In seguito all’invasione russa dell’Ucraina, avvenuta nel febbraio 2022, l’Unione europea si è subito mobilitata per prestare aiuti concreti alla crisi umanitaria scatenata dal conflitto, mettendo in atto iniziative per un valore di 80,75 milioni di euro.
Il Report 2023 sulla parità di genere, fra le altre tematiche, si sofferma dettagliatamente su quanto il sostegno dell’Ue sia stato (e sia, tuttora) di grande e positivo impatto per la popolazione ucraina, in particolare per le donne.
Le conseguenze negative del conflitto hanno, infatti, messo in pericolo tutta la popolazione, colpendo chiaramente sia uomini che donne, ma queste ultime, come in ogni conflitto armato, sono state (e sono) quelle più soggette a rischi.
Durante la guerra, la violenza contro le donne e le ragazze, comprese le aggressioni sessuali e lo sfruttamento, aumenta da due a tre volte, e viene spesso usata come tattica di guerra, compiuta di fronte alla popolazione locale allo scopo di indebolire la resistenza civile. La guerra in Ucraina, purtroppo, non fa eccezione.
Fra le misure lanciate dall’Unione europea a sostegno di questa delicata situazione, molte sono infatti volte a sostenere le indagini sui crimini di guerra contro l’umanità e ad aiutare le persone che fuggono dall’Ucraina cercando rifugio negli Stati membri dell’UE, di cui il 90% sono donne e bambini.
Ad esempio, la Commissione finanzia l’International Rescue Committee per assistere le vittime di violenza sessuale e di genere, garantendo loro supporto psicologico, assistenza specifica nei centri comunitari locali e mettendo in atto misure per ridurre i rischi. Inoltre, per assicurare l’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva, la Commissione ha contribuito con 1,5 milioni di euro al Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), che collabora con organizzazioni femminili ucraine locali e si occupa di fornire una risposta umanitaria immediata a donne e ragazze.
Per contribuire a perseguire i crimini di guerra commessi in Ucraina, tra cui violenze sessuali e stupri, il Consiglio ha adottato la proposta della Commissione di consentire a Eurojust di raccogliere e conservare le prove di tali crimini. Successivamente, nel giro di pochi mesi, si sono tenute una serie di sessioni di formazione per le autorità nazionali e workshop sulle indagini, in collaborazione con la Rete Genocidio e la Rete europea di formazione giudiziaria, cui hanno partecipato operatori giudiziari provenienti da Polonia, Lituania, Estonia, Lettonia, Slovacchia, Romania e Ucraina.
Nell’aprile 2022, il mandato della Missione consultiva dell’Ue per la riforma del settore della sicurezza civile in Ucraina è stato modificato per includere la capacità di indagare su qualsiasi crimine internazionale commesso nel contesto dell’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina, compresa la violenza sessuale legata ai conflitti.
Il rischio di traffico di donne e ragazze, poi, aumenta considerevolmente in tempi di guerra, pertanto un piano comune anti-tratta è stato sviluppato sotto la guida del coordinatore anti-tratta dell’Ue, in stretta collaborazione con le agenzie dell’Ue, gli Stati membri, le organizzazioni della società civile, l’Ucraina e la Moldavia. Nell’ambito di questo piano, la Commissione ha pubblicato un elenco di numeri di emergenza e creato una pagina web dedicata alle persone in fuga dall’Ucraina, che contiene consigli pratici su come evitare di cadere nelle mani dei trafficanti di esseri umani. E ancora, per via dell’emergenza, il progetto We Act, nato per sostenere l’emancipazione economica delle donne e per la lotta contro la violenza domestica, è stato riutilizzato per sostenere il personale medico e gli ospedali dell’Ucraina in tempo di guerra. L’Ue ha inoltre fornito sostegno alle organizzazioni locali della società civile e ai primi soccorritori, nonché alle squadre investigative specializzate guidate dall’ufficio del Procuratore generale dell’Ucraina.
Un altro progetto che affronta la questione della violenza di genere a livello locale e fornisce assistenza pratica alle vittime e alle famiglie in situazioni di vulnerabilità che si trasferiscono dai territori occupati è stato concluso con l’organizzazione della società civile ucraina Gender Budgeting Bureau.
Un’azione globale attuata dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite EU4Recovery, poi, comprende una serie di attività relative all’assistenza ai sopravvissuti alla violenza di genere. Queste includono il rafforzamento delle capacità dei funzionari governativi e la fornitura di servizi sociali ai gruppi target.
Un dato recentemente emerso è molto incoraggiante in tema di parità di genere. Nel febbraio 2023, infatti, sono stati selezionati ricercatori e ricercatrici in fuga dall’Ucraina, che potranno beneficiare delle borse di studio Marie Skłodowska-Curie Action for Ukraine (MSC4Ukraine), un’iniziativa dal valore di 25 milioni di euro, creata a sostegno degli accademici e delle accademiche che fuggono dalla guerra: il 65% di loro sono donne.
Ad aprile, Helena Dalli, esponente della Commissione europea, ha tenuto un incontro con 22 organizzazioni della società civile attive nel settore dell’uguaglianza per ascoltare le loro preoccupazioni riguardo al conflitto in corso in Ucraina. Le discussioni si sono principalmente concentrate sui rischi maggiori che corrono le donne, i bambini e le minoranze tutti i giorni in questo contesto precario. A giugno, poi, Dalli ha incontrato i Consigli delle donne e dell’uguaglianza di Breslavia, in Polonia, per analizzare le sfide affrontate dalle autorità locali nell’accogliere le persone in fuga dalla guerra e come l’Ue possa collaborare con loro per essere d’aiuto.
In generale, nel 2022, l’Unione europea ha considerato il sostegno all’Ucraina una priorità imprescindibile e innumerevoli sono state le iniziative avviate nei più disparati ambiti. Le persone in pericolo sono state aiutate a fuggire, supportate in ogni momento: dall’evasione dai luoghi colpiti, all’integrazione in un nuovo Paese; ed è lampante la particolare attenzione che è stata dedicata alle donne, spesso madri, che non sono state affatto trascurate dall’Ue, in questo momento così delicato.
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Articolo di Chiara Giacomelli

Laureanda in Management presso l’Università di Pavia. Ama le cene in compagnia e leggere un libro che la tenga incollata fino ad addormentarcisi sopra. Ha tanti sogni nel cassetto, ma non sa da quale cominciare… perciò per adesso si limita a “fare la fuorisede” e a scrivere la tesi, sempre in compagnia delle sue cuffiette, da cui non si separa mai, e di una tazza di tè fumante.

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