Tra amiche

«È della passione finire, dell’amicizia durare». Così scrive Rossana Rossanda, “la ragazza del secolo scorso”, della cui lunga, per non dire storica, amicizia con la scrittrice e poeta Carla Vasio si occupa uno degli undici saggi contenuti nel libro Tra amiche, Les Flâneurs edizioni. Compagne di banco alle elementari a Venezia, Carla e Rossana si ritrovarono da adulte in alcune redazioni romane. Unite da profonda stima hanno attraversato il Novecento come protagoniste indiscusse del panorama culturale e politico. Curato da Ivana Margarese, nutrita delle esperienze del coordinamento della rivista Morel, voci dall’isola, il volume in oggetto intende sfatare la convinzione secondo la quale l’amicizia fra donne non esiste, cedendo piuttosto il passo a un rapporto di rivalità e di continua competizione. Questa è la posizione oltre che del sentire comune anche dei pensatori classici: da Aristotele a Bataille l’amicizia femminile non viene neanche contemplata se non addirittura derisa. Dell’amicizia come philia che genera “virtù” e non “interesse” o “piacere”, secondo le distinzioni che ne fa Aristotele nell’Etica Nicomachea, di quel tipo di rapporto cioè che produce condivisione, empatia diremmo oggi, e creatività si occupa questo volume dotato di un notevole apparato bibliografico.
L’amicizia che lega Marina Cvetaeva all’attrice teatrale Sof’ia Gollidej, detta Sonečka, è testimoniata nei taccuini e in altri scritti a carattere intimistico della poeta. Nato a teatro, questo legame ha tutto il ritmo di un dramma contraddistinto dal movimento, dalla danza, dalle parole. Marina Cvetaeva del resto era capace al contempo di brucianti passioni e di afflati platonici tanto che i suoi versi vennero definiti pervasi da una “tragica intimità” dal maestro del simbolismo moscovita, Brjusov.

La sorellanza, detta “eretica” dalla curatrice, durata oltre 36 anni, di Emily Dickinson con l’insegnante di matematica Susan Gilbert è testimoniata dalle numerose lettere della poeta che rivelano il comune interesse per la letteratura in genere e la predilezione per la poesia rispetto alla prosa. L’incontro avvenne quando Emily si trasferì ad Amherst a casa della sorella Harriet: una delle sue poche uscite perché essa viveva principalmente nella sua stanza eretta a spazio di potere al servizio della poesia, anticipando nei fatti il concetto di quella che Virginia Woolf chiamerà «una stanza tutta per sé». S’instaurò fra le due un vero e proprio patto di sorellanza tra anime affini caratterizzato anche da un quasi erotico gioco di seduzione, tutto verbale perché estrinsecato a mezzo lettera.
Si attinge, come si è visto, molto agli epistolari, a quei carteggi sovente corposi (ben 82 le lettere pervenuteci della corrispondenza durata trent’anni fra le scrittrici Sibilla Aleramo e Fausta Cialente) rivelatori dei pensieri più intimi. Le “amiche” del libro sono donne note, quasi tutte vissute fra Ottocento e Novecento, spesso all’avanguardia rispetto ai tempi in cui si trovarono a vivere, alcune pioniere, altre anche femministe. Il volume ci introduce pure tra le pieghe dell’amicizia tra Eleonora Duse e l’“allieva” Giacinta Pezzana, due attrici anticonformiste che vissero e operarono all’insegna dell’emancipazionismo e dell’impegno sociale; fondata da loro a Roma nel 1914 la Libreria delle attrici, un “club culturale” a valenza pedagogica.

Uno dei saggi ci evidenzia la comunità di intenti fra Hannah Arendt, autrice del famoso La banalità del male, e la scrittrice statunitense Mary McCarthy. L’amicizia venne siglata nel 1949 sul marciapiede di una metropolitana dopo aver partecipato a una riunione della rivista Politics e si avvalse per il suo nutrimento di una fitta corrispondenza; parecchi gli episodi di reciproco sostegno allorquando i rispettivi scritti subivano delle critiche negative.
Il rapporto perlopiù epistolare fra la scrittrice e poeta Cristina Campo e Anna Cavalletti prima e Margherita Pieracci Harwell, detta confidenzialmente Mita, dopo, costituisce l’argomento di un altro saggio. È un’amicizia che induce Cristina e Anna a scrivere «quasi sempre l’una per l’altra»; ciò fino alla morte oltremodo precoce (a 18 anni) di Anna, vittima di un bombardamento. Il pretesto del rapporto con Margherita fu dato dalla comune lettura delle opere di Simone Weil; a essa Cristina era stata introdotta dal poeta Mario Luzi, annoverato fra le sue influenti conoscenze fiorentine. Nonostante si fossero incontrate più volte e, già la prima, si fossero scambiate, in segno di fedeltà all’amicizia due tavolette triangolari (un rettangolo diviso in due) con su scritto “per sempre” in greco, continuarono a darsi del lei: «mi mandi se può una parola…» scriverà Cristina in una lettera del 1972.

Un esempio di sorellanza creativa e spirituale all’insegna di un’assoluta comunanza nel quotidiano è dato dalla relazione, vissuta in Messico, fra due donne che si sono mosse nell’ambito delle arti visive: Leonora Carrington e Remedios Varo, pittrici entrambe, anche scrittrice la prima. “Due streghe stregate” furono definite per la loro irriverenza e per il manifesto interesse per l’astrologia, l’occultismo e le scienze magiche. L’arte per loro è strumento d’azione e di denuncia che presuppone l’approdo a una profonda consapevolezza di sé e del mondo. Le loro opere ascrivibili al periodo di fusione artistica pullulano di uccelli e creature alate atte a indicare il desiderio di volare dell’essere umano.
Un’amicizia che sconfina nel sentimento erotico è quella che unisce la pensatrice Susan Sontag e la fotografa Annie Leibovitz. L’occhio dell’intellettuale e l’occhio dell’obiettivo fotografico cominciano a prestare insieme la loro attenzione sul mondo, non limitandosi a guardare ma inoltrandosi nelle realtà difficili anche come attiviste. Entrambe di origine ebraica, entrambe con la passione del viaggio, sacerdotessa della parola l’una, dell’immagine l’altra, realizzarono insieme lavori di grande impatto sulla cultura mondiale. Da citare assolutamente Women, libro fotografico di Annie che reca l’introduzione di Susan, pubblicato nel 1999. Si tratta di ritratti di donne liberate dagli stereotipi e dalla soggettività dello sguardo maschile. Dopo due anni dalla morte di Susan, avvenuta per tumore nel 2004, Annie dichiarò: «chiamateci amanti… mi piace, suona romantico». Avevano, per sua stessa ammissione, vissuto insieme quindici magnifici anni.

Due sono nel testo le amicizie immaginate: quella ipotizzata fra Cassandra e Ifigenia e l’altra fra Penelope e Oriana Fallaci. Cosa avrebbero mai potuto dirsi due delle più amate eroine del mito greco? Un carteggio inedito ci illustra il loro modo di intendere e praticare la philia. E come avrebbero potuto dialogare due donne agli antipodi come Penelope e Oriana Fallaci? Stanziale l’una a tessere la tela nel chiuso della sua reggia e corrispondente di guerra dalle più svariate parti del mondo, nonché autrice dei libri Il sesso inutile e Penelope alla guerra, l’altra? Sono come gli estremi che si toccano e la curatrice si lancia in questa da lei stessa definita “avventura narrativa”, uscendone con una disamina attenta del potere e dell’amore.

Si approda infine a un intermezzo di notevole spessore letterario, Lettere dal lago, firmato da Valentina Di Cesare, che ricorda il citato scambio epistolare tra Fausta Cialente e Sibilla Aleramo.
La storia di un’amicizia contemporanea ambientata in Sicilia, dove ancora la mentalità patriarcale resiste e insiste, chiude la rassegna: è il rapporto tra Monica Garraffa, presidente dell’Associazione “L’arte di crescere”, e Antonella Di Bartolo, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Sperone-Pertini” di Palermo; entrambe operano in quartieri molto difficili della città come lo Sperone e il Brancaccio, ricorrendo a vari espedienti per riqualificarli: piantumare alberi, far realizzare murales, promuovere attività che coinvolgono oltre agli/alle studenti anche le famiglie, soprattutto le madri. Il tutto per ricucire un tessuto sociale assai disgregato.
Ad maiora a noi tutte che crediamo nell’amicizia femminile e alla sua capacità di durare.

Ivana Margarese
Tra amiche
Les Flâneurs edizioni, Bari, 2023, euro 17,10
pp. 232

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Articolo di Anna Maria Caschetto

È promotrice culturale e curatrice di mostre, soprattutto fotografiche, in Sicilia. È presidente dell’associazione La Mela-Grana e independent contributor del mensile regionale Dialogo e del quotidiano on-line ildomanibleo.com.

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