Amy Twigg, scrittrice inglese, nel 2024 ha pubblicato, con la casa editrice Headline Publishing Group, il suo romanzo d’esordio Adorate creature. Quest’anno è stato tradotto in italiano da Claudia Durastanti e pubblicato dalla casa editrice Neri Pozza. La protagonista è Iris, una trentenne che, a causa della fine della sua relazione sentimentale, decide di tornare nel paese d’origine, nel Kent. Al termine dell’università si era innamorata di Nathan, iniziando con lui una convivenza, tuttavia dopo pochi anni la loro relazione era sprofondata nella noia fino ad arrivare alla deriva. La vita di Iris ruotava attorno a Nathan e, senza lavoro né dimora, fu costretta a tornare a casa della madre, dove rivisse tutta la sua infanzia, l’incidente mortale del padre e gli eventi che seguirono il lutto. Qui un incontro inaspettato le cambierà la vita: è Hazel, una delle ragazze che vive a Breach House, una fattoria in cui trovano rifugio e riscatto donne ‘smarrite’. Alla guida di questa casa colonica c’è una vera e propria matriarca, Blythe, ammirata e osannata come un dio. Le giovani che vi si recano hanno storie molto diverse tra loro: Ambika era stata costretta dal padre a dormire con lui fino ai dodici anni, Pearl portava sul viso le cicatrici della sua ultima relazione, ma non tutte avevano subito violenze. Molte erano arrivate a Breach House perché erano esauste del lavoro d’ufficio, di faticare per potersi permettere la casa in cui a stento vivevano, erano stanche della solita vita da madri e mogli, di avere paura di passeggiare la sera da sole, di ricevere sguardi, messaggi e complimenti indesiderati, non accettavano più di vivere in una società profondamente maschilista. Di tutte le ospiti si sapeva qualcosa della loro vecchia vita, eccetto di Hazel, che diventerà la nuova ossessione di Iris: sarà lei infatti a introdurla al rito di iniziazione per entrare nella comune.
Breach House ha il suo ecosistema lontano dal mondo malfunzionante dell’indecisione e del patriarcato: le sue componenti sono autonome e autosufficienti, coltivano l’orto, allevano maiali e galline e si nutrono di tutto ciò che offre loro la terra. Tuttavia accadrà un evento che altererà l’equilibrio della fattoria: a causa della momentanea assenza di Blythe e Sarah (il braccio destro della matriarca) alcuni uomini di un paese vicino vengono invitati alla cascina e passano una notte all’insegna del divertimento e dell’alcool insieme alle ragazze che saranno, però, ingannate. Vengono scattate loro delle foto di nascosto, poi pubblicate senza il loro consenso. Per questo motivo verranno poi derise dall’intero paese e appellate come lesbiche e malate di mente; in seguito la situazione cambierà radicalmente: comincia a susseguirsi una serie di avvenimenti spiacevoli che spingeranno alcune donne a compiere un gesto estremo, e ciò causerà la fine del progetto della comune.
Come appare evidente dal soggetto, i temi principali del romanzo sono la ricerca dell’identità, l’ossessione e l’autonomia femminile.
La protagonista, Iris, è una figlia del patriarcato, proprio come ognuna di noi. Fin dall’inizio della storia e poi con diversi flashback durante il racconto, spiega come era impostata la sua relazione con Nathan e quale fosse il suo ruolo all’interno di essa: la ragazza si sforzava continuamente di compiacerlo e provava a essere la fidanzata perfetta che si prendeva cura di lui e della casa in cui vivevano. Inoltre, come ogni figlia di una società maschilista che si rispetti, si è addossata la fine della loro relazione e ha subito anche i rimproveri della madre che la incolpava di ‘aver perso’ quell’uomo e di non aver fatto abbastanza per mantenere in vita l’amore tra loro. Durante il racconto si scoprirà quanto pure sua madre avesse avuto molti problemi nel proprio matrimonio: infatti aveva accettato che il marito avesse una seconda famiglia pur di non subire il suo abbandono e quello della figlia. Iris è una donna alla ricerca di conforto e di risposte, non sa più cosa fare della propria vita: aveva indirizzato tutte le sue energie verso la sua relazione sentimentale e ora, senza un uomo al suo fianco e senza un lavoro, non sa più quale sia il suo ruolo nel mondo. Scopre, allora, il femminismo e si spinge verso di esso, immergendosi completamente nell’ambiente di Breach House: la casa comune delle donne. La sua è un’esperienza totalizzante, che all’inizio l’aiuta molto ma che, ben presto, le svela le falle del proprio sistema. Infatti, anche in una comune femminile esistono gerarchie e ruoli, proprio come in una famiglia tradizionale: la sua matriarca Blythe esige rispetto e fedeltà e, al primo errore, punisce le malcapitate attraverso continue torture e umiliazioni. Molte volte, in quei momenti, Iris pensa di voler andar via perché sente di non essere disposta a far calpestare la propria dignità da una donna che si ritiene superiore alle altre. Tuttavia non riesce a lasciare la fattoria perché sentimentalmente legata a Hazel, la ragazza misteriosa che l’ha condotta lì e di cui si hanno informazioni confuse e contrastanti. Hazel alterna atteggiamenti violenti a momenti di dolcezza e intimità con Iris, disposta a lasciarsi trascinare in una relazione tossica che la farà soffrire fino a portarla all’ossessione. La protagonista, così come accettava l’atteggiamento di sufficienza del suo ex fidanzato, allo stesso modo accetta il bipolarismo di Hazel.
Nella parte finale del romanzo, dopo l’ennesima violenza fra le due donne, sfociata in un gesto folle e atroce, Iris abbandona Breach House e riprende in mano la sua vita, portando però per sempre con sé il ricordo della fattoria e custodendo gli insegnamenti tratti dal femminismo: uno di questi era quello di non dover preoccuparsi di piacere. Da quando era entrata nella comune aveva smesso di truccarsi, di depilarsi, di curare il suo aspetto esteriore: curava solo la sua anima attraverso il contatto costante con la natura, la meditazione e il confronto con le altre ragazze. Aveva capito che indossava determinati vestiti, tacchi alti e rossetti solo per piacere agli uomini, per sentirsi accettata dalla società in cui viveva, per non apparire agli occhi altrui sciatta e brutta. Da allora non sentiva più la necessità di dover essere bella a tutti i costi per qualcun altro; non a caso una delle prime azioni che fa è tagliarsi i capelli molto corti, come le altre donne, per poter sopportare il caldo torrido: i capelli lunghi e curati da sempre sono espressione di bellezza femminile, simbolo di sensualità e oggetto di seduzione, ma alla comune avevano smesso di essere tutto questo. Conclusa l’esperienza, Iris riprenderà a truccarsi, a depilarsi e a mettere lo smalto alle unghie, ma lo farà con una maggiore consapevolezza e una libertà che prima non possedeva.
L’atteggiamento maschile, critico nei confronti delle ragazze della fattoria, ha suscitato in me una riflessione: le donne che non si attengono ai canoni estetici della loro epoca, danno fastidio. Portare, in questo caso, i capelli molto corti oppure tingerli di colori sgargianti — di rosa, di azzurro, di rosso, indossare vestiti poco attillati o poco sensuali, scarpe basse e comode… — crea disagio nel genere maschile. Gli uomini non trovano brutte queste donne, ma ne sono infastiditi per il semplice motivo che esse non si sforzano di piacergli; provare soddisfazione nel gioco della seduzione, sapere che un determinato abito è stato indossato da una donna per farsi notare, li fa sentire forti, virili, gli fa credere di avere il controllo nel rito del corteggiamento. Le donne di Breach House smettono di fare tutto questo, si vestono con capi usati, trovati per caso, senza preoccuparsi della taglia, del colore e di valorizzare il proprio corpo; sono indifferenti verso il piacere altrui. Anche in tal caso la consapevolezza di questa verità e, in seguito, la sua decostruzione può essere di aiuto a noi giovani donne nella realizzazione della parità e nella conquista della piena libertà di espressione.

Amy Twigg
Adorate creature
Neri Pozza, 2025
pp. 320
***
Articolo di Anella Ruggiero

Dopo un breve periodo all’estero, in Irlanda, mi sono laureata in Lettere moderne presso l’Università La Sapienza di Roma con una tesi dal titolo Contributi letterari femminili sulla Resistenza italiana. Attualmente frequento il corso di Filologia moderna presso la stessa università. Mi piace molto viaggiare e leggere, soprattutto narrativa e libri di psicologia e amo stare a contatto con la natura e con gli animali.
