Esiste un motivo o una causa scatenante che induce gli esseri umani a prendere della carta e una penna (ora probabilmente un computer) per scrivere un libro, un racconto o qualsivoglia opera fatta di parole?
A questa domanda non c’è risposta o forse ce ne sono talmente tante che una sarebbe riduttiva. Io non lo so se decidiamo di scrivere, di mettere nero su bianco la nostra realtà o la nostra fantasia per una ragione precisa ma, immagino, che Frances Hodgson Burnett scrivesse per rendere la fanciullezza più lieta e spensierata della sua o, forse, per risanare la propria.
Questo è quello che ho pensato la prima volta che mi sono imbattuta nella biografia della scrittrice.

Frances perse suo padre nel 1864, a soli quindici anni. L’evento traumatico costrinse l’adolescente e la sua famiglia a un ulteriore distacco: quello dal suo Paese, l’Inghilterra, e dalla sua città natale, Manchester, per trasferirsi negli Stati Uniti, nello specifico a Knoxville, in Tennessee.
Non meno dolorose furono le false promesse di un zio materno che, dopo la morte del padre, si era offerto di prendersi cura della famiglia della nipote economicamente in difficoltà.
Tre anni dopo la prima grande perdita, la morte torna nuovamente ad adombrare la vita di Frances: a soli diciotto anni, la giovane donna si ritrova a essere completamente orfana e a doversi occupare del resto della famiglia.
Ma sono le esigenze economiche e di sostentamento ad avviarla alla scrittura. La povertà diventa per lei artefice e preludio della sua vita da autrice.
La sua prima storia uscì nel 1868 sul Godey’s Lady’s Book, la rivista statunitense anche nota come Godey’s Magazine and Lady’s Book, diretta da Sarah Josepha Hale dal 1837 al 1877. Il magazine, su cui venivano pubblicati articoli e poesie, noto soprattutto per i disegni fatti a mano che raccontavano l’evoluzione dell’abbigliamento femminile dell’epoca, accoglierà, negli anni a seguire, moltissimi dei racconti prodotti da Frances.


A destare l’interesse dei lettori e, in particolar modo, delle lettrici fu soprattutto la capacità dell’autrice di combinare fra loro elementi desunti dalla realtà della classe lavoratrice con le consuetudini tipiche delle trame romantiche.
Nel 1873, all’età di ventitré anni, Frances si unisce in matrimonio con il dottor Swan M. Burnett e insieme si trasferiscono a Parigi. Nella città francese, dove la coppia si stabilisce per due anni, la giovane sposa dà alla luce i suoi due figli.
Tornata a Washington nel 1875, Frances si dedica completamente alla scrittura, iniziando un lavoro artistico che culminerà con la pubblicazione, prima a puntate sul St. Nicholas Magazine e, successivamente, in volume del romanzo Il piccolo lord (Little Lord Fauntleroy; 1886).

Nel libro si racconta la storia del giovane Cedric, figlio del defunto capitano Errol e di una ragazza americana di modeste condizioni economiche. Il piccolo, ignaro delle sue origini nobiliari, vive insieme alla madre in un quartiere popolare di New York, circondato dall’affetto dei suoi grandi amici Mr. Hobbs, il droghiere, e Dick, il lustrascarpe. La sua vita cambierà improvvisamente dopo la morte di Bevis, fratello maggiore del padre, primogenito del conte di Dorincourt che, suo malgrado, sarà costretto ad accogliere il nipote e la nuora presso le sue tenute. Con il passare del tempo, nonostante le reticenze iniziali, Cedric e suo nonno instaurano un rapporto di affetto e di complicità.
La scoperta di un figlio che Bevis aveva avuto prima di morire cambia nuovamente le carte in tavola: il bambino è l’erede diretto nella linea di successione e, per questo, spetterà a lui, in futuro, il titolo di conte. Il nonno farà tutto il necessario per risolvere la situazione ma sarà Dick, l’amico lustrascarpe, a sbrogliare la matassa.
Anche in questo racconto vita quotidiana ed elementi romantici si incontrano, fondendosi insieme: la madre del protagonista, costretta a vivere lontana dal figlio, lì fuori dalla grande tenuta del conte si rende ben presto conto delle difficili condizioni in cui versano gli abitanti delle sue proprietà e, attraverso la mediazione di Cedric, riesce a convincere il suocero ad aiutare la comunità.
Il libro è particolarmente celebre anche per la vicenda legale che lo interessò: nel 1888 Frances vinse la causa relativa ai diritti dell’adattamento teatrale del suo lavoro, rappresentando, di fatto, un precedente nel campo della legislazione sul copyright.
Seguirà, nel 1893, la pubblicazione di The One I Knew Best of All, raccolta di memorie di gioventù.
I tempi felici che seguirono la pubblicazione del primo volume si interrompono bruscamente quando, nel 1890, la vita di Frances viene segnata da un nuovo lutto, ancora più doloroso dei precedenti: suo figlio Lionel muore a causa della tubercolosi. La scrittrice non riesce ad affrontare la perdita, crolla in uno stato di profonda depressione e decide di divorziare dal marito. Passeranno dieci anni prima che Frances convoli nuovamente a nozze con Stephen Townsend, il suo business-manager. Il matrimonio si rivelerà fallimentare e due anni dopo la celebrazione delle nozze verrà ufficializzato il divorzio.

Dopo i grandi stravolgimenti che si erano succeduti in quegli anni, Frances si rivolge nuovamente alla scrittura, cercando conforto nelle parole. Nel 1905 viene pubblicato il romanzo La piccola principessa, espansione del precedente racconto Sara Crewe (1887-1888), poi trasposto nell’opera teatrale A Little Un-fairy Princess. Il libro narra il rovesciamento della vita della protagonista che, da studente privilegiata quale era, si ritrova, dopo la morte del padre, a lavorare come sguattera. Al termine della storia, Sara tornerà a vivere in una condizione di agiatezza conscia dell’importanza della generosità verso il prossimo.

Cinque anni dopo viene pubblicato il lavoro più celebre di Hodgson: Il giardino segreto, romanzo in cui si narra il processo di crescita della protagonista, l’orfana Mary Lennox, e del cugino Colin, affetto da una malattia alla colonna vertebrale. Entrambi riusciranno a maturare grazie alle cure fornite dal giardino segreto. Anche in questo racconto le persone più umili, nello specifico il personale di servizio, svolgono un ruolo di primo piano, funzionale allo svolgimento e alla conclusione della vicenda. Si tratta di una presenza ricorrente in tutti e tre i libri più noti dell’autrice. Il pont d’union si struttura però anche sulla base di una mancanza; in tutte e tre le opere, infatti, c’è un’assenza costante, risultato della morte precoce del padre o di entrambi i genitori.
I tre romanzi saranno poi adattati per il teatro. Per il palcoscenico Frances compose anche diverse opere; tra queste ricordiamo: The First Gentleman of Europe scritto in collaborazione con George Fleming (1897); The Pretty Sister of Jose (1903); The Dawn of a Tomorrow (1909). Durante i primi anni del Novecento alcuni dei suoi lavori vennero trasposti per il cinema.


Frances, dopo aver vissuto in Inghilterra, nel 1919 tornò a New York dove si spense giusto un secolo fa, il 29 ottobre 1924, all’età di settantaquattro anni. A Central Park, nella metropoli americana, una statua raffigurante Mary e Dickon, due personaggi del romanzo Il giardino segreto, testimonia l’amore che il pubblico nutre, ancora oggi, per questa grande scrittrice.

Le sue storie per la gioventù La piccola principessa, Il piccolo Lord e Il giardino segreto, alla fine degli anni Novanta sono diventate, rispettivamente, le serie anime Lovely Sara di Fumio Kurokawa, Piccolo Lord di Kôzô Kuzuha e Mary e il giardino dei misteri (Himitsu no Hanazono) di Tameo Kohanawa.
Forse scriviamo per risanare la ferita originaria, per colmare i nostri vuoti o per scoprirci attraverso le nostre parole, alle volte per una combinazione delle tre ragioni… Non lo so con certezza ma, per quanto mi riguarda, so che, quando scrivo, il vissuto che riporto sulla carta mi appare sotto un’altra prospettiva e da qui spesso riesco a fare i conti con i miei dolori, ad accettarli. Così anche io, come Frances, guarisco le mie ferite e ritrovo la bellezza. D’altronde, scrivere non serve anche a questo?
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Articolo di Sveva Fattori

Diplomata al liceo linguistico sperimentale, dopo aver vissuto mesi in Spagna, ha proseguito gli studi laureandosi in Lettere moderne presso l’Università degli studi di Roma La Sapienza con una tesi dal titolo La violenza contro le donne come lesione dei diritti umani. Attualmente frequenta, presso la stessa Università, il corso di laurea magistrale Gender studies, culture e politiche per i media e la comunicazione.

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