Corinna Ulcigrai è la prima matematica italiana a vincere nel 2012, a soli 32 anni (Trieste 3 gennaio 1980) il prestigioso premio Ems (European Mathematical Society) — riservato a matematiche e matematici al di sotto dei 35 anni, anticamera della Medaglia Fields — assegnatole a Cracovia.
«Mi sento molto onorata del premio. Un certo grado di mancanza di autostima è una caratteristica che probabilmente accomuna molte donne nella matematica. Ricevere un riconoscimento è una grande iniezione di fiducia. Finora, l’effetto a breve termine è stato un numero maggiore di inviti a tenere conferenze e una serie di richieste di interviste da parte dei media dai giornali alla radio italiana, inclusa la newsletter Ewm». (Da European Women in Maths da cui sono tratti i brani fra virgolette).
«Il premio mi è stato assegnato per aver risolto un quesito di vecchi dati sulle proprietà caotiche dei flussi che preservano l’area. I flussi sulle superfici sono stati uno degli esempi fondamentali di sistemi dinamici sin dal lavoro di Poincaré agli albori del campo. Il lavoro riguarda i flussi che preservano l’area noti come flussi localmente hamiltoniani. Questa classe di flussi superficiali ha ricevuto molto interesse da Novikov e dalla sua scuola negli anni ’80, per la loro presenza nella fisica dello stato solido e nella topologia pseudo-periodica».

Nel 2002 Corinna ha conseguito la laurea in Matematica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e il Diploma di Licenza della Normale. Nel 2007 ha conseguito il dottorato di ricerca, sempre in matematica, presso la Princeton University, sotto l’importante e determinante supervisione di Yaakov Grigorevich Sinai, matematico russo noto per il suo lavoro sui sistemi dinamici tanto che nel 2014 gli è stato conferito il premio Abel, premio alla carriera, riservato a matematiche e matematici di chiara fama.
Nel 2013 le è stato assegnato anche il premio Whitehead della London Mathematical Society e ha ottenuto uno Starting Grant dell’Erc (2014-2019) dedicato alla dinamica parabolica (ChaParDyn). Ha anche ricevuto una Clay Liftoff Fellowship (2007), il Premio Leverhulme del Leverhulme Trust (2014) e un Wolfson Research Merit Award (2017).

«Un aspetto che mi piace della ricerca sui sistemi dinamici è che spesso si trova al crocevia tra diverse discipline, come analisi, geometria e teoria dei numeri. Una delle mie aree di competenza è la dinamica di Teichmueller, un campo che ha visto un’ondata di attività negli ultimi dieci anni. È fantastico far parte della comunità che lavora in questo campo, poiché è attualmente estremamente attivo e di attualità, con tre medaglie Fields che lavorano nel campo (M.Kontsevich, C.McMullen e JC.Yoccoz) e molti workshop internazionali».
La medaglia Fields (3), riservata a matematiche e matematici, è l’equivalente del premio Nobel, colma il vuoto di quel premio che non prevede questa categoria di studiose/i!
Nell’anno accademico 2007/08 Corinne ha trascorso un semestre presso l’Msri Institute di Berkeley, California, e un semestre presso l’Institute for Advanced Studies di Princeton. Ad agosto 2007 ha iniziato la docenza al Rcuk Fellow presso l’Università di Bristol.
«In una serie di articoli, a partire dalla mia tesi di dottorato e conclusa da una pubblicazione su Annals of Mathematics, ho risolto una congettura di Arnold e un problema aperto posto sia da G. Forni che da A. Katok sulla teoria ergodica dei flussi localmente hamiltoniani. Arnold ha ipotizzato negli anni ’90 la presenza di mescolamento, una forte proprietà caotica, in componenti minime di flussi localmente hamiltoniani. Il mescolamento è stato dimostrato nel caso del toro (genere uno) da Khanin e Sinai, nel ’92. Nella mia tesi di dottorato (Princeton University, 2007), ho dimostrato la congettura di Arnold per qualsiasi genere maggiore di due: finché il flusso ha anelli di sella, i suoi componenti minimi sono tipicamente mescolanti».

È sposata con un matematico e madre di due figli. Victor è il primo. «Come ogni madre sa, prima di avere un figlio non potevo prevedere né la grandezza della gioia che avrebbe portato ad avere un bambino sano, grande e felice, né la quantità di tempo ed energia che avrebbe richiesto la cura di lui. Ho dovuto faticare molto per portare a termine solo alcuni piccoli lavori accademici durante i riposini di Victor (pochi e brevi purtroppo), dal correggere gli esami dei miei studenti sui sistemi dinamici, al preparare un paio di interventi, tra cui quello a Cracovia, o scrivere l’articolo per gli atti dell’Ecm. Mi è anche piaciuto discutere di matematica con i collaboratori, ma ho trovato difficile a concentrarmi, soprattutto se sentivo Victor piangere in un’altra stanza».
Corinne ha studiato e lavorato in Italia, Usa e Uk. Considera molto positiva sia dal punto di vista matematico che in generale, l’esperienza maturata negli Usa, ma ammette che è stata felice di essere tornata in Europa.
«Ho capito quanto sia forte l’identità comune europea, nonostante le apparenti differenze tra le culture nazionali e gli stili di vita europei, solo quando sono andata per la prima volta negli Usa. È anche bello essere più vicino alla mia famiglia, in particolare ora che i miei genitori sono diventati nonni. L’Italia è un ottimo paese in cui vivere, ma per la matematica la situazione purtroppo non è affatto buona, in particolare in vista dei continui tagli ai finanziamenti, ma anche per la mancanza di meritocrazia. È molto triste che molti dei miei amici matematici della Scuola Normale rimasti in Italia hanno fatto fatica a trovare un posto e molti hanno lasciato la matematica. Il Regno Unito è uno dei paesi europei che ha investito di più nella ricerca. Nel nostro Dipartimento di Bristol quasi la metà degli accademici proviene da fuori del Regno Unito (“da oltreoceano”, dovrei dire…) e l’età media è inferiore ai quarant’anni. Entrambe le cose sono completamente sconosciute nelle università italiane. Un aspetto negativo del finanziamento della ricerca nel Regno Unito, tuttavia, è che avviene in cicli, come l’economia britannica, con i suoi cicli di “boom e crisi”… questo è dannoso per l’eccellenza accademica: rispetto agli Stati Uniti, dove l’assunzione è un processo regolare, un’intera generazione di matematici potrebbe perdersi solo perché si sono laureati nell’anno sbagliato».
Dal 2018 è prof.a Ordinaria di Matematica presso l’Istituto di Matematica dell’università di Zurigo.

Complimenti e tantissimi auguri a Corinna!!!
In copertina: Corinna Ulcigrai.
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Articolo di Gabriella Anselmi

Docente di matematica e formatrice in Italia e all’estero, presso Istituti Superiori e Università, da sempre attiva nell’associazionismo, e già presidente nazionale FILDIS, è componente del Direttivo della Rete per la Parità, del CNDI, di Toponomastica femminile, della GWI (Graduate Women International) e dell’UWE (University Women of Europe).
