Gennaio e febbraio di Toponomastica femminile

La notte tra il 31 gennaio e il 1 febbraio si festeggia l’Imbolac, la festa celtica della primavera. Divinità associata a questa ricorrenza è Brigid, una delle più importanti del panteon. Brigid è dea della luce e della poesia, dei combattenti e delle combattenti e del lavoro manuale. È dea del fuoco, della sapienza e del mistero. E ci piace. Perché, sola tra tutte, per brillare non ha bisogno del riflesso di nessuno.

Apriamo questo report con una notizia di cui siamo orgogliose: anche quest’anno Anci nazionale ha concesso il patrocinio alla nostra campagna 8 marzo, 3 donne, 3 strade, manifestando il suo costante e rinnovato interesse per un’iniziativa che Toponomastica femminile auspica possa essere condivisa da tutti i comuni italiani. Sarà la stessa Anci a inoltrare l’invito di adesione a ciascun comune.

Entrando, invece, nel dettaglio delle singole iniziative, ricordiamo che il 21 gennaio, a Roma, a Palazzo Valentini, si è tenuto in ciclo di conferenze dal titolo L’immaginario femminile nella funzione letteraria. Da segnalare l’intervento di Maria Pia Ercolini La presunta neutralità dello spazio urbano.

Giovedì 30 gennaio, presso l’Università del Tempo Libero di Monselice, in provincia di Padova, in collaborazione con la nostra associazione, è stato presentato con un incontro aperto al pubblico, il risultato del progetto pilota dal titolo Biografie femminili con parole nostre e, consegnando, in contingenza, alle autorità presenti la biografia con la proposta di intitolazione di un luogo pubblico e la raccolta firme a supporto.
Nella stessa giornata, questa volta Padova, si è svolto il seminario Incontro sulla medicina di genere con la presenza di Roberta Pinelli, insegnante, già assessora alle Politiche sociali del comune di Modena.

A Lodi, invece, venerdì 14 febbraio, si è tenuto alle ore 12.00 il flash mob “OBR One billion rising”, mobilitazione mondiale contro la violenza su donne e bambine, promossa dalla drammaturga Eve Ensler per un San Valentino diverso, di rispetto e libertà. Per Tf è stata Danila Baldo a parlare di un amore che non sia possesso, ma condivisione, alle centinaia di ragazze e ragazzi presenti, scatenati nel ballo sulle note di Break the chain.

Per chiudere, vorremmo segnalare l’uscita di due nuovi libri editi dalla nostra associazione.
Il primo, Le Nobel per la letteratura, è a cura di Laura Candiani.
Il Premio Nobel per la letteratura ha ormai più di cento anni, essendo stato assegnato per la prima volta nel 1901, e costituisce un appuntamento di rilevanza mondiale sul quale ci si interroga prima e si discute dopo.
Questa pubblicazione accompagna la mostra di pannelli dedicati da Toponomastica femminile alle diciotto vincitrici che sono state onorate dall’Accademia Svedese. Narratrici, poete, croniste attente del loro tempo, le più significative voci di vari Paesi e continenti indicano il cammino a noi tutte, oggi e domani, con la ferma convinzione che in futuro i loro nomi si moltiplicheranno e tante altre autrici saranno degnamente celebrate.
Il secondo, Sorelle di pane, di Sara Balzerano, è un lungo viaggio da Nord a Sud, in compagnia di ricette di pane e voci di donne.
Venti lettere, venti storie diverse che, con acqua e farina, ci parlano di un femminile che è stato dimenticato o che deve solo essere riscoperto. Una corrispondenza che si muove tra l’Argentina, Haiti, la Scozia o la piccola Matera. Una rete fitta di racconti e confidenze che ha, come scopo principale, quello di condividere una memoria che merita di essere ricordata. E se per fare un buon pane servono, in fondo, pochi ingredienti, per creare sorellanza ne basta uno: una voce ascoltata e riconosciuta.
Questo volume è stato realizzato con un finanziamento nazionale pubblico dall’Unar , Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, nell’ambito delle attività della XXI Settimana di azione contro il razzismo che si svolgerà dal 17 al 23 marzo 2025.

Questo articolo si chiude qui. E si chiude con una dedica.

«Mio fratello che guardi il mondo
e il mondo non somiglia a te
mio fratello che guardi il cielo
e il cielo non ti guarda.
Se c’è una strada sotto il mare
prima o poi ci troverà
se non c’è strada dentro al cuore degli altri
prima o poi si traccerà.
Sono nato e ho lavorato in ogni paese
e ho difeso con fatica la mia dignità
Sono nato e sono morto in ogni paese
e ho camminato in ogni strada del mondo che vedi.
Mio fratello che guardi il mondo
e il mondo non somiglia a te
mio fratello che guardi il cielo
e il cielo non ti guarda.
Se c’è una strada sotto il mare
prima o poi ci troverà
se non c’è strada dentro al cuore degli altri
prima o poi si traccerà».

Agli uomini, alle donne, ai bambini e alle bambine di Cutro. A chi ci vive e a chi ci è arrivato. E a chi ci voleva arrivare.

Al prossimo mese.

***

Articolo di Sara Balzerano

Laureata in Filologia moderna, è giornalista pubblicista. Ama i romanzi d’amore e i grandi cantautori italiani, la poesia, i gatti e la pizza. Il suo obiettivo principale è avere la forza di continuare a chiedere: Shomèr ma mi llailah (Sentinella, quanto [resta] della notte)? Crede nei dubbi più che nelle certezze; perché domandare significa non fermarsi mai. Studia per sfida, legge per sopravvivenza, scrive per essere felice, sia per sfida, legge per sopravvivenza, scrive per essere felice.

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