e le ragazze hanno lavorato ponendo al centro l’uguaglianza di genere e il rapporto tra donna e potere. Da Boudica a Michela Murgia il passo è breve: la classe IV (indirizzo scienze umane) del Liceo Stella Maris di Civitanova Marche e la prof.ssa Annalisa Caccia hanno interrogato il concetto di differenza e di inclusione. Un Ricamo di fili il loro emozionante e, a tratti, molto intimo che ha permesso ai ragazzi e alle ragazze di conoscere meglio il lavoro intellettuale di Michela Murgia a cui il bando Sulle vie della parità nelle Marche dedica una sezione specifica.

Già da questa prima e parzialissima carrellata, appare evidente la capacità del bando di dialogare con le diverse discipline che si praticano a scuola: storia, inglese, educazione civica, nuove tecnologie, scienza e matematica si mescolano nei progetti presentati in questi anni e nelle attività messe in campo traducendosi in unità di apprendimento interdisciplinari che stimolano lo sviluppo del pensiero critico allenando i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze alla complessità della realtà che li circonda.

Per queste ragioni, e non solo, l’ottava edizione del bando Sulle vie della parità nelle Marche ha ottenuto il patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale che ne ha così riconosciuto il valore come strumento sia per stimolare il dispiegarsi di una didattica attiva e innovativa nelle scuole sia per promuovere l’educazione alle differenze tra le nuove generazioni, centrale nella prevenzione delle discriminazioni e delle violenze.
Ma non finisce qui. Il ritardo che ha fatto sì che il bando uscisse contestualmente all’apertura delle scuole è dovuto a due novità. La sezione Percorsi, infatti, si è ampliata: oltre ai Percorsi resistenti, che ha l’obiettivo di stimolare ricerche sul ruolo delle donne nella lotta di Liberazione al nazifascismo, le classi marchigiane quest’anno potranno mettersi alla prova con Percorsi tra istituzioni e carriere e Donne e Sport.
Se l’anno scorso è stata ricostruita la vicenda di Vittoria Nenni dalla Redazione ENtv (webtv degli studenti dell’Istituto) dell’Istituto d’istruzione superiore Eistein-Nebbia di Loreto con il progetto La mia vita, il nuovo bando offre la possibilità anche di presentare progetti di ricerca su storie di donne del territorio che si siano distinte nell’ambito delle professioni legali (avvocatura, notariato), nell’ambiente accademico, così come nella magistratura e in altri pubblici uffici, contribuendo a promuovere l’attuazione del principio di parità di genere e su storie di donne sportive (atlete e allenatrici) che attraverso lo sport abbiano promosso politiche sociali di decostruzione degli stereotipi di genere e di contrasto alla crescente marginalità di alcune fasce sociali particolarmente deboli.

Quindi chissà che tra i progetti che arriveranno il 28 febbraio 2025, scadenza ultima per partecipare al concorso, oltre a donne del calibro di Eva Crane (classe 4°A Primaria Monterado dell’Istituto comprensivo “Nori De’ Nobili” di Trecastelli), Ada Natali (Scuola del libro e Liceo Laurana Baldi di Urbino) o Agar Sorbatti (classe 5C Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” di Macerata) non ci si imbatta in altre figure capaci di raccontare esse stesse storie che fanno la storia.

***

Articolo di Silvia Casilio

Silvia Casilio, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia contemporanea presso l’Università di Macerata e attualmente collabora con l’Università di Teramo. È autrice di saggi sull’Italia repubblicana e dal 2009 collabora con l’associazione culturale Osservatorio di genere.

Lascia un commento