Il settembre di Toponomastica femminile

Diciannove anni fa moriva Oriana Fallaci. Era il 15 settembre 2006.
Scrisse la storia del giornalismo italiano, si fece strada, sin da bambina, in una società dominata da figure maschili, portando sempre avanti — nel bene e nel male — le proprie idee.
Amata e odiata allo stesso modo, fu nota per il suo stile diretto e per la sua profonda avversione nei confronti dell’autorità: «Vedo il potere come un potere disumano e un fenomeno odioso: ho sempre considerato la disobbedienza verso gli oppressori come l’unico modo per sfruttare il miracolo di essere nata» diceva. Intervistò numerosi personaggi di rilievo del secondo dopoguerra: da Henry Kissinger a Khomeini, da Gheddafi a Berlinguer, da Nenni ad Arafat, da Andreotti a Pahlavi.
Quella di Oriana Fallaci è una storia che merita di essere ricordata proprio per il contributo apportato non solo nel mondo giornalistico, ma anche in questioni cruciali come la democrazia, la libertà, la sicurezza, la religione e l’ideologia.

Il settembre di Toponomastica femminile si è aperto il giorno 9 a Bari, precisamente al Lab–Polo polifunzionale per il benessere di adolescenti e giovani, dove c’è stata l’illustrazione del progetto nazionale Cosmopolita, finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e guidato dal Comune di Francavilla Fontana, capofila della rete. È stato presentato dalla presidente Tf Maria Pia Ercolini alla presenza delle autorità locali e della cittadinanza.
Durante la medesima giornata ha avuto luogo — sia presso il Liceo Artistico e Coreutico De Nittis-Pascal a Bari sia presso l’Istituto Comprensivo Montessori Bilotta a Francavilla Fontana (BR) — lo svolgimento dei corsi di formazione chiamati rispettivamente Riequilibri didattici e percorsi di parità e Facciamo strada alla parità di genere: percorsi didattici per la scuola inclusiva, entrambi aperti ai e alle docenti delle scuole di diverso ordine e grado. Sono intervenute Graziella Priulla, Anna Maria Di Gioia, Alice Vergnaghi, Livia Capasso, Rosanna Carrieri, Sara Marsico, Danila Baldo, Paola Malacarne e Virginia Mariani.

Il giorno 18, a Roma, nell’Aula Magna della Facoltà di Architettura di Roma Tre, La Biennale dello Spazio Pubblico (BiSP) ha presentato Insieme nell’inclusione sociale, con l’obiettivo di confrontare e divulgare le attività di ricerca e le azioni svolte sui temi degli spazi pubblici e urbano. Tra le coordinatrici, la presidente di Toponomastica femminile.
Il giorno 21, in Piazza della Vittoria, a Lodi, si è svolta la Giornata del volontariato e della cooperazione sociale, a cui ha partecipato con il proprio stand anche Tf. Le giovani del Progetto Erasmus+: Evita Bona, Valeria Ferrari, Najlaa Okil e Ibtisam Zaazoue, accompagnate dalla facilitatrice Marianna Milano e dalla vicepresidente Tf, hanno presentato le linee generali dell’azione e la prima mobilità tenutasi a Firenze.

Il giorno 26, online, è avvenuto il primo di una serie di Salotti virtuali nell’ambito del progetto Cosmopolita, con la presentazione del concorso didattico Sulle vie della parità, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, agli atenei e ai centri di formazione.
Il giorno seguente, a Mottola (TA), si è tenuto SOStenibilità per il pianeta letteratura e crescita per le steam, un percorso di ascolto, lettura, approfondimento e ri-creazione, promosso dal Ccp “G.A Mollica” della Chiesa Evangelica, in collaborazione con Glam e Tf. Nello specifico, si è trattato di un progetto educativo e creativo riguardante tematiche ambientali e a tutela della biodiversità e della sostenibilità.
Infine, a Pescia, in provincia di Pistoia, sempre il giorno 27, alla Sala del Consiglio di Palazzo del Vicario, è stato organizzato Donne ai margini della storia — il filo dorato tra la Valdinievole e le rotte americane: Fioretta Vespucci e le altre, una conferenza a cura di Bruna Rossi Montagnini.
Si è concluso, in questo modo, il mese di settembre, un mese carico di iniziative e di buoni propositi.

Prima di congedarmi vorrei citare una celebre frase del giornalista de Il Mattino, Giancarlo Siani, morto il 23 settembre 1985, aggredito da sicari per aver denunciato il tradimento dei Nuvoletta a danno del boss Valentino Gionta e per aver rivelato le alleanze dei clan criminali: «Puoi cadere migliaia di volte nella vita, ma se sei realmente libero nei pensieri, nel cuore e se possiedi l’animo del saggio potrai cadere anche infinite volte nel percorso della tua vita, ma non lo farai mai in ginocchio, sempre in piedi».

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Articolo di Ludovica Pinna

Classe 1994. Laureata in Lettere Moderne e in Informazione, editoria, giornalismo presso L’Università Roma Tre. Nutre e coltiva un forte interesse verso varie tematiche sociali, soprattutto quelle relative agli studi di genere. Le sue passioni sono la lettura, la scrittura e l’arte in ogni sua forma. Ama anche viaggiare, in quanto fonte di crescita e apertura mentale.

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