Fili di memoria e voci di pace

L’Istituto Comprensivo “Bruno da Osimo – Trillini”, grazie alla creatività delle sue docenti e all’entusiasmo di bambine, bambini, ragazze e ragazzi coinvolti, ha portato a compimento due percorsi di educazione alla parità di straordinaria efficacia, risultando vincitore in diverse sezioni del bando Sulle vie della parità nelle Marche, promosso dall’Osservatorio di Genere Aps e giunto ormai alla sua VIII edizione. Due progetti profondamente diversi per linguaggi, strumenti e destinatari, ma accomunati da una visione educativa condivisa: coltivare cittadinanza attiva, consapevolezza storica e parità di genere attraverso la valorizzazione del ruolo delle donne nella storia e nella società.

L’Osservatorio di Genere e i suoi partner

La vittoria regionale non ha rappresentato solo un importante riconoscimento per la qualità dei percorsi proposti, ma ha consentito ai due progetti di accedere di diritto al XII Concorso nazionale Sulle vie della parità, promosso dall’associazione Toponomastica femminile, dove entrambi hanno ottenuto ulteriori importanti premi.
Durante la cerimonia di premiazione tenutasi il 10 aprile 2025 presso l’Università di Camerino, i due progetti dell’I.C. Trillini hanno ottenuto i massimi riconoscimenti nell’ambito del concorso regionale: il progetto Donne per la pace si è aggiudicato il primo premio assoluto per la Sezione A – Michela Murgia mentre il progetto Fili ha ottenuto il primo premio nella sezione B – Donne e Lavoro. I premi assegnati hanno messo in luce la forza didattica e civica di percorsi capaci di coniugare rigore nella ricerca, creatività espressiva e forte impatto sociale.

Cerimonia di premiazione all’Università di Camerino, 10 aprile 2025

Vincitore anche del primo premio ex aequo nella sezione B1 del concorso nazionale, il progetto Fili ha coinvolto più ordini scolastici in un percorso formativo trasversale e interdisciplinare. La sezione C dell’infanzia “Girotondo”, la primaria di Passatempo (classe 1A) e di Padiglione (classe IV), la secondaria di I grado “Leopardi” (classe 2D) hanno lavorato insieme, in un intreccio generazionale e narrativo attorno al tema del lavoro femminile nelle antiche filande di Osimo.

Ricerche archivistiche, testimonianze orali, esperienze di sartoria, performance teatrali e musicali: tutto ha contribuito a ricostruire un quadro vivido e consapevole della memoria del lavoro delle donne.

Incontro tra gli studenti e le studentesse della classe 2D della scuola secondaria di I grado e la classe 1A della scuola primaria Passatempo
Visita alla ex Filanda Cardinali di Osimo (AN)
Collaborazione con la classe 3C – indirizzo Moda dell’IIS “Laeng-Meucci” di Osimo
Incontro tra la classe 2D della scuola secondaria di I grado e la classe IV della scuola primaria “Padiglione”

Il progetto si è concluso con la richiesta formale di apporre una targa commemorativa in uno degli edifici che ospitavano le filande storiche, oggi riconvertiti ad appartamenti. Il testo proposto è un omaggio poetico e civile: «Alle donne e alle bambine delle filande che con il sudore, la fatica tenace e la passione intrecciavano fili e contribuivano allo sviluppo economico e sociale di questa comunità». A premiare la Sezione C della scuola dell’infanzia “Girotondo”, la classe 1A della primaria “Passatempo”, la classe 4A della primaria “Padiglione”, e la classe 2D della secondaria di primo grado “G. Leopardi”, protagoniste del progetto, le rappresentanti delle tre sigle sindacali Maria Elena Fermanelli (Cgil), Maria Grazia Santini (Cisl) e Marina Marozzi (Uil) con la seguente motivazione: «Il titolo del progetto, Fili, è quanto mai evocativo: fili come quelli della seta e del lavoro paziente delle donne nelle filande… ma anche fili che legano generazioni diverse, che uniscono esperienze e che tengono viva la memoria. Le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi coinvolti hanno saputo esplorare con delicatezza e profondità il tema del lavoro femminile nelle filande, portando alla luce una parte importante, ma spesso dimenticata, della nostra storia. Particolarmente significativa è stata la testimonianza di Nonna Filomena, una delle operaie della filanda di Osimo, che ha condiviso la sua esperienza con i ragazzi. Le sue parole hanno permesso a tutti di entrare in contatto diretto con la vita quotidiana di tante donne che, tra fatica e dignità, hanno rappresentato la forza del lavoro femminile e hanno lottato unite per ottenere più diritti e rispetto. Ma non solo: con grande sensibilità, i bambini della scuola primaria hanno riprodotto piccole scene che ricostruiscono momenti di vita quotidiana, mostrando come le donne dell’epoca dovessero affrontare un vero e proprio doppio lavoro: ore trascorse alla filanda e poi, una volta tornate a casa, il carico della cura della famiglia, della casa, dei figli. Sono stati momenti toccanti, capaci di trasmettere empatia e consapevolezza, con uno sguardo già maturo e rispettoso per la loro età. Il progetto Fili è un esempio di educazione alla parità e alla cittadinanza attiva, che unisce memoria, creatività, riflessione e partecipazione. Per noi, rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, è un onore essere qui a consegnare questo premio, perché parla del mondo del lavoro femminile, delle conquiste sindacali, e della necessità di continuare a educare al rispetto, all’uguaglianza e ai diritti. Care bambine e cari bambini, ragazze e ragazzi, grazie. Avete saputo raccontare una storia importante con la semplicità dell’infanzia e l’intensità della memoria. Avete dato voce a chi spesso non l’ha avuta. Grazie anche ai vostri insegnanti, per avervi guidato in questo percorso. Siamo fiere di premiare il vostro progetto. Continuate a tessere, con i vostri fili, il futuro della parità».

Il progetto Donne per la Pace, vincitore del secondo premio ex aequo nella sezione B2 del Concorso nazionale, è stato realizzato dalle classi 3D e 3E della secondaria di I grado “Leopardi” in modalità classi aperte, con il supporto di docenti di lettere e di sostegno.

Attraverso ricerche su donne insignite del Premio Nobel per la Pace, gli/le studenti hanno creato schede artistiche e biografiche, raccolte in un albo trasformato poi in un suggestivo video narrativo.

La figura guida scelta è Wangari Maathai, pioniera del movimento ambientalista africano e attivista per i diritti delle donne. Alla sua memoria, i ragazzi e le ragazze hanno proposto di intitolare l’Aula Verde dell’Istituto, consolidando il valore educativo del progetto anche attraverso un segno concreto e duraturo.

Come già detto, entrambi i progetti sono stati selezionati tra decine di proposte inviate da scuole marchigiane di ogni ordine e grado al concorso Sulle vie della parità nelle Marche, organizzato dall’Osservatorio di Genere Aps con il patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale per le Marche e in collaborazione con l’Università di Camerino, Ats 15 di Macerata, Cgil, Cisl, Uil, Settenove edizioni e Coop Alleanza 3.0. La commissione di valutazione, composta da rappresentanti delle istituzioni partner, ha premiato questi progetti — e quelli di cui vi parleremo nei prossimi articoli — perché si sono distinti per inclusività, originalità, rigore nella ricerca, uso del linguaggio di genere, obiettivi raggiunti e proposta di intitolazione. Come ormai accade ogni anno, oltre a un contributo economico per l’acquisto di materiale didattico e di libri pubblicati da Settenove edizioni, le classi vincitrici hanno ricevuto un dono simbolico e prezioso: un’opera d’arte originale realizzata appositamente per ciascun progetto vincitore dal team artistico dell’Osservatorio di Genere, coordinato da Luisa Gianfelici. In particolare, l’opera destinata alla sezione B Donne e Lavoro è stata creata da Aurora Carassai, mentre quella per la sezione A Michela Murgia, dedicata al progetto Donne per la Pace, porta la firma di Daniela Scriboni. Opere uniche che rappresentano, anche visivamente, l’intensità e la bellezza del lavoro svolto, e che resteranno nelle scuole come testimonianza tangibile del valore della memoria e dell’impegno educativo per la parità.

Opera di Daniela Scriboni

Grazie al concorso regionale, i progetti dell’I.C. Trillini hanno potuto misurarsi con realtà di tutta Italia, emergendo per qualità, profondità e impatto. Ancora una volta, la scuola si dimostra luogo privilegiato di trasformazione culturale e sociale, capace di restituire voce a storie dimenticate e promuovere consapevolezza, giustizia e memoria.

In copertina: Opera di Aurora Carassai.

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Articolo di Silvia Casilio

Silvia Casilio, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia contemporanea presso l’Università di Macerata e attualmente collabora con l’Università di Teramo. È autrice di saggi sull’Italia repubblicana e dal 2009 collabora con l’associazione culturale Osservatorio di genere.

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