Il Novembre di Toponomastica femminile

Com’è logico che sia, il novembre di Toponomastica femminile è stato dettato dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una data che, per noi, ricorre ogni giorno. Il nostro lavoro, il nostro agire e il nostro stesso essere sono volti a cancellare la violenza della dimenticanza, quella narrazione unica, e maschile, che ha appiattito la Storia e che ha contribuito a creare tutti quegli stereotipi che, in quanto donne, ci identificano, ci soffocano e ci limitano.

Questo undicesimo mese dell’anno si apre per noi domenica 3 novembre quando, presso il Cimitero Monumentale di Milano, si è svolto l’evento dal titolo Maestrine, sartine, suffragette… ma per le donne servono altre parole?, una passeggiata storico-culturale ideata e condotta da Valeria Palumbo e promossa da Associazione DonneinQuota e da Toponomastica femminile, in collaborazione con Rete Milanosifastoria.
Il giorno 7 novembre presso la BiblioMuseo Palazzo Baccin di Nove (VI), c’è stata l’inaugurazione della mostra sulle donne Stem che è rimasta visitabile fino al 28.
Una settimana dopo, il 14, ad Ancona, presso la Sala del Consiglio comunale ha avuto luogo l’incontro sul tema La Storia delle Donne, i Nomi delle Donne-Focus sulla Toponomastica femminile. Per l’occasione, il 16, sono state allestite due mostre: al Liceo E. Mannucci, le Donne nelle arti minori; alI’Iis Vanvitelli-Angelini-Stracca, Donne Nobel nelle scienze.
Il 15 novembre, dalle ore 9,30 alle ore 13,30, presso l’aula magna del liceo Verri a Lodi, si è svolto il corso di formazione per giornaliste/i e avvocate/i Il linguaggio di genere non ostile in stampa e giurisprudenza. Presenti per Tf Danila Baldo e Sara Marsico.
Lunedì 18, e fino al 30, presso il tribunale di Vicenza, in collaborazione con il Cpo dell’Ordine degli Avvocati, è stata allestita la mostra Le madri Costituenti.
Sabato 23, a Carbognano, in provincia di Viterbo, Toponomastica femminile ha incontrato la cittadinanza, gli studenti e le studenti della scuola secondaria di I grado, grazie a un evento organizzato dalla biblioteca comunale e dal centro Studi e Ricerche con il patrocinio del Comune.
Domenica 24 novembre a Licata, presso la Villa comunale “Regina Elena”, si è svolto il raduno Plastic free per ripulire i viali da rifiuti e sterpaglie varie. Ha partecipato anche Toponomastica femminile, per onorare le intitolazioni, promosse dal gruppo siciliano, di otto viali dedicati a otto donne, quasi tutte scienziate.
Sempre a Licata, il giorno seguente, ha avuto luogo la manifestazione Ci siamo contro ogni silenzio, con incontri nelle scuole la mattina e banchetti nel pomeriggio, tutto per sensibilizzare circa la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
A Padova, a Palazzo Santo Stefano, è stata allestita la mostra La presenza femminile nelle arti minori in collaborazione con la Consigliera di Parità della Provincia di Padova, la Provincia e il Cug, fruibile dal 25 novembre al 7 dicembre.
Ancora lunedì 25 novembre, al Playground Roma 70, ha avuto luogo l’inaugurazione del progetto nDonnamo? Vie Libere alle Donne.
Sempre in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, al teatro dell’Olivo a Camaiore, in provincia di Lucca, si è parlato del progetto nazionale di Toponomastica femminile “Sulle vie della parità”, svoltosi lo scorso anno e che aveva portato alla premiazione della classe 3 B con il lavoro multimediale Artemisia Gentileschi: il coraggio dell’arte. Ciò che una donna può fare e, in collaborazione con il Comune di Camaiore, all’intitolazione della rotonda che incrocia via Italica con la Provinciale 1. Per Tf, è andata ospite Paola Malacarne, che ha svolto un intervento significativo e molto applaudito.
Nello stesso giorno, a Piazza della Vittoria a Lodi è stata inaugurata la mostra delle opere realizzate da studenti del Liceo artistico, IC Cazzulani, Cfp Consortile, Istituto Einaudi e Liceo Maffeo Vegio. Nella medesima città, sabato 30 si è svolto il corteo rabbiose e rumorose.
Mercoledì 27 novembre la nostra associazione è stata premiata nell’ambito della IX edizione del festival LiberLibri, a Gallipoli, ospitato dai Caroli Hotels e rivolto a giovani studenti. Il premio è stato motivato per il valore delle molteplici attività associative, che hanno portato all’edizione di guide turistiche, saggi e approfondimenti sulle azioni di donne benemerite nella società e negli studi, libri che sono stati allestiti in uno stand all’interno della manifestazione. Presente a ritirare il premio in rappresentanza di Tf la vicepresidente Danila Baldo.

Il novembre di Toponomastica femminile si chiude qui. E per rompere ancora una volta la narrazione unica, è bene ricordare che la mattina del 14 novembre 1889, iniziò un viaggio.
Una donna, alla quale avevano detto che sarebbe dovuta essere moglie, che il matrimonio era l’unica strada per migliorare la propria posizione; una donna alla quale avevano consigliato di accontentarsi dei lavori che le capitavano; una donna alla quale era stato imposto di raccontare solo ciò che si confaceva a una ragazza — moda e costume —; una donna alla quale era stato impedito di viaggiare sola; questa donna, la mattina del 14 novembre 1889, iniziò, in solitaria, il proprio viaggio intorno al mondo.
E se Phileas Fogg impiegò ottanta giorni, lei ce ne mise settantadue.
Il suo nome era Nellie Bly e fu la prima giornalista d’inchiesta: si finse operaia per descrivere il lavoro femminile nelle fabbriche. Si finse pazza, per denunciare le condizioni dei manicomi. Rubò e si fece arrestare, per scrivere delle carceri. Arrivò in Messico, con sua madre, per narrare questo Paese. Se ne andò sui campi di battaglia europei per far conoscere gli orrori della Prima guerra mondiale.
Ecco, Nellie Bly è una donna che ha raccontato e che ci piace raccontare. Perché è raccontando che si possono rompere gli stereotipi e provare, così, a cambiare le cose.
Al prossimo mese.

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Articolo di Sara Balzerano

Laureata in Filologia moderna, è giornalista pubblicista. Ama i romanzi d’amore e i grandi cantautori italiani, la poesia, i gatti e la pizza. Il suo obiettivo principale è avere la forza di continuare a chiedere: Shomèr ma mi llailah (Sentinella, quanto [resta] della notte)? Crede nei dubbi più che nelle certezze; perché domandare significa non fermarsi mai. Studia per sfida, legge per sopravvivenza, scrive per essere felice.

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