Magdalena nacque nel 1600 circa a Colonia da Crispijn de Passe il vecchio e Magdalena de Bock. Il padre, di fede mennonita, era originario della Zelanda e si era trasferito ad Anversa dove lavorava come incisore. Tuttavia la città, importante centro commerciale e finanziario, caratterizzato dalla tolleranza religiosa, era stata posta sotto assedio e conquistata nel 1585 dalle truppe del cattolico re di Spagna Filippo II. La famiglia di Magdalena fu dunque costretta a lasciare Anversa e a stabilirsi a Colonia, dove iniziò una fortunata attività di stampa.
Le lotte di potere e le contese legate alla religione resero anche Colonia inospitale per i de Passe che si trasferirono definitivamente a Utrecht nel 1611. Qui Crispijn diede vita a una bottega di incisione nella quale mossero i primi passi, collaborando con lui, Crispijn il giovane, Simon, Willem e Magdalena.
Mentre i suoi fratelli ebbero l’opportunità di lavorare anche all’estero per affinare le proprie competenze, Magdalena rimase nella casa paterna fino al 1634, quando vennero celebrate le sue nozze con Frederick van Bevervoordt, insieme al quale si stabilì nello Schleswig-Holstein. Rimasta vedova dopo soli diciannove mesi di matrimonio, la donna tornò alla sua famiglia di origine per prendersi cura del padre e probabilmente non riprese la sua attività di incisora. La giovane Magdalena dovette dar prova di un talento precoce se le fu permesso di apporre il suo nome, già dall’età di quattordici anni, sulle due tavole intitolate Le piramidi d’Egitto e Il faro di Alessandria, appartenenti alla serie Le sette meraviglie del mondo, mentre i fratelli iniziarono a firmare i loro lavori solo a diciassette anni. In effetti l’artista seppe distinguersi adottando uno stile di incisione personale, raffinato e sottile, ricco di dettagli e chiaroscuri, che richiamava la tecnica di Hendrik Goudt, maestro incisore stabilitosi a Utrecht nel 1611, dopo un soggiorno a Roma, dove aveva conosciuto le opere di Adam Elsheimer, importante paesaggista tedesco. Come Goudt, anche Magdalena realizzò diverse incisioni ispirate ai dipinti di Elsheimer e si dedicò alla rappresentazione di paesaggi, soggetto innovativo, incidendo opere di Adam Willarts e Roelant Savery che ritraggono vedute costiere e montane. Creò anche una sua propria serie tematica, ispirata alla storia del profeta Elia e realizzò stampe singole, con soggetti devozionali e allegorici, come pure incisioni per libri di vario genere.

Magdalena collaborò con il padre e il fratello Willem a una raccolta intitolata Heroloogia Anglica che comprendeva sessantacinque ritratti di illustri personaggi inglesi accompagnati da un testo latino. Sebbene solo due stampe siano firmate, come spesso accade nella produzione di laboratori gestiti da famiglie, in un testo presente nell’opera vengono citati Magdalena e Willem, il cui lavoro tuttavia sembra essere considerato di minor valore rispetto a quello della sorella.

1600-1638 Crispijn van de passe 1 (1564-1637)

Crispijn van de Passe (MI), 1615
In collaborazione con il padre ideò anche la pubblicazione di un libro di stampe tratte da dipinti di artisti contemporanei ispirati alle Metamorfosi di Ovidio; sebbene Magdalena abbia lavorato a lungo a questo progetto, non vide mai la realizzazione dell’opera, pur lasciando incisioni di pregio quali Apollo e Dafne, Piramo e Tisbe, Venere e Adone. Quest’ultima stampa fu celebrata dai versi di Pieter Corneliszoon Hooft, poeta, drammaturgo e storico olandese, contemporaneo della famiglia de Passe.

La fama di cui Magdalena dovette godere è testimoniata prima di tutto dal prestigio dei suoi committenti, a lei infatti si rivolsero uomini di Stato e nobildonne, come la contessa di Culemborg, Catharina van Pallandt, per ottenere una stampa con il proprio ritratto, inoltre alcune sue opere ottennero un privilegio reale francese, che doveva proteggerle dalle copie non autorizzate. Egualmente potè contare su di un certo favore negli ambienti artistici: probabilmente ebbe occasione di incontrare a Utrecht nel 1627 Pieter Paul Rubens, a cui aveva dedicato due stampe, l’una tratta dal dipinto La morte di Procri di Elsheimer, l’altra tratta dal dipinto dello stesso Rubens Giunone mette gli occhi di Argo nella coda del pavone. Fu scelta come maestra di incisione su rame da Anna Maria van Schurman, anch’essa originaria di Colonia, pittrice, poeta, studiosa di lingue classiche e poliglotta, probabilmente la prima donna ad avere una formazione universitaria in Olanda.
Il poeta e pittore Adriaen van der Venne dedicò a Magdalena una poesia, il fratello Simon la ritrasse in una stampa in cui è definita sculptrix celeberrima e sulla cui cornice è inciso il motto “Ma gloire en Dieu”.
Il valore dei lavori di Magdalena fu riconosciuto anche dopo la sua morte: Joachim von Sandrart, pittore egli stesso e scrittore d’arte, autore di un manuale di teoria e pratica artistica, la ricorda come «abile e nota incisora», mentre non dedica particolare attenzione ai fratelli, pur citandoli. Horace Walpole nei suoi Anecdotes of painting in England la annovera tra gli incisori, come unica donna meritevole di nota.

Il British Museum conserva una serie di opere dell’artista, tra cui le incisioni delle Quattro Stagioni su disegno del padre e altri esempi su disegno del fratello Willem.
Magdalena diede prova di intraprendenza anche in campo imprenditoriale: avendo già iniziato a stampare lastre di rame su raso per una clientela particolarmente facoltosa, cominciò a stampare pure su panni di lino con i quali confezionava berretti da notte di forma rotonda, molto apprezzati dai gentiluomini del tempo. L’idea ebbe un tale successo che ottenne dagli Stati Generali un privilegio triennale che la autorizzava, in esclusiva, a stampare su tessuto e i ritratti che vi erano impressi non potevano essere copiati e venduti senza il suo permesso, pena una multa piuttosto salata. Le fu inoltre concesso di presentare all’assemblea degli Stati Generali degli esempi dei suoi prodotti, molti dei quali rappresentavano personaggi che si erano distinti nella lotta protestante contro il cattolicesimo.
Purtroppo non si è conservato nessuno di tali berretti la cui esistenza è confermata solo da fonti indirette.
Magdalena morì nel gennaio del 1638 e fu probabilmente tumulata con il marito e il padre nella Buurkerk di Utrecht, luogo di sepoltura di numerosi artisti.
Certamente il talento di Magdalena van de Passe ha potuto fiorire ed è stato coltivato all’interno della bottega paterna, in un contesto particolarmente favorevole, grazie anche a una sorella maggiore, Marta, la quale, almeno nei primi anni, la sostituì negli impegni casalinghi che certamente avrebbe dovuto svolgere, permettendole di formarsi. Ciò nonostante la sua opera, sebbene di valore, è numericamente meno ricca rispetto a quella dei fratelli, non solo perché Magdalena ha smesso di incidere durante e dopo il matrimonio ed è morta assai giovane, intorno ai trentasette anni, ma anche perché molto probabilmente ha dovuto impegnarsi in attività pratiche come la gestione degli affari di famiglia.
***
Articolo di Tiziana Concina

Ho insegnato per molti anni italiano e storia negli istituti tecnici e italiano e latino nei licei, mi interesso di letteratura femminile italiana e straniera, in particolare mi sono occupata di Elsa Morante e Anna Maria Ortese. Attualmente rivesto la carica di vicesindaca e di assessora alla cultura in un comune in provincia di Rieti.
