Luisa Palazzi Gisberti: l’Educazione inclusiva

Anche l’edizione del Concorso “Sulle vie della parità” 19/20, come ormai da anni, ha avuto una sua “estensione”, una sorta di spin off regionale, nel concorso “Sulle vie della parità nelle Marche” promosso dall’Osservatorio di Genere (www.osservatoriodigenere.com). In questo anno scolastico 20/21 il concorso regionale è alla sua quarta edizione e può contare sulla collaborazione della Cgil, Cisl e Uil, dell’Usigrai, del Sistema museale dell’Università di Camerino e della Settenove Edizioni. In più, come per l’anno passato, “Sulle vie della parità nelle Marche” ha il sostegno della Coop Alleanza 2.0.

Come ogni anno la premiazione avrebbe dovuto avere luogo il 6 marzo 2020 ad Ancona ma, vista l’emergenza epidemiologica che ci ha travolti tutti e tutte, siamo state costrette a trovare una soluzione alternativa alla celebrazione in presenza. Abbiamo deciso che, nonostante la sospensione delle attività scolastiche, la priorità assoluta fosse valorizzare e dare un riconoscimento al lavoro delle classi, ragazzi e ragazze insieme ai rispettivi docenti, e premiare le scuole vincitrici: quindi l’8 maggio alla presenza di tutti i partner del concorso e della vicepresidente di Toponomastica femminile Danila Baldo abbiamo virtualmente premiato le scuole che sono intervenute con entusiasmo e partecipazione!

Da oggi in poi approfitteremo di questo spazio per raccontare i lavori delle scuole marchigiane vincitrici della III edizione. E lo faremo per almeno tre buone ragioni: valorizzare ulteriormente la creatività, la competenza e l’impegno dei ragazzi e delle ragazze che si sono messe in gioco insieme ai propri docenti, per offrire un suggerimento didattico alle classi che volessero riproporre nei loro territori le attività che via via vi racconteremo, per invitare a partecipare alla nuova edizione del concorso “Sulle vie della parità nelle Marche” 20/21: https://www.osservatoriodigenere.com/progetti/concorso-didattico-sulle-vie-della-parit%C3%A0-nelle-marche/743-iv-edizione-del-concorso-didattico-sulle-vie-della-parit%C3%A0-nelle-marche-a-s-2020-2021.html

Iniziamo questo nostro racconto da Luisa Palazzi Gisberti: l’Educazione inclusiva, realizzato dalla classe 3^C “Grafica e Comunicazione” Istituto di Istruzione Polo3 Fano (PU), che si è aggiudicato il premio “Percorsi di genere” e una menzione speciale da parte della Commissione di valutazione marchigiana. Un lavoro notevole che si è sviluppato in un intero trimestre coinvolgendo diverse discipline (dall’italiano, alla grafica, dalla fotografia al video) e che ha spinto i ragazzi e le ragazze a riflettere sul ruolo di questa donna, Luisa Palazzi Gisberti, che in un momento storico in cui la disabilità era considerata una vergogna e dunque qualcosa da nascondere, contribuì a migliorare la comunità fanese offrendo un esempio pratico di quella che oggi chiameremmo “educazione inclusiva”. Scegliendo di ospitare nel suo Palazzo quattro bambine sordomute di povera estrazione sociale, Luisa Palazzi Gisberti fondò un importante istituto esistente ancora oggi: accoglienza, solidarietà, educazione inclusiva, valorizzazione e sviluppo della personalità sono gli elementi che emergono con forza da questo lavoro realizzato unendo diversi registri comunicativi.

Il primo passo per realizzare questo lavoro è stato cercare di capire chi fosse Luisa Palazzi Gisberti: i ragazzi e le ragazze partendo da un testo curato da Aldo Deli Istoria della Nobiltà di Fano hanno messo in campo più filoni di ricerca che li ha portati ad approfondire documenti e testi sulla storia del territorio. Il passaggio successivo è stato organizzare un brainstorming in classe per fare il punto sui risultati delle ricerche e, grazie al lavoro cooperativo, pianificare gli obiettivi e gli output di progetto e, soprattutto, organizzare le attività. Il risultato è sorprendente perché i ragazzi e le ragazze hanno saputo mettere a frutto le conoscenze acquisite su questa donna di incredibile spessore, utilizzando le abilità tipiche della scuola che frequentano e mostrando di possedere notevoli competenze non solo professionalizzanti ma anche di rielaborazione e di cittadinanza attiva. Hanno perciò deciso di realizzare un “Carrillon fotografico” che documenta la storia della protagonista, progettato e realizzato interamente a scuola.

Inoltre un video che attraverso foto d’epoca racconta la storia di questa scuola, un vero e proprio progetto di inclusione nato durante il fascismo che grazie alla lungimiranza e alla tenacia di Luisa riesce nel 1927 a essere parificata alle scuole pubbliche e finanziata dal Ministero della Pubblica Istruzione, con una convenzione fra lo stesso Ministero e le Suore Maestre, specializzate nell’insegnamento e diplomate alla scuola di metodo dell’Istituto Sordomuti di Napoli (https://www.youtube.com/watch?v=193Ow-gjtZU).

Poi la produzione grafica di un libretto: un progetto nel progetto, un esempio riuscitissimo di storytelling centrato sulla storia della scuola e di Luisa.

Non solo: oltre a questi output di progetto direttamente collegati alla vita di Luisa, i ragazzi e le ragazze hanno creato anche alcune tabelle contenenti le immagini del linguaggio dei segni. Infatti, durante il percorso di approfondimento, gli studenti si sono talmente appassionati alle problematiche dei sordomuti che le docenti hanno deciso di prendere contatto con la Lega del Filo d’Oro di Osimo organizzando un incontro in classe con Maurizio che, con il linguaggio dei segni, ha parlato di sé e delle sue difficoltà quotidiane.

Il lavoro ha coinvolto la classe 3^C ed è stato coordinato dalle docenti Annamaria Ucci, Tiziana Conti e Fabio Ferretti.

La Commissione di valutazione regionale, coordinata per le scuole superiori di secondo grado da Claudia Santoni, Presidente dell’Osservatorio di Genere, ha attribuito al lavoro il 1° Premio della sezione “Percorsi di genere”, con questa motivazione: «Le ragazze e i ragazzi dell’IIS Polo 3 di Fano con il loro lavoro, articolato su più prodotti di presentazione, ci hanno donato una storia meravigliosa, quella di Luisa Palazzi Gisberti. Questa donna negli anni Venti – e il momento storico è significativo – ha donato alla città il suo palazzo al fine di dare la possibilità a delle bambine sordomute di essere istruite e protette. Il premio vuole dunque dare riconoscimento alla realizzazione di un lavoro che promuove il rispetto delle differenze e che è pienamente inclusivo anche nelle modalità attuative. Meritevole è anche l’aver coinvolto direttamente la Lega del Filo d’oro di Osimo nella fase di attuazione del loro prodotto.»

La Commissione visto lo spessore del progetto presentato, la multidisciplinarietà dell’intervento e l’importante ricaduta sullo sviluppo dei ragazzi e delle ragazze ha ritenuto che Luisa Palazzi Gisberti: l’Educazione inclusiva meritasse anche una menzione speciale con la seguente motivazione: «All’Istituto Polo 3 di Fano la commissione aggiunge oltre al premio una menzione speciale per dare riconoscimento all’avere compreso a pieno e in tutte le sue finalità le linee guida del bando del nostro concorso regionale. In sintesi, un impegno concreto a far entrare il concorso nel pieno della programmazione didattica; la collegialità del lavoro; lo scambio inter e intragenerazionale; la valorizzazione delle differenze; l’inclusività come principio guida della scuola e della comunità.»

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Articolo di Silvia Casilio

Silvia Casilio, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia contemporanea presso l’Università di Macerata e attualmente collabora con l’Università di Teramo. È autrice di saggi sull’Italia repubblicana e dal 2009 collabora con l’associazione culturale “Osservatorio di genere”. 

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