Il 2 luglio si è conclusa la seconda edizione di Sherocco, il Festival delle teorie queer, dedicato ai diritti della comunità LGBTQIA+, agli studi di genere e delle teorie queer. Nella cornice pugliese del teatro all’aperto “La luna nel pozzo” di Ostuni, dal 29 giugno, abbiamo vissuto quattro giorni di abbracci, formazione, studio, arte, incontri, danze, dibattiti, mescolanze, esibizioni, spettacoli, musica.
Il termine Sherocco deriva dal nome del vento del sud, ben noto sulla costa pugliese, che porta e diffonde con sé nuove teorie, alleanze, desideri, pratiche. Il Festival ha ottenuto il patrocinio della Regione Puglia e del Comune di Ostuni, oltre alle altre partnership nazionali e locali, a dimostrazione di quanto la politica sia necessariamente coinvolta nel veicolare principi democratici di inclusione e pluralità di contesto sociale e nella promozione del territorio come luogo di accoglienza della comunità LGBTQIA+. Il Festival è stato organizzato da Fuoriluogo APS, la cui presidente Francesca Vitucci ha dichiarato nel primo comunicato stampa: «Con questa seconda edizione Sherocco si apre ancora di più al panorama internazionale e intersezionale della cultura e dell’arte lgbtqia+ e lo fa lanciando un messaggio di visibilità, di libertà, uguaglianza, pace e antifascismo. In un momento storico in cui viviamo continue aggressioni ai diritti universali, vogliamo affermare la nostra visione inclusiva. Lo faremo partendo dalla bellezza e dalla potenza dei nostri corpi, di persone gay, lesbiche, trans, queer, non binari, disforici, delle nostre libere esistenze, del pensiero e degli studi di genere, che sono patrimonio culturale di tutti. Vogliamo celebrare l’importanza di essere una comunità in cui la prima parola per ciascuno è liberazione. Sarà un’edizione attraversata da moltissimi linguaggi artistici e da importanti ospiti, perché vogliamo fare della Puglia una terra sempre più aperta e accogliente. Un festival in cui ogni persona possa sentirsi a casa, senza barriere o pregiudizi».

Le attività previste per i quattro giorni del Festival sono state articolate in due momenti distinti, denominati Sherocco Academy e Sherocco Village. Protagoniste del comitato scientifico Maya De Leo, Sara Garbagnoli e Luciana Recchia Luciani, studiose accademiche ed esperte dei temi trattati, promotrici delle giornate di Academy: una vera e propria scuola estiva aperta al pubblico, concepita per lo studio e l’approfondimento degli studi di genere e intersezionali (https://sheroccofestival.it/academy2023/). Tra le/i docenti saliti in cattedra durante questa edizione ci sono state alcune delle personalità più influenti nell’ambito degli studi di genere e sull’intersezionalità, dentro e fuori l’accademia: Gianmaria Colpani, Ethan Bonali, Francesca Fadda, Massimo Prearo, Elena Biagini, Carla Reale, Alessia Tuselli, Djarah Kan, Vera Gheno, Angelica Pesarini, Antonio Rotelli, Miguel Shema e Paola Rivetti.

Nel corso delle mattinate si sono svolte tutte le lezioni previste dal programma dell’Academy. Sono stati condivisi gli studi femministi, transfemministi, della razza, del pensiero queer e hanno contribuito alla crescita culturale di ogni partecipante. Ciascuna lezione ha suscitato dibattiti e discussioni tra le/i presenti. Il risultato è la possibilità di riuscire a interpretare la realtà contemporanea attraverso un ulteriore strumento di analisi che ci permette di essere più consapevoli delle ingiustizie e delle oppressioni che ci circondano e che viviamo ogni giorno. A seguire, per il pomeriggio e la sera, laboratori, dibattiti, merende, letture, spettacoli, concerti, performance, live painting, danze, dj set. Il teatro è diventato un vero e proprio Village, all’interno del quale si sono svolti tutti gli eventi previsti dal programma. Ogni luogo è stato allestito per accogliere le persone interessate a partecipare e a conoscere l’evento, i banchi informativi e di gadget delle attività, presenti per promuovere le proprie iniziative in ambito di studi di genere, queer, transfemminista e intersezionale, le mostre e laboratori (https://sheroccofestival.it/village-2023/).

Tra gli/le artisti/e del Village di questa edizione ricordiamo Nicole De Leo, François Chaignaud, Eleonora Magnifico, Lapucci, Playgirls from Caracas, R.Y.F., la compagnia teatrale Motus, Viola Lo Moro, Michela Rossi, Giacomo Ag, Luce Sant’Ambrogio, Assi dj, Babe Dee, Gianmaria Borzillo, Giovanfrancesco Giannini e Alessandro Sciarroni.

Porpora Marcasciano e Titti De Simone, tra le storiche attiviste politiche italiane, sostenitrici instancabili dell’evento e della difesa dei diritti civili e sociali, sono state tra le protagoniste dei dialoghi di affermazione e costruzione di questa comunione d’intenti, esempi di quanto il personale è politico. A dimostrazione di come sia necessario sostenere questo impegno è emerso quanto le nostre lotte siano le lotte di tutte e tutti, quanto le difficoltà vissute, anche a causa della politica del nostro Paese, ci accomunino alle difficoltà vissute da cittadine e cittadini di tutti i Paesi del mondo. A tale proposito, ha partecipato al Festival anche Alice Coffin, consigliera comunale di Parigi, lesbica attivista e politica. Indescrivibili le emozioni suscitate nell’ascoltare la testimonianza di Monica Benicio, politica brasiliana, lesbica attivista, vedova della politica e attivista lesbica Marielle Franco, assassinata nel 2018 a Rio de Janeiro, il cui delitto resta ancora oggi senza giustizia.

Silvia Calderoni, consulente artistica e perfomer del Festival, ha preso parte alle varie iniziative svoltesi nei giorni e nelle notti di Sherocco, tra cui l’indimenticabile dj-set con la divina Myss Keta e Mykki Blanco ( https://sheroccofestival.it/events-2023/).
Il calendario di questa edizione, partorito dall’insieme di tutte queste menti illuminate, è stato pieno di formazione e cultura queer, transfemminista e intersezionale, inclusivo, coinvolgente, attraente. Grazie all’applicazione di tali competenze si sono riunite molte personalità di spicco del mondo accademico e della politica, nazionale e internazionale, attive e alleate della comunità LGBTQIA+. Ancora di più le/i partecipanti del pubblico, giunto nel Salento da tutta Italia.

Inoltre, nel corso di questa edizione, è stato presentato in anteprima il volume Sherocco. Le rivoluzioni del desiderio, contenente la memoria e le riflessioni dell’edizione pilota del 2022 del Festival, scritto e curato da alcune delle organizzatrici, disponibile alla vendita da luglio.
Sherocco è un evento necessario, non potremmo più farne a meno. Ne avvertiamo già la mancanza e non vediamo l’ora arrivi la prossima estate per poterci ritrovare, ancora una volta, a sentire quel vento per condividere le nostre vite, politiche e azioni, per scoprire dove siamo andate e arrivate durante questo nuovo anno che ci separa solo fisicamente ma non nella ricerca di quella bellezza e cura che è stata e che sarà Sherocco.
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Articolo di Michela Di Caro

Originaria di Matera, vivo a Firenze da 15 anni. Studente, femminista, docente di sostegno di Scuola Secondaria di II grado, sono fisioterapista libera professionista e mamma di tre piccole donne.

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