La terza edizione del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Francavilla Fontana si apre sotto i migliori auspici con l’elezione della prima sindaca della nostra città. Si tratta di una ragazza che frequenta la seconda classe della secondaria inferiore. Si chiama Viola Ricchiuti.
Ma è necessario compiere un passo indietro per sottolineare come questo risultato non sia affatto casuale, quanto piuttosto frutto di un percorso ostinatamente seguito dal Comune da alcuni anni, in particolare dall’adozione della delibera approvata nel 2019 a Francavilla Fontana per un uso non sessista e non discriminatorio della lingua in tutti gli atti ufficiali. E il primo atto scritto nel rispetto di entrambi i sessi fu proprio il regolamento che disciplina il funzionamento del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze (d’ora in poi Ccrr).
Quel regolamento, sottoposto alla revisione della prof. Giuliana Giusti, inaugurava un capitolo nuovo nella storia del nostro Comune, che da quel momento ha acceso i riflettori su un modo diverso di comunicare, riconoscendo e non escludendo. Chiamando le donne col loro nome e non nascondendole.
Un regolamento che non ha previsto quote riservate ma ha solo fornito l’auspicio «che sia garantita tra le candidature equa rappresentanza di genere e presenza di studenti con disabilità». Un’indicazione culturalmente significativa che ha lentamente portato a concreti passi in avanti con presenze femminili sempre costanti e fisiologicamente alternate a quelle maschili in una fase della vita in cui le scelte lavorative o di vita ancora non incidono in modo determinante ma ci sono le condizioni per poter insegnare alle menti più giovani che nessuno e nessuna deve essere condannata a un percorso che non sia quello voluto e creato in base alle proprie esigenze e aspettative.
Dunque un processo di graduale affermazione della parità di genere viene introdotto usando proprio uno strumento come questo, il Ccrr, che per caratteristiche rappresenta un luogo sempre più di opportunità e sperimentazione e sempre meno di imitazione delle istituzioni ufficiali che, al contrario, sembrano essere costrette a trarre insegnamenti e spunti di interesse (come accade per la campagna elettorale che deve essere condotta senza uso di carta).
Francavilla ha inserito il Ccrr, insieme a tante altre iniziative che ne hanno caratterizzato l’attività degli ultimi anni, a giustificazione della propria candidatura a capitale europea dell’inclusione. Un’inclusione che non bada a distinzioni di sesso, età, condizioni personali. Si pensi, tra gli altri, a strumenti come il bilancio partecipato (aperto dai 16 anni in su), alla Commissione pari opportunità, alla garante e alla Consulta della disabilità o all’adesione alla rete Ready contro le discriminazioni.
Le politiche in tema di parità di genere hanno trovato in Toponomastica femminile una partner straordinaria con le numerose iniziative di promozione della visibilità femminile soprattutto (ma non solo) in tema di nuove intitolazioni dedicate a donne (passate da 15 a 34 in un solo mandato), tanto da ospitare il convengo nazionale dell’associazione nel 2024.
Ma soprattutto Francavilla Fontana e Tf hanno ottenuto insieme un importantissimo finanziamento da 200mila euro (con la partecipazione di oltre sessanta stakeholders) e l’adesione di sette Comuni pugliesi che si preannuncia storico per la capacità di coprire con le attività di sensibilizzazione, di lotta gli stereotipi e di trasformazione culturale tutto il territorio regionale della Puglia.
Esattamente ciò che spesso si lamenta quando si parla di lotta alla violenza di genere, una lotta e un contrasto che — ci ripetiamo stancamente — devono partire da lontano, dalle radici del nostro operato come istituzioni, scuole, associazioni, società.
Ecco perché l’elezione della prima sindaca di Francavilla Fontana ha un sapore riformatore veramente dirompente, perché parte dalle fondamenta della nostra comunità. Potrà bastare avere una sindaca a cambiare la percezione che alcuni ruoli possano spettare al genere femminile? Magari non basterà, ma di certo aiuta.
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Articolo di Sergio Tatarano

Avvocato e assessore comunale si è sempre impegnato per la promozione dei diritti individuali e delle libertà; ha promosso l’adozione del linguaggio non sessista in ambito amministrativo nonché le intitolazioni femminili di parchi. Ha pubblicato il saggio giuridico Fine vita: ragioni giuridiche a sostegno di una legge.
