Editoriale. Il serpente di legno verde

Carissime lettrici e carissimi lettori,
tempo di bilanci. Tempo di progetti e speranze. Passando metaforicamente nell’arco di una notte pensiamo a ciò che ci lasciamo alle spalle e guardiamo alle possibilità che ci prospetta il futuro immediato.
«Buona fine e buon principio» si dice. Allora: cosa ci è stato dato e cosa ci verrà offerto? Siamo in pieno ventunesimo secolo e continua indifferente la scia di sangue portata dalle guerre che non vogliono finire. Due, quella ucraino-russa e l’altra di Israele contro il terrorismo che finisce per non colpire, provocando solo morti innocenti, sono i focolai più importanti e pericolosi, perché sicuramente più vicini, con quello sguardo eurocentrista che però vede e vuole l’approvazione degli Stati Uniti.

Quest’anno che viene, il 2025 è, per chi è fedele al Dio del cristianesimo, soprattutto l’anno del Giubileo. La parola viene dalla lingua ebraica, Jobel, che indica l’ariete. Era, infatti, il corno di ariete che veniva suonato per indicarne l’inizio. Il Giubileo è iniziato il 24 dicembre con l’apertura, nella Basilica di San Pietro in Vaticano, della Porta Santa e durerà fino al 6 gennaio del 2026. Ha radici antiche: «Il Giubileo ha origine dalla tradizione ebraica che fissava, ogni 50 anni, un anno di riposo della terra (con lo scopo pratico di rendere più forti le successive coltivazioni), la restituzione delle terre confiscate e la liberazione degli schiavi, questo affinché non ci fossero comunque il troppo ricco o il troppo povero. Per segnalare l’inizio del Giubileo si suonava un corno di ariete, in ebraico jobel, da cui deriva il termine cristiano Giubileo. Gesù cita esplicitamente un testo del profeta Isaia che segna così l’ingresso del tema giubilare nel Nuovo Testamento. Gesù infatti, recatosi a Nazareth, entra nella sinagoga e legge una pagina di Isaia che proclama l’anno di grazia del Signore….Il Giubileo è l’anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza e della penitenza sacramentale. L’anno giubilare è soprattutto l’anno di Cristo. Il Giubileo, comunemente, viene detto Anno Santo, non solo perché si inizia, si svolge e si conclude con solenni riti sacri, ma anche perché è destinato a promuovere la santità di vita. Il Giubileo può essere: ordinario, se legato a scadenze prestabilite; straordinario, se viene indetto per qualche avvenimento di particolare importanza» (wikipedia). Per il cristianesimo si parla di un legame con la cosiddetta Indulgenza dei Cento anni di cui non si hanno testimonianze effettive, ma sicuramente dal Natale del 1299 ci arriva la notizia di masse di pellegrini in cammino verso Roma, direttamente dentro la basilica di San Pietro, per ottenere la remissione totale dei peccati, «un’indulgenza plenaria che si sarebbe ottenuta al capodanno del secolo nuovo, cioè nel passaggio da un secolo all’altro per ottenere la remissione delle colpe».

Per chi è nato/a in Cina questo che verrà sarà l’anno del Serpente di legno verde seguito a quello fortunatissimo del Drago, che prenderà avvio dal 29 gennaio. Dunque, chi nasce anche un giorno prima di questa data avrà tutte le caratteristiche dei nati e delle nate sotto il cielo del Drago: «I nati di quest’anno vengono al mondo sotto favorevoli auspici per il loro futuro. Ci si attende un lieve e transitorio “rimbalzo” delle nascite, come avvenuto nel 2012 e nel 2000 (secondo il calendario cinese l’anno del Drago cade ogni 12 anni)». Mentre i bambini e le bambine che verranno tra noi dal 29 gennaio guardando il cielo cinese saranno dominati dalla calma e dalla stabilità, saranno calmi e ragionevoli, ameranno il relax, i romanzi e sicuramente saranno romantici e, come si afferma, si distingueranno per essere persone cariche di fascino, di eleganza e, sembra, tanto mistero!
Anche i russi e le russe guardano all’oroscopo cinese e all’animale che di volta in volta rappresenta il cielo cinese. Ormai, con una tradizione di decenni, i negozianti delle città dell’ex Cccp espongono monili legati all’animale cinese dell’anno entrante per venderli come dono da consegnare laicamente alla fine dell’anno. Solo che questa volta (il drago era davvero troppo ingombrante!) i russi e le russe hanno deciso di regalarlo ai propri parenti e amici vivo! Proprio così, nella sua versione esistente in natura, di colore verde. «Di fronte alla dimensione del fenomeno e all’impossibilità di intervenire per contenerli — scrive un quotidiano —, gli specialisti del Dipartimento per l’ambiente di Mosca hanno deciso di fornire almeno qualche consiglio a venditori, acquirenti e futuri proprietari dei rettili. Tra le specie disponibili, le più comuni sono le serpi del grano e i serpenti del latte della California. Possono essere tenuti e attirano l’attenzione degli acquirenti grazie alla varietà dei colori e alle piccole dimensioni. Altri tipi di serpenti, come mamba, cobra e pitoni oltre i quattro metri di lunghezza sono invece vietati. I “nuovi proprietari” avranno inoltre la responsabilità di garantire sicurezza e benessere tanto ai vicini di casa quanto agli stessi rettili: «Ci auguriamo che diventino amati membri della famiglia — si legge nel comunicato — e non un giocattolo per Capodanno». Insomma, si è andati oltre i cuccioli di cane e di gatto messi sotto l’albero qui da noi!
I cieli occidentali ci raccontano anch’essi del 2025. Chi è nato/a sotto l’influsso delle costellazioni dell’Ariete, dei Gemelli o del Cancro (che bello!) avrà in serbo un anno meraviglioso, si direbbe, frizzante. Agli scettici e alle scettiche auguriamo di guardare le stelle e vedere semplicemente in esse la magia della natura, come affermava la grande Margherita Hack che osservava le stelle e i pianeti nel loro funzionamento con gli occhi della scienza. Che sia un impulso per tutte le bambine desiderose di intraprendere studi e professioni Stem.
Proprio riguardo alle bambine e ai bambini che nasceranno quest’anno si apre una nuova generazione. Si chiamerà Generazione-beta, come la seconda lettera dell’alfabeto greco, preceduta da quella dei Boomers, dei Millennials e della Generazione Z. Saranno inclusi i e le nate dal 2025 in poi. «I nuovi nati verranno quindi accomunati in una generazione che, proprio come l’Alpha, prende il nome di una lettera dell’alfabeto greco. Questa scelta, proposta dal ricercatore Mark McCrindle, non è casuale. Le lettere greche vengono spesso associate a concetti tecnologici, e il termine “Beta” evoca una fase di continua evoluzione e sperimentazione. come accaduto per la Z e la Alpha, i nativi della Generazione Beta cresceranno in un momento storico in cui la digitalizzazione e l’innovazione sono elementi preponderanti. A differenza delle generazioni passate, che hanno imparato a cambiare punto di vista adattandosi alle nuove frontiere che la tecnologia ha saputo offrirci nel corso di questi anni, i nuovi bambini nasceranno in un mondo in cui tutto cambia velocemente, imparando fin da subito a utilizzare le nuove tecnologie».

Torniamo alle feste. Al Capodanno e alle sue tavolate piene di cibo di ogni sorta. Il cenone deve essere ricco di prelibatezze. Una notizia curiosa, pronta per iniziare in bellezza e con gusto l’anno nuovo. Stavolta a “leccarsi i baffi” saranno i simpatizzanti di destra che si specchieranno nell’ironia, andata di moda ultimamente, verso la cosiddetta gauche caviar, la sinistra al caviale, come è stata qualificata. L’idea è venuta a Roberto Panizza, un produttore di caviale da oltre venti anni. Con ironia ha cambiato nome al suo prodotto aggiungendo lo sfondo rosso e la “regolamentare” falce e martello al centro della sua scatola da 100 grammi! «La cosiddetta gauche caviar, sinistra al caviale — scrive a riguardo Lara De Luna su un quotidiano — è una espressione ricorrente nell’Italia degli ultimi tempi, utilizzata dalla destra per ironizzare su una sinistra di fatto borghese e benestante, che propone la propria ideologia egualitaria ma partendo da posizioni di benessere economico. Ma ora è anche una realtà gastronomica realmente presente sul mercato[…] Famoso per il suo rapporto viscerale con il pesto alla genovese, già ideatore del Campionato Mondiale del Pesto genovese al Mortaio (giunto alla 10a edizione), Panizza ha voluto giocare con l’attualità, creando non un brand (un nome comune e un modo di dire non possono essere registrati, ndr) ma un prodotto in capsule decisamente goliardico a partire dall’etichetta, sui cui campeggiano falce e martello su sfondo rosso. Una provocazione certamente, che per ammissione del suo stesso ideatore vuole essere un invito a vivere anche la gastronomia con uno spirito ribelle. E magari a essere un po’ più autoironici anche quando si parla — tema molto utilizzato anche a tavola — di gusti radical chic». E che vogliamo di più? Con buona pace di tutti e tutte e con tanto di spirito bipartisan sembra che siano state mandate in prova due confezioni di questo gauche caviar alla due donne della politica italiana: Giorgia Meloni e Elly Schlein? Lo metteranno a tavola per gli ospiti tra Natale e Capodanno?!

Due grandi poeti di epoche e geografie lontane, Gaio Valerio Catullo e Pablo Neruda, per traghettarci con speranza nel nuovo anno.

Certa stanchezza
Voglio che l’uomo quando nasce
respiri i fiori nudi,
la terra fresca, il fuoco puro,
non ciò che tutti respirano.
Lasciate tranquilli quelli che nascono!
Fate posto perché vivano!
Non gli fate trovare tutto pensato,
non gli leggete lo stesso libro,
lasciate che scoprano l’aurora
e che diano un nome ai loro baci…

Pablo Neruda, Frammento

Godiamoci la vita
Godiamoci la vita, mia Lesbia, l’amore,
e il mormorio dei vecchi inaciditi consideriamolo un soldo bucato.
I giorni che muoiono possono tornare, ma se questa nostra breve luce muore noi dormiremo un’unica notte senza fine.

Dammi mille baci e ancora cento, dammene altri mille e ancora cento, sempre, sempre mille e ancora cento.

E quando alla fine saranno migliaia
per scordare tutto ne imbroglieremo il conto,

perché nessuno possa stringere in malie
un numero di baci cosí grande.

Gaio Valerio Catullo

San Besso, ritrovare sé stessi tra neve, nuvole, silenzio e una storia millenaria è l’articolo accompagnato da immagini suggestive, da cui iniziare la lettura dell’ultimo numero dell’anno di vitaminevaganti: un’escursione da consigliare in ogni stagione. Seguono le nostre serie: per “Memorie d’artiste. Cinquant’anni dopo” Thérèse Debains conoscerete una pittrice «sorprendentemente ignorata dalla critica, nonostante il talento riconosciuto», rivalutata in mostre recenti; per “Calendaria” Mélanie Helene Bonis presenta la musicista che pur in un ambiente ostile è riuscita a seguire i suoi sogni. Con Costituzione letteraria. Art. 12 si chiude la serie sui principi fondamentali della nostra Costituzione, che ha offerto molti spunti per percorsi di educazione civica. Sempre di taglio giuridico è il racconto Il diritto non sempre civile del nostro Laboratorio di scrittura creativa “Flash-back”, che evidenzia una discriminazione ingiustificata verso una studente di giurisprudenza. Donne&Sport. La lunga strada verso la parità è un’altra relazione dal XIII Convegno di Toponomastica femminile che si è svolto in Puglia.
Si parla ancora di arte in Viafarini Open Studio. Parte Prima, il report sull’evento milanese che ha consentito alla nostra intervistatrice di dialogare con le tante e i tanti artisti che hanno esposto le loro opere; e di arte cinematografica in particolare si legge nell’articolo che commenta La commedia sexy all’italiana. Paradosso, erotismo e risate.

L’intervista di questo numero è contenuta in Storia dell’Osservatorio Mafie Sud Milano. Parte seconda, che racconta il percorso di questa associazione alla cui presidenza si sono alternate tre donne. Si parla di Geopolitica nell’approfondimento intitolato Il ruolo del Brics+ nella transizione verso un ordine multipolare. Parte prima e si rimane in ambito internazionale, tutto però al femminile, con la presentazione del Memory Street International. Un gioco per non dimenticare.
Sono due i consigli di lettura di questa fine anno: Uno spazio per sé. Il collegio, che presenta Nessuno torna indietro di Alba de Cespedes, «un capolavoro letterario che rappresenta la condizione femminile e gli effetti concreti che gli stereotipi di genere hanno sulle donne», tanto più prezioso perché sfuggito ai tagli della censura fascista e perché scritto da una grande scrittrice; In Italia il romanzo è donna un excursus tra i libri più letti quest’anno, che finalmente premiano le autrici di testi tutti molto interessanti.

L’ultimo numero del 2024 chiude con la ricetta di uno dei dolci simbolo della Puglia, profondamente legati alle festività natalizie, Le cartellate, con cui la redazione augura a tutte e tutti Buon anno e buon appetito!

***

Articolo di Giusi Sammartino

Laureata in Lingua e letteratura russa, ha insegnato nei licei romani. Collabora con Synergasia onlus, per interpretariato e mediazione linguistica. Come giornalista ha scritto su La Repubblica e su Il Messaggero. Ha scritto L’interpretazione del dolore. Storie di rifugiati e di interpretiSiamo qui. Storie e successi di donne migranti e curato il numero monografico di “Affari Sociali Internazionali” su I nuovi scenari socio-linguistici in Italia.

Lascia un commento