Adelgunde Stölzl nacque a Monaco nel 1897 da Kreszenz Stürzer e da Franz Seraph Stölzl, insegnante e direttore di una scuola che volle garantire ad entrambi i figli una educazione aperta e liberale. Gunta potè dunque frequentare una scuola superiore dove conseguì il diploma di maturità nel 1913, in seguito si iscrisse alla Kunstgewerbeschule (Scuola di Arti Applicate) di Monaco, dove studiò pittura su vetro, arti decorative e ceramica. Nel 1917 dovette interrompere gli studi a causa della guerra e si offrì come infermiera volontaria fino alla fine del conflitto. Nel 1919 riprende gli studi, chiede di essere ammessa a un corso preliminare del Bauhaus, dove viene immatricolata con borsa di studio l’anno successivo.
Il Bauhaus, innovativa scuola di arte e design, fondata nel 1919 a Weimar da Walter Gropius, rappresentava un ambiente privilegiato per ampiezza di sperimentazione e libertà creativa e consentiva l’iscrizione alle donne, superando teoricamente la disparità di genere presente ovunque nel periodo, ma, in realtà, limitava l’accesso alla scuola a un numero ristretto di ragazze che venivano indirizzate verso i laboratori artigianali e il settore tessile, mentre gli uomini potevano scegliere tra ambiti diversi.

Gunta, dopo un primo corso di formazione, fu iscritta al laboratorio di tessitura, considerato meno prestigioso rispetto ad altri corsi e quindi trascurato. Nonostante l’impostazione generale della scuola prevedesse di equiparare la produzione artistica a quella artigianale, gli insegnanti del laboratorio, Helene Börner e Georg Muche, non possedevano adeguate competenze tecniche riguardo all’uso dei telai; Gunta fin dal primo anno si distinse per l’entusiasmo, la serietà, per la particolare sensibilità riguardo i tessuti, ma soprattutto per l’impegno ad acquisire abilità specifiche nel campo della tintura e della tessitura.
Nella sua formazione un ruolo rilevante ebbe il primo maestro Johannes Itten, la cui riflessione sulle forme elementari, i colori primari e le qualità sensoriali dei tessuti guidò Gunta nell’ideazione di prodotti dalle combinazioni insolite e dalla trama sorprendente. Il nuovo linguaggio di Kandinsky affascinò le giovani artiste e le spinse a interiorizzare le forme astratte ed ad applicarle con sempre maggior sicurezza nella progettazione dei loro tessuti, con risultati di grande raffinatezza.

Significativo fu anche il magistero di Klee relativo all’importanza del ritmo e del movimento nel disegno tessile e alle armonizzazioni tra i colori dello spettro cromatico. Altrettanto essenziali furono le conoscenze che Gunta e la compagna di studi Benita Otte acquisirono durante i corsi di specializzazione di tintura e tessitura frequentati a Krefeld, importante centro manufatturiero, che garantirono alle due studenti la necessaria perizia nell’uso dei telai.
Grazie alle nuove competenze Gunta seppe dare nuovo spazio al laboratorio di tintura, rimasto da tempo inattivo, e far crescere l’importanza e l’apprezzamento del corso di tessitura che partecipò alla prima esposizione ufficiale del Bauhaus, organizzata nel 1923 nell’edificio Haus am Horn, dove vennero esibiti i tappeti e gli arazzi ideati e realizzati dall’atelier.

Nell’aprile del 1925 la scuola chiuse la sua sede di Weimar e la spostò a Dessau. Qui Gunta assunse il ruolo di direttrice tecnica del corso e di fatto ne prese le redini, fino a essere nominata ufficialmente maestra di forma e maestra artigiana nel 1927, diventando, grazie al sostegno delle sue allieve, l’unica donna ad avere questo titolo nel Bauhaus.
Sotto la sua guida il dipartimento venne ampliato e rinnovato, furono introdotti nuovi telai e rivisto il programma di studi, includendo corsi di matematica e geometria, le/gli studenti vennero guidati a progettare per una produzione industriale e incoraggiati a sperimentare nuovi materiali. In questi anni il laboratorio si impegnò nella ricerca di tessuti tecnici con caratteristiche di resistenza e flessibilità, come il cellophane, fonoassorbenti e filtranti la luce, per i quali elaborare scelte estetiche adeguate alle proprietà della materia. È esempio di questa attività la sedia Wassily di Breuer, in cui la struttura tubolare in acciaio è completata, nella seduta e nello schienale, da un tessuto noto come Eisengarn (filato di ferro). La nuova attenzione al design e l’interesse per materiali adatti alla produzione a macchina permise una collaborazione con l’azienda berlinese Politex per la fabbricazione e la vendita di tessuti Bauhaus, garantendo alla scuola importanti introiti e rendendo il laboratorio di tessitura uno degli ambiti di maggior successo economico.

Nonostante ciò Gunta rimase convinta della necessità di continuare a lavorare al telaio a mano, poiché solo la sperimentazione a telaio permette di affinare il prototipo per poi consegnarlo all’industria per la produzione seriale. Egualmente, pur riconoscendo l’importanza della ricerca di forme e materiali da impiegare nel design, continuò a difendere la tessitura come espressione artistica e di sperimentazione creativa che si realizza in pezzi unici.

Il potere assunto dal partito nazista rese sempre più difficile la permanenza nella scuola di Gunta, che nel 1929 aveva sposato l’architetto ebreo Ariel Sharon ed era oggetto di pressioni e minacce. Nonostante l’opposizione delle/gli studenti il direttore della scuola, Mies van der Rohe, ne chiese le dimissioni nel 1931, solo due anni prima che il Bauhaus chiudesse definitivamente.
Allontanatasi dalla Germania Gunta riparò in Svizzera dove continuò la sua produzione dapprima nella S-P-H_Stoffe, una tessitura a telaio manuale fondata con la collaborazione di due ex studenti del Bauhaus, Gertrud Preiswerk e Heinrich-Otto Hürlimann, poi in un’azienda, la Handweberei Flora, di cui fu unica proprietaria e che gestì fino al 1967.
In questa fase realizzò tessuti a mano creativi e sperimentali che le assicurarono una notorietà sempre maggiore: nel 1937 riceve l’incarico di realizzare i sipari per il cinema di Zurigo e partecipa all’Esposizione universale di Parigi; nel 1968 partecipa alla mostra dedicata ai 50 anni di Bauhaus inaugurata al Württembergischer Kunstverein; grandi musei di tutto il mondo acquistano le sue opere; le si dedicano mostre personali, ne è esempio quella organizzata dal MoMa di New York nel 1990, in cui vengono esposti più di cento lavori di Gunta Stölzl e della sua allieva Anni Albers. Dopo la morte, avvenuta nel 1983, le vengono intitolate strade nelle città di Monaco, Weimar ed Erfurt.
Gunta Stölzl, partendo da una attività apparentemente secondaria come l’arte applicata, seppe interpretare in modo originale lo spirito del Bauhaus e dei suoi grandi maestri, riuscì a ritagliarsi uno spazio significativo nell’organizzazione della scuola, consentendo a molte giovani artiste di formarsi in un ambiente vivissimo e di esprimersi liberamente, produsse opere audaci, di sicuro valore artistico, rinnovando le forme tradizionali della tessitura.
Qui le traduzioni in francese, spagnolo e inglese.
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Articolo di Tiziana Concina

Ho insegnato per molti anni italiano e storia negli istituti tecnici e italiano e latino nei licei, mi interesso di letteratura femminile italiana e straniera, in particolare mi sono occupata di Elsa Morante e Anna Maria Ortese. Attualmente rivesto la carica di vicesindaca e di assessora alla cultura in un comune in provincia di Rieti.
