Con la presentazione del progetto Educazione Civica in ottica di genere. La presenza femminile nelle arti minori l’Istituto comprensivo statale “Santa Caterina” di Cagliari ha confermato il suo impegno a favore dell’educazione di genere e delle pari opportunità anche per il 2025.
Realizzato nell’ambito della sezione A1-Presenze della XII edizione del concorso Sulle vie della parità, il lavoro, elaborato in accordo con quanto previsto dalla nostra Costituzione e con gli obiettivi dell’Agenda 2030, è stato riconosciuto con il conferimento del primo premio.

Un successo questo che si aggiunge a quello ottenuto lo scorso anno con il progetto L’arte fotografica di Danila Zedda. Di pari valore artistico, sociale e culturale, il progetto di quest’anno è stato particolarmente apprezzato per l’elevato coinvolgimento studentesco — pari a 613 alunne/i di 33 classi di tre diversi ordini di scuola: infanzia, primaria, secondaria di primo grado — e per l’interdisciplinarità, l’interculturalità e il metodo cooperativo con cui sono state svolte le diverse attività. Quest’ultime, tra cui sono compresi i laboratori di ceramica, di mosaico, miniatura, tessitura e disegno, hanno determinato l’acquisizione di nuove competenze da parte di ogni studente, contribuendo ad accrescere ulteriormente il valore del loro operato che, di nuovo, vogliamo celebrare condividendolo con le nostre lettrici e i nostri lettori.
Certe che, come la giuria che ne ha decretato la vittoria, anche voi saprete coglierne la straordinaria valenza sociale e la fanciullesca bellezza, ne riportiamo una breve sintesi, fatta di parole e immagini, che vi sia anche di conforto, per riuscire a credere in un futuro migliore anche in questi tempi bui… un futuro che, ve ne accorgerete, è già presente.

Alla scoperta di Anna Maria Cesarini Sforza e l’arte del mosaico è il titolo del lavoro realizzato dalla sezione A della scuola dell’infanzia “Alberto Riva”. Il percorso laboratoriale bimensile (gennaio-febbraio) ha preso avvio da una conversazione guidata sul lavoro che i bambini e le bambine vorrebbero fare da grandi e dal racconto che, attraverso disegni e parole, hanno realizzato in merito. Le fasi successive hanno visto la classe impegnata nella lettura e rappresentazione grafica di La Costituzione raccontata ai bambini di Anna Sarfatti e nella realizzazione di ritratti raffiguranti l’artista a cui è dedicato il progetto.

La famosa vetraia Marietta Barovier è la protagonista di Le Perle di Marietta, creazione grafico-pittorico-materica prodotta dagli alunni e dalle alunne della classe seconda. Il prodotto finale, fatto da un manoscritto opportunamente “anticato”, dalla rappresentazione dell’artista e dalla riproduzione della famosa perla “rosetta”, ha visto l’adozione di diversi tessuti e materiali riciclati, lavorati attraverso lo strumento simbolico del sogno.

Sulla falsa riga di Mangia che ti mangio, gli alunni e le alunne della 3B hanno omaggiato Iela Mari, l’autrice dell’opera, con la realizzazione di Bevi che ti bevo, il loro personale leporello — formato composto da un’unica striscia di carta ripiegata a fisarmonica. Composto da dodici tavole realizzate con la tecnica del puntinismo, il libro racconta le diverse fasi del ciclo dell’acqua (evaporazione, condensazione, precipitazione e raccolta) attraverso le sole illustrazioni.

Completa il lavoro svolto dal plesso Chi so? So Maria!, il libro cucito realizzato dai bambini e dalle bambine della sezione C, a conclusione di un laboratorio creativo-manipolativo-cooperativo ispirato all’arte di Maria Lai. Alla stessa artista è dedicato il progetto Il campanellino d’argento della classe 4A della Scuola primaria Santa Caterina. A partire dalla lettura del libro omonimo, dopo un’ampia riflessione e rielaborazione della storia, gli/le studenti ne hanno illustrato alcuni passi in bianco e in nero, corredando il tutto con un cartellone fatto di materiale riciclato.


All’artista sono stati dedicati anche il lavoro della classe 2B, Intrecci, — opera realizzata su un pannello cartonato con scampoli di stoffa colorata e fili di lana di diverse cromie— e il podcast realizzato dalla classe 1A del plesso “Santa Alexinedda”, Un’intervista impossibile a Maria Lai. Immedesimandosi nel ruolo di intervistatori e di intervistatrici, i bambini e le bambine hanno costruito un’intervista immaginaria, creando un dialogo che rispecchiasse gli aspetti più affascinanti della vita e dell’arte di Lai. Per sperimentare concretamente ed emozionalmente il concetto di arte relazionale, è stata poi riprodotta l’opera Legarsi alla montagna: con un filo rosso intrecciato tra i banchi, ogni alunna e ogni alunno è stato simbolicamente legato agli altri e alle altre, vivendo un’esperienza di connessione e appartenenza che ha reso tangibile anche a livello emotivo il messaggio dell’artista.

Continuiamo la rassegna dei diversi progetti, presentando quello realizzato dalla Scuola secondaria di primo grado “Antonio Cima”: Otti Berger. Alla scoperta di una tessitrice geniale. Oltre ad aver fatto confrontare le classi con aspetti tragici della storia del Novecento, come la Shoah, le persecuzioni razziali e religiose e la soppressione delle diversità, il lavoro svolto ha permesso di approfondire le conoscenze sulla tessitura, un’arte all’epoca considerata una semplice forma di artigianato artistico femminile. A tal proposito, è stato di fondamentale importanza il contributo di due tessitrici contemporanee: Dolores Ghiani e Pietrina Atzori.
L’iter laboratoriale si è concluso con la realizzazione di un elaborato artistico ispirato alla vicenda di Otti Berger, poi esposto durante la mostra Arte e Olocausto: omaggio a Otti Berger, e con la creazione di un’opera tessile collettiva, realizzata combinando 500 quadratini di tessuto colorati. Dalla loro unione è nato un paesaggio tessile su cui si adagia la sagoma della Sella del Diavolo, luogo simbolo della città di Cagliari.

Maria Sibylla Merian, Sonia Delaunay, Gunta Stoelzl, Ines Morigi Berti e Anna Maria Cesarini Sforza sono le protagoniste dei progetti realizzati rispettivamente dalle classi prima, seconda e quinta A e dalla quarta e quinta B della Scuola Primaria “Santa Caterina”.
Illustratrice ed entomologa, Marya Sibylla Merian è stata la prima ricercatrice a comprendere pienamente il ciclo vitale dei lepidotteri, riuscendo a dimostrare che, dopo l’accoppiamento, la deposizione e l’apertura delle uova, quest’ultime davano origine a specifici bruchi che, passato un determinato lasso di tempo, si trasformavano in crisalidi dalle quali poi uscivano le farfalle. Le sue illustrazioni sono servite da ispirazione per la realizzazione del leporello a tema floristico.

Esistono attività solo per gli uomini e attività solo per le donne? Come mai dove risiedete vi è una sola via intitolata a una donna e più di dieci intitolate agli uomini? A partire da queste domande, e dalle riflessioni che hanno fatto seguito, è stato sviluppato il lavoro Sonia Delaunay. La danza dei colori. Mediante diversi brainstorming, i bambini e le bambine della classe hanno deciso di realizzare un murale ispirato alle sue opere e delle figure da vestire con gli abiti creati ispirandosi ai bozzetti dell’artista. Il video della sfilata è accompagnato dal racconto corale della vita di Sonia che, attraverso le loro voci, esprime parole di rammarico per la mancata dedica di una via della città.

Gunta Stoelzl: l’impegno culturale e politico di una artista tedesca tra le due guerre è il frutto del lavoro di “cooperative learning” della classe 5A del plesso. Ad alcuni momenti della vita della prima e unica direttrice della Bauhaus di Berlino e alle diverse fasi artistiche che in essa si sono succedute — passando da opere realizzate in bianco e nero a creazioni in cui a dominare è il colore — sono stati dedicati i disegni poi esposti su due cartelloni. Nel video di spiegazione di ciascuno, la voce narrante è accompagnata dal sottofondo musicale della tradizionale canzone tedesca Die Farben (I colori), composizione imparata durante un corso di alfabetizzazione di lingua tedesca che si svolge presso la scuola.

Ines Berti è la protagonista di Ines Morigi Berti, la “signora del mosaico”, il progetto culminato nella realizzazione di un video biografico e nella riproduzione di “Il Mosaico dello Zodiaco”.
Nata a Prato Carnico (Ud) il 20 aprile del 1914, dopo gli studi sotto la guida di Gino Signorini, nel 1941 Ines figura tra le/gli artisti che lavorano all’esecuzione del grande mosaico destinato alla volta della sala riunioni della nuova sede del Cariplo di Milano. Gli anni successivi la vedranno impegnata nella mostra itinerante del Gruppo mosaicisti e nel restauro di alcuni mosaici ravennati danneggiati dalla guerra. Ines si dedicherà a questa arte fino alla sua morte, giunta il 26 ottobre del 2014.
Per la riproduzione dei dodici segni zodiacali e del ritratto della donna, sono stati utilizzati cartoncini e legumi naturali; le tessere così ottenute hanno dato vita al cartellone finale, interpretazione collettiva del mosaico originale.
Le tecniche, gli strumenti e, in parte, i soggetti raffigurati sono gli stessi che hanno informato il progetto L’arte del mosaico Anna Maria Cesarini Sforza della classe 5B. Come le/i compagni della quarta, anche loro si sono avvalsi dell’arte del mosaico e dell’utilizzo di legumi per onorare la mosaicista e artista italiana a cui è dedicato il lavoro.

Sulle orme della ceramista Ladi Kwali, (Im)pari a scuola per la vita, Ingrid Vang Nyman e Tenendo per mano l’arte sono i titoli degli elaborati realizzati rispettivamente dalle classi prima e terza B, terza A e prima C del plesso “Santa Alexinedda”.
Nel primo caso, il riconoscimento del valore della multiculturalità e del rispetto del “diverso” quale punto di partenza necessario per imparare a vivere insieme e costruire in armonia il gruppo-classe, nonché la presenza di alunni e alunne di diverse etnie, ha fatto sì che la scelta di una figura femminile di rilievo ricadesse sulla ceramista nigeriana Ladi Kwali. Attraverso l’uso della ceramica si è contribuito a sviluppare le loro capacità manipolative, di libera espressione e le abilità sensoriali.
Annie Albers è la protagonista di (Im)pari a scuola per la vita. Per immedesimarsi nelle emozioni sensoriali provate dall’artista, i bambini e le bambine hanno deciso di cimentarsi anche loro nella tessitura a telaio. Per il compimento del lavoro, è stata fondamentale l’aiuto offerto da Caterina Quaeirtana, texile designer concittadina, protagonista del podcast condotto dalla classe. La sua intervista ha rappresentato un’occasione per conoscere meglio i segreti dell’arte della tessitura e per ricordare le sfide che, come donna, ha dovuto affrontare per realizzare la sua passione e affermarsi in questo settore.

I progetti realizzati dalle classi terza A e prima C del plesso sono ispirati rispettivamente dalle caratteristiche illustrative di Ingrid Vang Nyman — l’uso dei colori primari, i contorni, le forme essenziali e l’assenza di ombre — e dalla poliedricità artistica di Edina Altara. Alla prima artista è dedicato un leporello biografico illustrato in cui, attraverso i disegni a lei ispirati, si racconta la sua vita, celebrandone la memoria.
Passando dal disegno alla carta, dalla pittura alla stoffa, dalla ceramica al fumetto, dalla moda al giocattolo, l’artista sarda Edina Altara emerge per la capacità di attraversare le diverse forme artistiche. D’accordo con questa pluralità espressiva, i bambini e le bambine sono stati coinvolti in attività eterogenee per tecniche e strumenti utilizzati: avvalendosi dell’uso della stoffa, della ceramica in panetti, del cartoncino e dei colori è stata realizzata in 3d la famosa Donna di Ploaghe. Tenendo per mano l’arte prende ispirazione dall’artista sarda Maria Lai e nasce dal desiderio di coinvolgere le alunne e gli alunni in un progetto che li induca a sviluppare sempre più la motricità e a valorizzare tutte le arti, nei suoi diversi aspetti.

La ricerca storico-biografica a cui hanno fatto seguito le attività, realizzate con l’intelligenza delle mani, ha favorito in ogni studente l’acquisizione di nuove competenze espressive e comunicative. La conoscenza di molteplici modelli femminili, del passato e del presente, che si sono espressi in linguaggi artistici diversificati, amplia gli orizzonti di realizzazione dei e delle giovani superando il limite degli stereotipi di genere culturalmente imposti.
In copertina: riproduzione de “Il Mosaico dello Zodiaco”, dal progetto Ines Morigi Berti, la “signora del mosaico”.
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Articolo di Sveva Fattori

Diplomata al liceo linguistico sperimentale, dopo aver vissuto mesi in Spagna, ha proseguito gli studi laureandosi in Lettere moderne presso l’Università degli studi di Roma La Sapienza con una tesi dal titolo La violenza contro le donne come lesione dei diritti umani. Attualmente frequenta, presso la stessa Università, il corso di laurea magistrale Gender studies, culture e politiche per i media e la comunicazione.
