Dall’inizio del XVIII secolo la geologia era passata dall’essere un’occupazione poco più che ludica per pochi appassionati di scienze naturali che cercavano oggetti curiosi da collezionare nelle loro wunderkammer, a essere una scienza fondamentale per l’Inghilterra. Questo grazie al fatto che il carbone era necessario per fornire l’energia necessaria alla rivoluzione industriale appena iniziata. In questo clima socio economico alle donne era permesso di girare per il paese a raccogliere fossili e campioni di minerali, ma era loro tassativamente vietato l’accesso alle società scientifiche e università e, di conseguenza un vero impegno nella ricerca.

Charlotte Hugonin, era nata nell’aprile 1788, nel Devon, figlia unica di una famiglia più che benestante, suo padre Francis Hugonin era un generale e sua madre Charlotte Edgar era appassionata di botanica. Charlotte era una giovane donna dall’intelletto vivace che non si accontentò di ricevere l’educazione prevista per le ragazze dell’epoca e a disegnare graziosi quadretti, ma cominciò a interessarsi alle scienze naturali, in generale e alla geologia in particolare.
Nel 1815 sull’Isola di Wight incontrò il suo futuro marito, Roderick Impey Murchison, un giovane ufficiale di cavalleria reduce dalla campagna in Spagna e Portogallo contro Napoleone. Si sposarono dopo pochi mesi e Roderick era più interessato ai cavalli e ai cani che alla scienza. Charlotte aveva altri interessi, la mineralogia, la malacologia, la geologia. Nei primi anni di matrimonio la coppia viaggiò a lungo in Inghilterra ed Europa e lei cercò di trasmettere la sua passione per la scienza al marito. Murchison era riluttante, ma d’altra parte la fine delle Guerre napoleoniche aveva anche spento per lui ogni possibilità di carriera militare. Un gentiluomo doveva trovare una passione, Roderick avrebbe volentieri continuato con le cacce alla volpe e simili occupazioni, ma Charlotte riteneva che la geologia fosse un’attività più soddisfacente per entrambi.
Mary Sommerville, scienziata e scrittrice di origine scozzese che aveva incontrato la coppia a Roma, scriveva di lei: «La signora Murchison era una donna amabile e di talento, disegnava con uno stile elegante e, cosa rara per l’epoca, aveva studiato scienze, in particolare geologia, e fu soprattutto grazie al suo esempio che il marito si dedicò a quelle attività in cui si è poi distinto».

Spinto anche da Humphry Davy chimico e inventore dell’epoca, Roderick finalmente, nel 1824, iniziò a frequentare lezioni di geologia e chimica a Londra. In quell’anno la coppia compì delle escursioni lungo la costa meridionale dell’Inghilterra. A Lyme Regis, Charlotte divenne amica di Mary Anning, famosa esperta di fossili (vedi articolo Vitamine vaganti del 18 dicembre 2021). Il primo articolo di Murchison, “Geological Sketch of the North Western Extremity of Sussex, and the Adjoining Parts of Hants and Surrey” pubblicato sulla rivista della Geological Society of London, è considerato oggi il primo il risultato del loro lavoro sul campo insieme.
Nel 1828, Charlotte e suo marito si unirono a Charles Lyell, uno dei padri della geologia moderna, in un lungo viaggio in Francia, nel Massiccio francese e nel nord dell’Italia. Per quanto Lyell elogiasse Charlotte, sempre come assistente si intende, mai come scienziata, nell’estate del 1832, si rifiutò di far partecipare le donne alle sue lezioni di geologia al Kings College di Londra perché riteneva che in un’aula sarebbero state “poco accademiche”.

Charlotte Hugonin Murchison e Mary Somerville furono tra le donne che insistettero per essere ammesse alle lezioni. Alcune settimane dopo, in una lettera all’amico di lunga data William Whewell, Mary Somerville scrisse: «Il Consiglio dell’Università ha deciso che le donne saranno ammesse all’intero corso, quindi puoi vedere quali invasioni stiamo facendo…».
I fossili raccolti da Charlotte nello Yorkshire furono descritti da James de Carle Sowerby nella Mineral Conchology of Great Britain e Sowerby in suo onore, chiamò un’ammonite Ammonites murchinsoniae.
Un altro passo significativo nel riconoscimento delle donne nella scienza avvenne nel 1846, quando la British Association for the Advancement of Science ammise le donne tra i suoi membri. Il 19 settembre di quell’anno Lady Murchison e altre donne pagarono la quota di iscrizione e divennero socie.

Negli anni ’60, la salute di Charlotte peggiorò, anche a causa della malaria contratta durante i suoi giri, ma continuò a sostenere il lavoro scientifico del marito, aiutandolo a preparare i suoi resoconti per la Società Geologica.

Charlotte Murchison morì il 9 febbraio 1869, lasciando un’eredità straordinaria.
La storia di Charlotte Murchison è emblematica di come in quel periodo, il contributo delle donne alla scienza fosse spesso oscurato, o considerato solo come “assistenza familiare”.

Eppure, il ruolo di Charlotte nella carriera di Roderick Murchison e nella sua stessa formazione scientifica fu fondamentale. Considerando il suo lavoro per quello che realmente è stato — una collaborazione e un contributo a una rete condivisa di idee — è possibile vedere la sua storia sotto una luce nuova, emerge un quadro diverso, che va molto oltre l’archetipo dell’angelo del focolare vittoriano.
C’è ancora molta ricerca da fare sulla figura di Charlotte Murchison. Non è stato ancora valutato esattamente il suo contributo alla conoscenza del Siluriano (periodo del Paleozoico, 440-416 milioni di anni fa), né prestato attenzione al salotto scientifico che per decenni organizzò nella casa di Belgravia, a Londra.
In copertina: Mary Somerville nel 1834.
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Articolo di Sabina Di Franco

Geologa, lavora nell’Istituto di Scienze Polari del CNR, dove si occupa di organizzazione della conoscenza, strumenti per la terminologia ambientale e supporto alla ricerca in Antartide. Da giovane voleva fare la cartografa e disegnare il mondo, poi è andata in un altro modo. Per passione fa parte del Circolo di cultura e scrittura autobiografica “Clara Sereni”, a Garbatella.
