Appuntamento suggestivo, a tratti ipnotico, il secondo salotto virtuale di Toponomastica femminile dedicato alla Musica.
Complice l’alto profilo delle relatrici e relatori del giorno, abbiamo sforato abbondantemente sull’ordinario orario a nostra disposizione, ma… non riuscivamo a staccare dai suoni e dalle parole che ci hanno rapito in un magico mondo, fatto di suggestioni culturali ed emotive.
Abbiamo iniziato con un canto di Catherine Kay McCarty, prologo all’interessante intervento della prof.ssa Milena Gammaitoni, docente di Sociologia generale, sulla storia delle musiciste, ancora da consegnare alla memoria comune, che, sorprendentemente, godevano di remunerazioni e riconoscimenti nei tempi passati. In seguito, proprio nel momento di democratizzazione del sapere, con l’Illuminismo e l’enciclopedismo, fu, di fatto, precluso alle donne qualsiasi accesso all’alta formazione e, quindi, all’esercizio delle arti in modo autonomo e indipendente. La strada per il riconoscimento dei diritti sociali delle donne si interseca, quindi, con l’autonomia e l’espressività della propria creatività artistica.
Ancora oggi la strada per l’affermazione di una musicista è complessa e irta. In Italia, purtroppo, nessuna donna ha la direzione artistica di un teatro o di un ente concertistico, il web può aiutare a dare notorietà, e molte associazioni internazionali sono attive e presenti, ma la reale presenza di direttrici di orchestra, ad esempio, nei programmi concertistici delle maggiori istituzioni musicali europee è ancora esigua. «Oggi, la lotta delle musiciste occidentali e delle loro studiose per il riconoscimento dei diritti sociali non è più quella di poter entrare nei percorsi di alta formazione o nei ruoli di docenza nei Conservatori, è quella di poter divulgare e rappresentare le centinaia di opere create fin dall’antichità, e di poter accedere a ruoli di direzione artistica nei teatri, e delle orchestre stabili».

A questa amara riflessione ci addolcisce la musica di Kay, Catherine McCarthy, irlandese naturalizzata italiana, cantante, musicista, scrittrice, docente, ambasciatrice della musica folk e della cultura gaelica in Italia. La “trovatora contemporanea”, come Milena l’ha definita e che meglio di tutto la identifica. Ricordi, considerazioni, parallelismi culturali hanno caratterizzato l’intervento di Kay e avremmo potuto continuare a discorrere con lei, ascoltando la sua musica e la sua voce melodiosa, immaginate in racconti attorno al caminetto. La voce è uno strumento e la musica oggi è persa nei mille stimoli fatui che ci contornano. Abbiamo dimenticato, nei tempi contemporanei, il piacere del canto collettivo, della tradizione orale trasmessa, della cultura antica che di voce in voce, soprattutto per lato femminile, viene tramandata. Come dice Kay, mutuando Shakespeare, «If Music be the Food of Love» la Musica è cibo del cuore, nutrimento dell’anima! La ballata di Geordie ci ammalia e ci conduce alla conclusione dell’intervento di Kay che ricorda la tradizione orale femminile, anche nei momenti di protesta, come i canti delle mondine.
Questo aspetto, ben introduce il relatore Roberto del Piano, musicista di lunga esperienza, studioso e cultore della materia, che ha attraversato cinquant’anni di storia della musica italiana e ha ideato e promosso il collettivo di improvvisatori TAI No-Orchestra, con la collaborazione del fotografo e performer Masotti. Roberto ci parla delle Donne nel Jazz e della difficoltà di affermarsi come artiste e lo fa dando voce a tre musiciste: Tiziana Ghiglioni, Silvia Corda e Silvia Bolognesi. Le tre interviste attestano per tutte la caducità dello status di artista, acuito dalla crisi pandemica, e la condizione perigliosa delle musiciste, ancor più di nicchia, come nel jazz.
La prof.ssa Enrica Tedeschi, docente di Sociologia e Comunicazione, ci proietta nel mondo dello sciamanismo femminile. Lo sciamanismo, nella sua manifestazione spontanea e nel potere interiore che sprigiona, intreccia la cultura della stregoneria e della curanderia popolare. Il canto sciamanico si accompagna spesso alla danza, che ricalca le medesime caratteristiche di spontaneità e unicità, e si avvale di strumenti musicali specifici. Lo sciamanismo ha un forte legame col suono. Il suono sciamanico si distingue dalla musica: non segue regole armoniche, non può essere sempre condiviso e assume una spirale ritmica ipnotica che ha sempre un nesso speciale con la natura e i suoi elementi naturali.
La serata, come di consueto si è aperta e conclusa con gli interventi preziosi da parte del Centro di Pedagogia dell’Espressione “L’Arca nel Bosco”, rappresentato da Laura Bartoletti e Giulia del Re.
Chi avesse perso la diretta sulla pagina facebook di Toponomastica femminile o di Vitamine Vaganti, può rivedere l’incontro sul canale YouTube di Tf: https://youtu.be/R5ZlK20wYGs
Vi attendiamo al prossimo appuntamento: 23 Marzo alle ore 18,00 con Les Salonnières virtuelles. Parleremo di Storia, non mancate!
Le nostre e i nostri ospiti:
Milena Gammaitoni è professoressa associata di Sociologia Generale, presso l’Università di Roma Tre e presso l’Università Jagellonica di Cracovia e la Sorbonne Nouvelle di Parigi.
Ha svolto il dottorato di ricerca in Teoria e Ricerca Sociale e un post-dottorato presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi; si è perfezionata sulla Ricerca qualitativa nelle scienze sociali e sulle Pari opportunità e storia del pensiero femminile.
I temi di studio riguardano la questione dell’identità, la condizione sociale degli artisti, la metodologia della ricerca sociale di tipo qualitativo e complementare.
È autrice e curatrice di diverse pubblicazioni sul tema delle Donne.
Catherine “Kay” McCarthy è una cantante, musicista e scrittrice irlandese naturalizzata italiana.
Nasce a Dublino ma si trasferisce a Roma, dove si sposa con il musicista Piero Ricciardi e prende la cittadinanza italiana. Laureata in storia moderna e in lingua e letteratura italiana in Irlanda, in lingue e letterature moderne in Italia, è stata a lungo docente di lingua.
Considerata l’ambasciatrice del folk irlandese in Italia, inizia negli anni ’70 dal palco del Folkstudio (Roma) a far conoscere l’Irlanda in musica e la cultura gaelica. Nel 1978 incide il suo primo 33 giri, nel 1982 il secondo e il tour a supporto dei Chieftains. Nel 1995 il terzo disco e
nel 2002 nuovo album e nuova casa discografica, poi un disco live e una raccolta dal titolo “Quintessence”. Per la prima volta, nel 2013, Kay canta in italiano, pubblicando l’album L’amore tace. Nei suoi numerosissimi concerti, accompagnata dagli Ensemble e dal marito, percussionista, Piero Ricciardi, incanta il pubblico con la sua voce e con commenti sagaci, ben-informati, spesso ironici, sugli irlandesi e sulla loro controversa storia plurisecolare.
Roberto Del Piano, musicista, virtuoso del basso elettrico, sulla scena da oltre 50 anni, dopo un apprendistato giovanile nella musica leggera, fa il suo esordio “jazzistico” nel 1971 all’interno del Gruppo Contemporaneo con Guido Mazzon, Daniele Cavallanti, Filippo Monico e Gaetano Liguori. È componente delle formazioni guidate da quest’ultimo, con lunghi intervalli, dal 1972 a oggi. Tanti i musicisti con cui ha lavorato e inciso, tra gli altri: Massimo Urbani, Sergio Fanni, Danilo Terenzi, Pasquale Liguori, Edoardo Ricci, Mario Arcari, Martin Mayes, Alberto Mandarini, Andrea Centazzo, Marcello Magliocchi, Matthias Boss, Giancarlo Locatelli, Alessandra Novaga, Silvia Bolognesi, João Pedro Viegas, Nicola Guazzaloca, Alberto Braida, Jean-Michel van Schouwburg, Marco Colonna, Massimo Falascone. Insieme a quest’ultimo e al fotografo e performer Roberto Masotti ha ideato e promosso il collettivo di improvvisatori TAI No-Orchestra.
A suo nome o in partenariato ha al suo attivo gli album Il tempo non passa invano (con Guido Mazzon, 2013), La main qui cherche la lumière (2016), Friendship in Milan (con João Pedro Viegas, 2017), That is not so (con Patrizia Oliva e Stefano Giust, 2018).
Enrica Tedeschi ha insegnato Sociologia e Comunicazione in vari Atenei (Roma, Chieti, Bari) dal 1997 presso l’Università di Roma Tre. Ora in pensione, è docente di Sociologia, teoria e ricerca nel Master interatenei di Roma. Laurea in sociologia, PhD in Teoria e ricerca sociale, Specializzazione in Studi storico-religiosi, gli ambiti di competenza si articolano in: movimenti neo-religiosi contemporanei; culture storiche della devozionalità popolare (inclusi sciamanismo e magia); antropologia culturale; processi socio-culturali e comunicativi; metodologie della scrittura etnografica. Ha scritto diversi saggi e interventi sull’argomento.
Per il Centro di Pedagogia dell’Espressione “L’Arca nel Bosco”: Laura Bartoletti e Giulia del Re, le cui voci s’intrecciano nell’intervento di apertura e in quello di chiusura, “La musica delle donne. Opera, vita e diritti senza contraddizione”, ispirato dal saggio Un’analisi sociologica: le musiciste nella cultura e nella lotta per i diritti sociali di Milena Gammaitoni.
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Articolo di Sabrina Cicin Marzetti

Laureata in Scienze Politiche. Consulente fiscale con Master in Diritto Tributario Internazionale. Giornalista pubblicista. Dirigente sindacale, responsabile del Coordinamento Donne e Inclusione. Ha approfondito tematiche di cultura di genere con un Master in Gender’s Studies. I suoi interessi sono focalizzati sul linguaggio e la toponomastica. Il motto: la felicità non è la meta, ma il cammino (Osho). La convinzione: nella vita nulla accade per caso.