Maryna Viazovska. Una giovane appassionata e geniale Matematica

A Helsinki ogni 4 anni vengono assegnate le «medaglie Fields» il più prestigioso riconoscimento, pari al premio Nobel, per i matematici e le matematiche di tutto il mondo, attribuito a ricercatori under 40.
Nel 2022 fra i quattro premiati c’è la matematica trentottenne Maryna Viazovska, in forze al Politecnico svizzero di Losanna, ma nata a Kiev, dove ha ancora tutta la sua famiglia. Non sfugge dunque il significato simbolico della premiazione, che prima delle sanzioni avrebbe dovuto svolgersi a San Pietroburgo.

Viazovska è solo la seconda donna dal 1936 ad aggiudicarsi la medaglia. Prima di lei c’era stata l’iraniana Maryam Mirzakhani nel 2014, morta per un cancro al seno tre anni dopo. Il premio le è stato assegnato per aver trovato il modo per impilare sfere uguali occupando meno spazio possibile. Al quesito, applicato alle palle di cannone, si dedicò già Johannes Keplero quattro secoli fa, teorizzando che disporle in piramidi fosse il metodo più efficiente. Aveva ragione, ma fu dimostrato solo nel 1998. Viazovska è riuscita a fare altrettanto, ma in uno spazio astratto con otto o ventiquattro dimensioni. «Perché solo in questi due casi è un mistero» ha detto lei stessa al New York Times. A differenza dell’epoca di Keplero, questi risultati oggi non si usano nel trasporto di armi, ma nella correzione degli errori di trasmissione dei segnali. Altri studiosi/e avevano cercato una soluzione matematica al problema, ma la funzione scritta da Maryna Viazovska ideata per le dimensioni 8 e 24 è stata considerata “incredibilmente semplice”. Per questo le è stata assegnata la medaglia Fields.

Maryna Viazovska, nata a Kiev nel 1985, completa nella sua città natale gli studi fino alla laurea triennale in matematica. Il suo talento per la matematica viene notato prima delle superiori e la ragazza è incoraggiata a frequentare il selettivo Liceo delle Scienze Naturali in cui si iscrive nel 1998. Qui incontra un professore di matematica d’eccezione, Andrii Knyazyuk (1960-2013), uno scienziato che aveva pubblicato 10 lavori sulle equazioni differenziali e membro dell’Accademia Ucraina delle Scienze.
Lasciata questa istituzione, Andrii Knyazyuk si dedicò all’insegnamento della matematica alle superiori e indirizzò Maryna Viazovska verso l’Università di Kiev Taras Schevchenko. Durante gli studi Maryna Viazovska partecipò più volte alle Olimpiadi di matematica, una manifestazione che aumentava il suo amore per la scienza dei numeri. Vinse per due volte la medaglia d’oro nel 2002 e nel 2005.

Si è laureata presso l’Istituto di Matematica dell’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Ucraina nel 2010, ottenendo un master dell’Università di Kaiserslautern e un dottorato presso l’Università di Bonn nel 2013. La sua tesi di dottorato, Funzioni modulari e Cicli speciali, riguarda la teoria analitica dei numeri.


Dopo la triennale decise di trasferirsi a Berlino dove completò la magistrale e il dottorato. Dal 2017 insegna teoria dei numeri a Losanna, in Svizzera.
A dicembre 2017, le è stato assegnato il premio New Horizons 2018 in matematica «per la notevole applicazione della teoria delle forme modulari nel problema dell’imballaggio della sfera». È stata relatrice invitata al Congresso internazionale dei matematici del 2018. Per il 2019 le è stato assegnato il premio Ruth Lyttle Satter in Matematica.

Racconta, in una delle tante interviste su YouTube, di aver vissuto una infanzia felice insieme a due sorelle in una famiglia in cui genitori e nonni erano laureati in chimica. Quindi ha vissuto intellettualmente in un territorio… scientifico! Suggerisco di ascoltare le sue interviste e magari farle ascoltare ad allieve e allievi. Entrambi potranno trarne vantaggio e diventare consapevoli delle capacità che albergano in ciascuna persona senza trincerarsi dietro i luoghi comuni penalizzanti e discriminanti.
La famiglia prima della scuola ha un ruolo importante per evitare che si insinuino pregiudizi, preconcetti nei confronti dell’apprendimento delle discipline scientifiche in particolare della matematica considerata, a torto, difficile, incomprensibile. Tutti e tutte siamo capaci di affrontare qualsiasi branca del sapere, soprattutto la matematica. Via i luoghi comuni!


Occorre riconoscere e valorizzare il ruolo e la funzione docente fin da quando bambine e bambini entrano al nido e via via fino al completamento degli studi superiori. Come docente di matematica posso dire con grande soddisfazione di aver avuto il piacere di annoverare moltissimi allievi e soprattutto allieve eccezionali. Bisogna evitare di insinuare paure nella mente dei e delle giovani perché possiamo pregiudicare l’affermarsi dei loro talenti. Sarebbe una perdita enorme per il progresso dell’umanità. Le donne devono e possono essere presenti tanto quanto gli uomini in ogni ambito della vita, ne hanno le capacità. Si può raggiungere in modo lineare l’uguaglianza di genere nelle materie scientifiche e in particolare nella matematica, essendo attente/i e prudenti nel non alimentare pregiudizi difficili da sradicare.

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Articolo di Gabriella Anselmi
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Docente di matematica e formatrice in Italia e all’estero, presso Istituti Superiori e Università, da sempre attiva nell’associazionismo, e già presidente nazionale FILDIS, è componente del Direttivo della Rete per la Parità, del CNDI, di Toponomastica femminile, della GWI (Graduate Women International) e dell’UWE (University Women of Europe).

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