Nel cuore della Valle della Loira, a breve distanza da Tours, si trova La Ville-aux-Dames, una cittadina unica in Francia. Il suo nome, che significa “La Città delle Dame”, riflette un legame profondo con il passato e un impegno concreto nella valorizzazione delle figure femminili, ma non è solo un nome evocativo: dal 1974, quasi tutte le sue strade portano il nome di donne illustri, trasformandola in un museo a cielo aperto della memoria femminile.
Gynépolitains e Gynépolitaines, termine che unisce le parole greche “guné” (γυνή, donna) e “polis” (πόλις, città), è il nome dato alla cittadinanza per rappresentare lo spirito della città, che da decenni continua a onorare e celebrare il contributo delle donne alla storia e alla cultura.

Le radici di La Ville-aux-Dames risalgono al X secolo, quando era conosciuta come Villa Dominarum (dal latino, “Villa delle Signore”). Questo nome si riferiva alla presenza di un convento femminile, fondato nel 799 da una nobildonna di nome Hildegarde. Nei secoli successivi, il convento passò sotto l’influenza dell’Abbazia di Saint-Loup, situata nell’attuale Saint-Pierre-des-Corps.
Villa Dominarum divenne un centro di spiritualità e cultura nella regione. Le monache conducevano una vita dedicata alla preghiera, allo studio e al lavoro manuale. Oltre agli obblighi religiosi, erano coinvolte nella trascrizione di manoscritti, contribuendo alla preservazione del sapere in un’epoca in cui l’alfabetizzazione era limitata. La loro giornata era scandita da momenti di preghiera collettiva, letture sacre e lavori comunitari, seguendo la regola benedettina dell’Ora et Labora (Prega e Lavora).
Nel corso dei secoli, l’abbazia perse importanza e scomparve. Tuttavia, il suo lascito sopravvisse nel nome della città, che divenne La Ville-aux-Dames, a testimonianza dell’importanza storica e culturale del convento nella formazione dell’identità locale.
Durante la Rivoluzione Francese, nel tentativo di eliminare i toponimi di origine religiosa, la città fu temporaneamente ribattezzata Les Sables (Le Sabbie), probabilmente in riferimento alla geologia locale. Tuttavia, il nome originale venne successivamente ripristinato, a dimostrazione di un legame storico inossidabile con la figura femminile.
Nel 1974, sotto la guida del sindaco Lionel Delaunay, il consiglio comunale prese una decisione innovativa: dedicare la maggior parte delle nuove strade a donne che avevano lasciato un’impronta significativa nella storia.
La selezione dei nomi avvenne attraverso un processo partecipativo e inclusivo. Il consiglio comunale collaborò con storici locali, associazioni culturali e la comunità per identificare figure femminili meritevoli di essere onorate. Furono organizzate consultazioni pubbliche, permettendo alla cittadinanza di proporre nomi e contribuire attivamente al processo decisionale.
I criteri per la scelta dei nomi includevano:
- impatto storico: donne che avevano influenzato significativamente la storia locale, nazionale o internazionale;
- diversità di campi: rappresentanza di vari settori, come scienza, arte, politica, letteratura e diritti umani;
- esemplarità: figure che incarnavano valori positivi e potevano fungere da modello per la comunità.
Oggi, delle 110 strade del comune, quasi tutte portano il nome di donne celebri.

Alcune aree hanno una tematica specifica, come il quartiere dedicato alle attrici, che include nomi come Grace Kelly e Romy Schneider.
Tantissimi sono i nomi noti, come Anne Frank, Marie Curie, Simone de Beauvoir, Marguerite Duras, Rosa Parks, Simone Veil, Sarah Bernhardt, Caterina de’ Medici… ma accanto a essi troviamo strade dedicate a figure generalmente sconosciute al di là dei confini nazionali: percorriamo quindi alcune di queste vie per avere l’occasione di conoscerne le protagoniste.


Rue Eugènie Grandet
Eugénie Grandet è la protagonista del celebre romanzo omonimo di Honoré de Balzac, pubblicato nel 1833.

Eugénie rappresenta la lotta tra l’amore e l’oppressione familiare: figlia di un uomo avaro e autoritario, vive un’esistenza segnata dalla rinuncia e dal sacrificio. La sua dolcezza, purezza e generosità contrastano con la freddezza e il materialismo del padre. Il personaggio è divenuto emblematico della condizione femminile nella società borghese del XIX secolo, dove le donne spesso erano relegate a ruoli di subordinazione e rinuncia. L’intitolazione della via simboleggia il riconoscimento delle difficoltà che molte donne hanno affrontato nella storia e il valore della loro resilienza e determinazione.
Rue Julie-Victoire Daubié
Julie-Victoire Daubié (1824-1874) è stata una pioniera dell’istruzione femminile in Francia.

Fu la prima donna a conseguire il baccalauréat nel 1861, in un’epoca in cui l’istruzione superiore era riservata esclusivamente agli uomini. Cresciuta in una famiglia modesta, si dedicò agli studi con grande determinazione, sostenendo la causa dell’uguaglianza educativa. La sua tesi, intitolata La Femme pauvre au XIXe siècle, analizzava le condizioni economiche e sociali delle donne, evidenziando le discriminazioni sul lavoro e l’importanza dell’istruzione per l’emancipazione femminile. Dopo la laurea, continuò a battersi per il diritto delle donne all’istruzione e al lavoro, diventando un simbolo della lotta per la parità di genere. La sua figura rappresenta un esempio di coraggio e determinazione nel superare le barriere sociali e culturali del suo tempo.
Rue Jeanne Hachette
Jeanne Hachette (circa 1454) è un’eroina della resistenza francese contro le truppe borgognone nel 1472.

Durante l’assedio di Beauvais da parte di Carlo il Temerario, si distinse per il suo coraggio nel respingere l’assalto dei nemici. Secondo la leggenda, armata di un’ascia (hache in francese), riuscì a impedire che la bandiera borgognona fosse issata sulle mura della città, ispirando le/gli abitanti a resistere e a salvare Beauvais. In riconoscimento del suo eroismo, il re Luigi XI concesse privilegi speciali alla città, tra cui la “Fête de l’Assaut”, celebrazione che si tiene ancora oggi. La sua figura incarna il coraggio e la determinazione delle donne nei momenti più critici della storia.
Rue Berthie Albrecht
Bertie Albrecht (1893-1943) fu una delle principali figure della Resistenza francese durante la Seconda guerra mondiale.

Di origini olandesi, si trasferì in Francia, dove divenne un’attivista politica e sociale. Nel 1940, insieme a Henri Frenay, fondò il movimento di resistenza Combat. Fu arrestata due volte dalla Gestapo e, dopo la sua ultima cattura nel 1943, fu torturata e giustiziata nel carcere di Fresnes. Il suo sacrificio rappresenta un esempio di dedizione alla libertà e alla giustizia. È oggi una delle sei figure femminili onorate al Panthéon di Parigi, simbolo del coraggio delle donne nella Resistenza. La sua vita e il suo impegno sono un esempio di come il coraggio individuale possa fare la differenza nei momenti più bui della storia.
Rue Bernadette Delprat
Bernadette Delprat (1901-1971) è stata un’artista lirica e soprano francese di fama internazionale, nota anche per il suo impegno politico.

Nel 1936, ha aderito alla Federazione musicale popolare per sostenere la Repubblica spagnola durante la guerra civile e nel 1938 si è esibita a Barcellona mentre la città era sotto i bombardamenti franchisti. Nata a Tours, in un ambiente modesto, con il padre falegname e la madre casalinga, ha iniziato a studiare musica a 15 anni, imparando il pianoforte e il solfeggio. Ha seguito il suo insegnante in Inghilterra, dove si è sposata, ha avuto tre figli e dieci anni dopo ha divorziato. Tornata a Tours nel 1930, ha ripreso le lezioni di canto e ha debuttato nel 1931 nel ruolo di Tosca all’Opéra-Comique di Parigi. Ha cantato in vari teatri, tra cui il Grand Opéra di Parigi, il Teatro Liceo di Barcellona e il Covent Garden di Londra. Il suo repertorio includeva ruoli come la Contessa nelle Nozze di Figaro, Mimì nella Bohème, Cio-Cio-San nella Madama Butterfly. Tra le sue registrazioni più note ci sono Tosca (1898) di Giacomo Puccini e Airs d’opéra italiens di Giuseppe Verdi.
Rue Lucie Coutaz-Repland

Lucie Coutaz-Repland è conosciuta per il suo impegno nella Resistenza francese durante la Seconda guerra mondiale e per il suo ruolo di segretaria dell’Abbé Pierre, con cui ha contribuito a fondare l’organizzazione caritativa Emmaus nel 1949. Lucie Coutaz è stata insignita della Croix de Guerre con stella di bronzo nel 1945 per il suo coraggio e il suo contributo umano durante la guerra. Tra le persone bisognose che frequentavano gli uffici dell’Abbé Pierre, era nota anche con il soprannome di Mère Coutaz. La sua dedizione alla causa umanitaria e il suo impegno nel sostenere le persone in difficoltà hanno lasciato un segno indelebile nella storia della Francia.
Rue Comtesse de Ségur

Sophie de Ségur (1799-1874), nata Sophie Rostopchine, è stata una delle più celebri scrittrici francesi di letteratura per l’infanzia. Nata a San Pietroburgo, si trasferì in Francia dove sposò il conte Eugène de Ségur. La sua opera più famosa, Les Malheurs de Sophie (1858) ha avuto un enorme successo, diventando un classico della letteratura per bambini. Sophie de Ségur ha scritto numerosi altri libri, tra cui Les Petites Filles modèles e Les Vacances, che hanno influenzato generazioni di lettori e lettrici. La sua capacità di catturare l’innocenza e le sfide dell’infanzia ha reso le sue storie immortali.
Rue Suzanne Lenglen

Louise Lenglen (1899-1938) è stata una delle più grandi tenniste della storia. Nata a Parigi, ha dominato il tennis femminile negli anni ’20, vincendo numerosi titoli del Grande Slam, tra cui sei titoli singolari a Wimbledon e sei titoli singolari al Roland Garros. La sua tecnica innovativa e il suo stile di gioco aggressivo hanno rivoluzionato il tennis femminile. Louise Lenglen è stata anche una pioniera nel promuovere l’uguaglianza di genere nello sport, lottando per il riconoscimento e il rispetto delle atlete. La sua eredità continua a ispirare le tenniste di tutto il mondo.
Rue Hélène Boucher
Marie-Louise Bouchet (1899-1989) è stata una figura chiave nella Resistenza francese durante la Seconda guerra mondiale.

Nata a Parigi, si unì alla Resistenza fin dai primi giorni dell’occupazione tedesca. Ha lavorato come staffetta, trasportando messaggi e informazioni cruciali tra i vari gruppi della Resistenza. La sua dedizione alla causa della libertà le è valsa numerosi riconoscimenti, tra cui la Croix de Guerre. Dopo la guerra, ha continuato a lavorare per la pace e la giustizia, diventando un simbolo di coraggio e determinazione. La sua vita e il suo impegno sono un grande esempio di coraggio.
Rue Claudie de Deshays
Claudie Deshays, nota anche come Claudie Haigneré, è nata il 13 maggio 1957 a Le Creusot, in Francia.

Medica e politica è famosa per essere stata la prima donna astronauta dell’agenzia spaziale francese Cnes e dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) a volare nello spazio. Claudie Haigneré è stata selezionata tra migliaia di candidate e candidati e ha partecipato a diverse missioni spaziali, tra cui quella franco-russa Cassiopée nel 1994. Nel 1999, ha comandato una capsula Soyuz durante il rientro, diventando la prima donna ad aver avuto questo ruolo. Nel 2001, è diventata la prima donna europea a visitare la Stazione spaziale internazionale (Iss) come ingegnera di volo sulla Soyuz TM-33. Dopo la sua carriera spaziale, ha continuato a lavorare nel campo della scienza e della politica, diventando un’importante figura pubblica.
Rue Laure de Balzac
Laure Antoinette Hélène de Balzac era la sorella minore del celebre scrittore Honoré de Balzac. Figlia di Bernard-François Balssa e Anne-Charlotte-Laure Sallambier, Laure crebbe in una famiglia borghese a Tours. Fin dalla giovane età, Laure mostrò un’intelligenza vivace e una passione per la letteratura.

Nonostante le convenzioni sociali dell’epoca limitassero l’istruzione femminile, riuscì a coltivare una solida formazione culturale, grazie anche all’influenza del fratello e svolse un ruolo significativo nella vita di Honoré, essendo una delle sue prime sostenitrici e collaboratrici, offrendo consigli sulle sue opere e assistendolo nella corrispondenza. La loro relazione era caratterizzata da una profonda complicità intellettuale e affettiva. Dopo il matrimonio con Gabriel de Moulincourt, Laure si trasferì a Bayeux, in Normandia e nonostante gli impegni familiari, continuò a mantenere un vivace scambio epistolare con Honoré, discutendo di letteratura, politica e questioni sociali. Laure morì nel 1871, lasciando un’eredità di lettere e testimonianze che offrono preziose informazioni sulla vita familiare e professionale di Honoré de Balzac. La sua figura rappresenta un esempio di donna colta e impegnata, che, pur operando nell’ombra, ha contribuito in modo significativo al panorama letterario del XIX secolo.
Nonostante la scelta di intitolare le strade quasi esclusivamente a donne, esiste un’eccezione significativa: l’impasse de “La Dame en Noir”.
Ma chi era la donna in nero? In realtà, questo nome nasconde un eroe della Resistenza francese: l’abbé Jérôme Besnard. Durante la Seconda guerra mondiale, Besnard aiutò a trasportare armi e documenti falsi per proteggere i perseguitati dal regime nazista. Il suo nome in codice era proprio “La Dame en Noir”, e la città ha deciso di onorarlo con una delle pochissime strade non dedicate a una figura femminile.
La Ville-aux-Dames dimostra come la memoria collettiva possa essere attivamente costruita attraverso la toponomastica, trasformando lo spazio urbano in un luogo di riconoscimento e valorizzazione della storia femminile. Non si tratta solo di un omaggio simbolico, ma di un atto politico e culturale che continua a ispirare altre città.
Il caso di La Ville-aux-Dames invita a ripensare il modo in cui la storia viene raccontata nello spazio pubblico e suggerisce che un cambiamento è possibile: basta iniziare a dare il giusto nome alle cose.
Fotoreportage a cura di Tullia Ciancio.
Fonti
- “Les dames de La Ville-aux-Dames”, Jean-Michel Peignard, Patrick Bara, Édition Mairie de La Ville-aux-Dames, 2018
- Sito ufficiale della città di La Ville-aux-Dames
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Articolo di Tullia Ciancio

Illustratrice e grafica freelance siciliana, vive attualmente a Tours, Francia. Laureata in Illustrazione e Animazione allo IED di Torino, ama viaggiare, imparare nuove lingue e cucinare. Cerca di unire le sue passioni organizzando eventi e laboratori artistici. Per lei la creatività è il miglior linguaggio per dare voce a ciò che è importante. Detesta il patriarcato e le ingiustizie.
