Il nono reportage della rubrica Scatti Urbani prosegue con la città umbra di Terni.

La cattedrale di Terni è dedicata a Santa Maria Assunta. Sorge tra VI e VII secolo sopra un antico tempio pagano e conserva nella cripta il nucleo primitivo legato a Sant’Anastasio. Ricostruito in forme romaniche nel XII secolo e trasformato nei secoli successivi, presenta una facciata in calcare bianco con portico e portali riccamente decorati. L’interno, a croce latina e tre navate, raccoglie opere dal XV al XVIII secolo, tra cui il coro ligneo, l’organo seicentesco e l’altare maggiore barocco.

Attiguo al Duomo, il parco costituiva il giardino del vescovado, a disposizione del Vescovo e dei prelati. Nel 1846 fu acquistato dal Comune di Terni e donato alla cittadinanza.

Oggi sede centrale del Municipio di Terni, il palazzo fu commissionato dal conte Michelangelo Spada, cameriere segreto del papa Giulio III, nella metà del XVI secolo. Il progetto è probabilmente opera di Antonio da Sangallo il Giovane.

Il santuario sorge sull’omonima piazza, nei pressi dell’antico oratorio di San Cassiano. Il sito fu donato a Francesco dal vescovo Rainerio, nel 1218 ma la costruzione della chiesa iniziò nel 1265, seguendo il modello delle chiese francescane di Assisi con navata unica e transetto. Tra le più importanti modifiche vi è la realizzazione, nella prima metà del XV secolo, della cappella della famiglia Paradisi decorata dal ciclo di affreschi sul tema del Giudizio universale eseguito intorno al 1450 dal folignate Bartolomeo di Tommaso.

La zona, allora, si trovava fuori dal nucleo urbano, tra orti e campi che si estendevano a ovest della città, dove Francesco d’Assisi era solito rifugiarsi in meditazione.

L’installazione fa parte del progetto “Sculture in città e street art: il museo a cielo aperto”, che vuole creare, attraverso la riappropriazione degli spazi urbani, un’esperienza suggestiva in cui la grande arte contemporanea è una presenza costante, vive accanto alle persone, ne condivide la quotidianità.

La statua in bronzo, che esprime la responsabilità e la cura paterna, fa parte delle opere donate alla città dall’artista nel 2024, che hanno per tema l’amore nelle sue diverse declinazioni. Le sei sculture (una coppia con un cane, un’altra con un bambino, un anziano che accarezza un gatto, un uomo solitario, una mamma seduta in terra con una bambina), sono state posizionate fra piazza Tacito, piazza Ridolfi, piazza Solferino e altri luoghi significativi del centro, allo scopo di rendere l’arte parte integrante del tessuto urbano quotidiano.

Vi è rappresentato lo stemma della città, il drago, insieme alle iniziali delle famiglie proprietarie del palazzo.

Sede del liceo scientifico Galileo Galilei dal 1985.

Secondo la tradizione, Thyrus era un drago terribile che viveva nei terreni paludosi, nei pressi della località detta “La chiusa”, e spaventava la popolazione, costringendola a respirare perennemente il fetore emanato dal suo alito e per questa ragione simboleggia la malaria che devastava il territorio ternano. Un giorno, un giovane ternano uccise il drago accecandolo con il riflesso della luce proveniente dalla sua armatura. Lo stemma della città è costituito da un drago e sullo stendardo vi è scritto “Thyrus et amnis dederunt signa Teramnis” (Tiro e i fiumi diedero le insegne a Terni).
In copertina, la Bibliomediateca di Terni. Il palazzo è stato costruito agli inizi del XIV secolo sulla piazza principale della città, la Platea Columnarum, poi piazza Maggiore e oggi Piazza della Repubblica.
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Articolo di Veronica Tomaselli

Studente magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo, laureata in Lettere Moderne presso l’università “La Sapienza” di Roma. Ragazza estroversa, a cui piace leggere romanzi e con una grande passione per la scrittura che coltiva fin da piccola. Il sogno di diventare giornalista per dar voce a chi viene relegata/o nell’ombra.
