Continua il nostro viaggio alla scoperta dei progetti che nel corso dell’anno scolastico 2024-25 sono stati premiati sia a livello regionale nell’ambito del concorso “Sulle vie della parità nelle Marche” che nazionale. Oggi i riflettori si accendono sul Liceo Classico “G. Leopardi” di Recanati (MC) e in particolare sul progetto “Il lavoro nella terra di mezzo”, realizzato dalla classe 3ªC del Liceo Scientifico sotto la guida della professoressa Cristina Guzzini, che si è aggiudicato ex aequo il Premio “Percorsi di vita e di lavoro”, consistente in un abbonamento annuale alla rivista “Limes”, nell’ambito del concorso “Sulle vie della parità” indetto da Toponomastica femminile, con questa motivazione della giuria: «Il lavoro, con continui riferimenti al contesto in cui operarono e a documenti d’epoca, propone quattro professioniste che hanno svolto il ruolo di apripista ed esempio per altre donne negli stessi campi professionali: un’avvocata, una sindacalista, una sindaca e una manager legate al territorio. Dalla legge alla politica all’imprenditoria il filo comune che unisce le quattro donne è il territorio. Evidente è l’impegno con cui alunni e alunne hanno affrontato la ricerca. L’intitolazione proposta è all’imprenditrice Matilde Brualdi».

Il progetto ha poi conseguito il secondo posto anche nella sezione “Donne e lavoro” del concorso regionale delle Marche, promosso dall’Osservatorio di Genere con la collaborazione dell’Università di Camerino, del Sistema Museale, dell’ATS n. 15, della casa editrice Settenove e delle sigle sindacali CGIL, CISL e UIL Marche, con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale e il sostegno di Coop Alleanza 3.0.
Meri Marziale, presidente di zona Fermo-Macerata Coop Alleanza 3.0, ha così motivato il premio: «Complimenti vivissimi per i vostri lavori su Elisa Orsi Comani, Gemma Perchi, Ada Natali e Matilde Brualdi! Avete dimostrato grande sensibilità e intelligenza nello scegliere di raccontare le sfide e i successi di queste pioniere. Le loro storie di coraggio e determinazione sono un esempio potente per tutti noi, e il vostro impegno nell’approfondirle è un segnale molto positivo. Come rappresentante di Coop Alleanza 3.0, cooperativa che ha ottenuto la certificazione di genere, sono particolarmente orgogliosa di vedere il vostro interesse per questi temi. Significa che il seme della parità sta germogliando nelle nuove generazioni. Le vite di Elisa Orsi Comani, Gemma Perchi, Ada Natali e Matilde Brualdi ci ricordano che il talento non ha genere e che una società equa è una società più ricca. Il vostro lavoro è un passo importante verso questa consapevolezza. Continuate così, con questa curiosità e questo impegno. Siete il futuro e avete la possibilità di costruire un mondo dove le pari opportunità siano una realtà per tutti. Ancora complimenti per l’eccellente lavoro svolto!».

L’esperienza che ha portato alla realizzazione del progetto si è sviluppata nell’ambito dell’educazione civica, con riferimento all’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030 sull’uguaglianza di genere, e ha previsto un percorso articolato in dieci ore di lavoro in classe, a cui si sono aggiunte numerose attività di ricerca svolte autonomamente da ragazzi e ragazze. Dopo una prima fase di lettura e discussione di testi narrativi incentrati su esperienze femminili complesse e significative — come Oliva Denaro di Viola Ardone, La malnata di Beatrice Salvioni, Come vento cucito alla terra di Ilaria Tuti e Grande meraviglia, ancora della Ardone — la classe è stata suddivisa in quattro gruppi, ciascuno impegnato nell’approfondimento della vita e dell’operato di una figura femminile marchigiana distintasi in ambito lavorativo: Elisa Comani, Ada Natali, Gemma Perchi e Matilde Brualdi.

Il metodo adottato ha previsto l’attribuzione di ruoli di responsabilità all’interno dei gruppi (capogruppo e segretario/a), la raccolta di fonti e testimonianze, la stesura di relazioni critiche e la presentazione dei materiali in un lavoro multimediale.

Tra le protagoniste analizzate, Matilde Brualdi — più nota come Matilde Clementoni e cioè con il cognome del marito — ha suscitato particolare ammirazione e coinvolgimento, tanto da ispirare una proposta concreta: l’intitolazione dell’aula di disegno del liceo proprio a lei. La scelta non è solo un omaggio simbolico, ma nasce da una riflessione profonda sul valore del lavoro creativo e sulla figura di una donna che, in un’Italia ancora lontana dalla parità, seppe affermarsi come prima manager donna in ambito industriale. Originaria di Recanati, Matilde fu mente progettuale e strategica dell’azienda Clementoni, contribuendo allo sviluppo di giochi educativi capaci di stimolare intelligenze e immaginazione. L’intitolazione dell’aula di disegno — luogo per eccellenza della creatività scolastica — intende ricordare proprio questo intreccio virtuoso tra lavoro, educazione e visione, e rappresenta un gesto di cittadinanza attiva, già formalmente proposto al dirigente scolastico prof. Ermanno Brancalente. Nella richiesta presentata al Dirigente la classe ha scritto: «In occasione della partecipazione al concorso “Sulle vie della parità nelle Marche”, vorremmo proporre l’intitolazione di un’aula della nostra scuola in onore di una donna che si è distinta nel suo ambito lavorativo ed è stata oggetto delle nostre ricerche online per questo progetto. Matilde Clementoni, originaria di Recanati, è stata la prima donna manager in Italia e lavorò nell’azienda produttrice di giochi “Clementoni”, segnando un importante passo verso la parità di genere. Desidereremmo intitolarle proprio l’aula di disegno, luogo in cui la nostra creatività può svilupparsi, come si è sviluppata quella della signora Clementoni».
Il progetto ha favorito lo sviluppo di una nuova consapevolezza nei ragazzi e nelle ragazze: fiducia nella capacità di lavorare in team, conoscenza delle realtà locali, riconoscimento del valore del lavoro femminile e dell’importanza della memoria. “Il lavoro nella terra di mezzo” è così diventato non solo un’occasione formativa, ma una pratica di democrazia culturale, capace di radicare nel presente esempi di coraggio e competenza al femminile, restituendo loro un posto nella storia condivisa e nello spazio scolastico.
Per chi volesse misurarsi con i temi della memoria femminile, della presenza delle donne nel mondo della cultura, della politica, dell’arte, della scienza e dello sport e tanto altro, ricordiamo che è online il bando di concorso per la IX edizione del concorso regionale marchigiano che quest’anno presenta due novità importanti a partire dal nome: “Le Marche sulle vie della parità” infatti è alla base di una convenzione sottoscritta proprio il 10 aprile 2025 durante la cerimonia di premiazione dall’Osservatorio di Genere, l’Ufficio scolastico regionale per le Marche e l’Università di Camerino che impegna attivamente le tre realtà coinvolte e i partner del concorso stesso a promuovere la cultura della parità di genere nei contesti educativi e tra le nuove generazioni.

In copertina: Opera di Aurora Carassai realizzata ad hoc per la sezione C del concorso “Sulle vie della parità nelle Marche”.
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Articolo di Silvia Casilio

Silvia Casilio, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia contemporanea presso l’Università di Macerata e attualmente collabora con l’Università di Teramo. È autrice di saggi sull’Italia repubblicana e dal 2009 collabora con l’associazione culturale Osservatorio di genere.
