A Lucca tre nuove intitolazioni al femminile

Fra la fine di ottobre e gli inizi di novembre l’Amministrazione comunale di Lucca ha promosso tre intitolazioni che hanno visto coinvolta anche Toponomastica femminile con le sue rappresentanti.
La prima è avvenuta il 18 ottobre e ha riguardato il parco e l’impianto sportivo polivalente di Massa Pisana intitolati a Eunice Kennedy Shriver. Questo bello spazio è stato recentemente riqualificato e riorganizzato in tre aree: un campo da basket, un’area giochi e una zona per l’aggregazione e utilizzabile per il pattinaggio. Si tratta del traguardo 51 in Italia per la fondatrice del Movimento Special Olimpics, che comprende circa 5 milioni di atlete e atleti di 193 Paesi.

Eunice Kennedy nel 1982

Eunice, nata a Brookline in Massachusetts il 10 luglio 1921 e morta al Cape Cod Hospital l’11 agosto 2009, apparteneva alla celebre famiglia Kennedy ed era sorella del futuro Presidente John Fitzgerald; nel 1953 si sposò con Robert Shriver, membro del Partito Democratico e ambasciatore in Francia, da cui ebbe quattro figli e una figlia. La vicinanza con la sorella Rosemary affetta da una disabilità intellettiva le ispirò nel 1968 la fondazione del Movimento Special Olimpics convinta che anche le persone con deficit siano in grado di praticare attività sportive, valorizzando le loro doti e facendo parte di una realtà inclusiva. Riconosciuta in tutto il mondo per il suo tenace impegno, Eunice Kennedy fu insignita nel 1984 della Medaglia Presidenziale, il più alto onore assegnato ai/alle civili negli Usa, nel 1993 del Premio Quattro Libertà e in seguito di altri titoli onorifici presso l’Università di Yale e l’Università di Princeton. Dalla Città del Vaticano, nel 2006, è stata nominata Dama dell’Ordine di san Gregorio Magno. La sua opera è portata avanti ancor oggi dal figlio Timothy Shriver, presidente di Special Olimpics International.

Massa Pisana (Lucca), parco Eunice Kennedy

Alla cerimonia ufficiale hanno preso parte il sindaco Mario Pardini, le deputate della Repubblica Elisa Montemagni e Tiziana Nisini, il vicesindaco e assessore allo sport Fabio Barsanti, l’assessore alla toponomastica Moreno Bruni, l’assessore al sociale Salvadore Bartolomei e l’assessora all’istruzione Simona Testaferrata. Erano presenti soci e socie dell’Asd Special Olympics Allegra Brigata – Lucca, dell’Asd Focolaccia sci di fondo – Lucca e dell’Associazione “El Niño col Sorriso” oltre ai componenti della Consulta comunale dello Sport e a un gruppo di cittadini e cittadine. La nostra Paola Paterni è intervenuta per rappresentare Toponomastica femminile.

Ilaria Vietina e Paola Paterni

La seconda intitolazione, il 21 ottobre, ricorda l’esempio di una figura straordinaria: Livia Gereschi. La località prescelta si trova nelle vicinanze di Nozzano e riguarda un tratto di via di Poggio Oltreserchio che incrocia con via Filettole; proprio qui l’eroica donna fu imprigionata durante la Seconda guerra mondiale.

Lucca, via Livia Gereschi

Nata a Pisa nel 1910, era una insegnante di lingue straniere e infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana. Dopo i bombardamenti sulla città dovette sfollare con la madre nella località di Pugnano, lungo il fiume Serchio, dove si rifugiò in una stalla abbandonata insieme a molte altre persone, arrivate da Livorno e Pisa. Qui svolse le funzioni di interprete fra le autorità locali e le truppe occupanti, mentre nella zona operava la formazione partigiana “Nevilio Casarosa”. La notte fra il 6 e il 7 agosto 1944 ingenti forze delle SS eseguirono un massiccio rastrellamento sui monti in località La Romagna, nei pressi di Molina di Quosa, allo scopo di ottenere informazioni con minacce e violenze; anche Livia, insieme a circa 300 civili, fu fatta prigioniera a Focetta.

Livia Gereschi

Cercò ancora di rendersi utile: conoscendo infatti la lingua tedesca, provò a difendere le sorti delle sfortunate persone che si trovavano insieme a lei e riuscì a far liberare donne, bambini e bambine. In seguito fu deportata a Nozzano, sede del Centro di comando di Max Von Simon, comandante la 16° SS Panzergrenadier Division “Reichsfuhrer SS”. Dopo giorni di torture fu trasferita presso Sassaia, vicino a Massarosa, dove l’11 agosto 1944 morì fucilata. Alla cerimonia erano presenti le autorità, fra cui l’assessore alla toponomastica Moreno Bruni; per Toponomastica femminile è intervenuta la socia Ilaria Vietina che è pure membro della Commissione comunale di toponomastica.

La terza intitolazione è avvenuta l’11 novembre e ha visto dare il nome di Maria Niemack al tratto di strada tra via Mattei e via di Mugnano, nella zona industriale della città. Nata a Milano nel 1892, ma vissuta sempre a Lucca, dove morì nel 1975, ebbe il merito di recuperare e valorizzare un’antica tecnica di tessitura rustica, dando vita nel 1950 a un’azienda artigiana chiamata “Tessiture Rustiche di Lucchesia”; lì riunì telai e strumenti vari recuperati sul territorio con l’intento di riprodurre tessuti in filaticcio di seta, canapa, lino e lana. Alla sua morte, il laboratorio fu per sua volontà donato al Museo nazionale dell’elegante Palazzo Mansi dove è ospitato al pianoterra.

Il laboratorio tessuti allestito a Palazzo Mansi

Oggi il laboratorio, riaperto dal 2023, è visitabile grazie all’impegno volontario dell’associazione “Tessiture Lucchesi”, nata allo scopo di recuperare la pratica della tessitura manuale e di diffondere la conoscenza dei tessuti rustici tipici lucchesi.

Lucca, intervento di Laura Candiani per Toponomastica femminile, foto di Roberta Pagni

Insieme alle autorità, a Ilaria Vietina e a vari membri della Commissione toponomastica, era presente la vostra cronista che ha fatto un breve intervento illustrando i meriti dell’imprenditrice e ha concluso con l’augurio di ritornare presto a Lucca per nuove intitolazioni a figure femminili esemplari.

In copertina: Lucca, 11 novembre 2025, via Maria Niemack. Foto di Laura Candiani.

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Articolo di Laura Candiani

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Ex insegnante di Materie letterarie, pubblicista, dal 2012 collabora con Toponomastica femminile di cui è referente per la provincia di Pistoia. Scrive articoli e biografie, cura mostre e pubblicazioni, interviene in convegni. È fra le autrici del volume Le Mille. I primati delle donne. Ha scritto due guide al femminile dedicate a Pistoia e alla Valdinievole. Ha curato il volume Le Nobel per la letteratura (2025).

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