Miina Sillanpää

Il cammino delle donne per emergere da quella “selva oscura” di esistenze intrappolate nella sfera domestica è stato lungo, faticoso, spesso doloroso e, soprattutto, non è ancora terminato.

Le conquiste che nel corso del tempo hanno contribuito a ridurre il divario tra l’universo uomo e l’universo donna sono avvenute grazie a persone spinte da passione e determinazione come Miina Sillanpää (Jokioinen 4 giugno 1866 – Helsinki 3 aprile 1952), nata in quella Finlandia che, pur appartenendo all’Impero zarista, già dal 1809 possedeva autonomia governativa, un proprio Parlamento e, dall’ultimo decennio del XIX secolo, un Partito socialdemocratico che rappresentava il movimento operaio all’interno dell’istituzione parlamentare, a differenza degli altri Paesi dell’Impero. La spinta autonomistica del popolo finlandese assunse una connotazione più radicale a causa dei reiterati tentativi di “russificazione” di Nicola II al fine di limitarne l’autonomia, e il rafforzato sentimento nazionalista finlandese porterà il Paese a dichiarare l’indipendenza dalla Russia il 6 dicembre 1917.

Miina Sillanpää

Ma anche qui, nell’indipendente Finlandia, non erano tutti uguali: ad esempio le donne, soprattutto se sposate e residenti in contesti rurali, erano ancora sotto la tutela dei mariti e non potevano stipulare contratti a loro nome, mentre le nubili che vivevano nelle città riuscivano più facilmente a garantirsi l’autonomia con un lavoro in fabbrica, a servizio presso famiglie benestanti, come commesse o, se appartenenti alla media borghesia, impiegate presso pubblici uffici e banche, oppure insegnanti.

Molte furono protagoniste delle battaglie per i propri diritti e le conquiste ottenute gettarono le basi per una società fondata sulle pari opportunità tra donne e uomini e per un sistema di servizi sociali che hanno contribuito a fare della Finlandia uno dei Paesi con i più alti livelli di assistenza sociale e di partecipazione femminile alla politica attiva.

Donne che, ciascuna nel proprio ambito culturale, lavorativo, sociale si distinsero appunto per passione e determinazione come Vilhelmiina Riktig nata il 4 giugno 1866 in una località della Finlandia meridionale. La sua era una famiglia di contadini molto povera e numerosa, lei era la settima dei nove figli di Juho Riktig e Leena Roth e nacque in quel periodo della storia finlandese noto come “gli anni della grande fame” a causa di una grave carestia che colpì il Paese tra il 1866 e il 1868.

Miina Sillanpää

Non ebbe la possibilità di frequentare regolarmente la scuola e dovette accontentarsi dall’istruzione saltuaria offerta dalle scuole itineranti iniziando all’età di 12 anni a lavorare come operaia in una fabbrica di cotone nella vicina Forssa, in seguito in una fabbrica di chiodi a Jokioinen e poi come domestica a Porvoo, fino al trasferimento a Helsinki.

Compiuti i 18 anni cambiò il suo nome diventando Miina Sillanpää, prassi piuttosto diffusa tra i finlandesi nati con un cognome svedese. Essi potevano modificarlo adottandone uno finlandese grazie al processo di Fennicization che consentiva la modifica del cognome a chi, in tempi più remoti, quando il Paese era sotto il dominio della Svezia, aveva modificato il nome di famiglia adottandone uno svedese perché avrebbe consentito l’accesso a posizioni sociali più elevate.  Anche se molto giovane, Miina Sillanpää mostrò subito una grande sensibilità per le questioni sociali e dedicò la vita alla lotta contro ogni forma di discriminazione, non solo nei confronti delle donne, ma anche di lavoratori con occupazioni precarie e non qualificate, degli anziani, delle ragazze madri, di bambini e bambine e di chiunque si trovasse in condizioni di inferiorità socioeconomica.

Iniziò nel 1898 contribuendo alla fondazione del sindacato dei collaboratori domestici, Servant’s Association, del quale mantenne la presidenza per 50 anni circa, lavorando presso l’ufficio pubblico del lavoro e collaborando con diversi giornali quali “Palvelijata”, “Työläisnainen” e “Toverittare”, legati al movimento socialdemocratico femminile. Essendo nubile aveva potuto firmare gli articoli con il suo nome, fatto per noi oggi scontato, ma che all’epoca non lo era affatto.

Il primo grande risultato raggiunto dalle donne finlandesi nel 1906 fu il diritto di voto attivo e passivo, prime in Europa e seconde al mondo dopo le neozelandesi che iniziarono a votare a partire già dal 1893. Dopo questa importante conquista Miina fu candidata con i socialdemocratici alle elezioni del 1907 ed entrò come deputata al Parlamento insieme ad altre 18 donne: 19 su 200 in totale. Fu l’inizio di una lunghissima attività parlamentare che durò ben 38 anni, fino al 1948.

Raggiunse l’apice della sua carriera politica nel 1926 quando divenne Ministra degli Affari Sociali, prima donna al mondo a ricoprire tale carica istituzionale. Tra i numerosi provvedimenti adottati dalla neoministra si ricordano l’accesso femminile alle cariche pubbliche, la conquista per le donne sposate di propri diritti svincolandole dalla potestà del marito (Marriage Act del 1929), il riconoscimento al lavoro domestico della dignità di lavoro pubblico funzionale al supporto delle famiglie povere e con prole numerosa, tanto urbane che rurali (Municipal Homemaking Act approvato nel 1950). In questo modo lo status delle lavoratrici domestiche era stato equiparato a quello dei pubblici dipendenti. Si occupò anche del miglioramento delle condizioni di vita delle donne che risiedevano in campagna, occupate senza sosta e senza diritto alcuno dal lavoro nei campi, dalle mansioni domestiche e dalla cura della famiglia, organizzando per loro periodi di vacanza senza figli e marito attraverso cooperative e organizzazioni di lavoratori che furono attive negli anni Quaranta e Cinquanta del XX secolo.

Francobollo raffigurante Miina Sillanpää

Dedicò inoltre molte attenzioni alle ragazze madri, giovani in grande difficoltà, per le quali realizzò un sistema di case rifugio combattendo contro pregiudizi e resistenze culturali senza mai arretrare di un passo.

In quegli anni Sillanpää non trascurò le questioni sindacali e, oltre alla dirigenza della Servant’s, svolse pure il ruolo di ispettrice del lavoro presso alcuni punti di ristorazione appartenenti al sistema cooperativo Osuusliike Elanto nato nel 1905. Una donna instancabile che raggiunse molti obiettivi nella sua lunga vita diventando un simbolo della parità di genere.

Fu insignita del titolo di Consigliera economica nel 1939 e, al termine della sua lunga carriera parlamentare, fu nominata Presidente onoraria del Parlamento finlandese. Inoltre, nel 1949, ottenne dal Presidente della Repubblica J.K.Paasikivi il riconoscimento della Fondazione culturale finlandese per il lavoro parlamentare svolto.

Alla sua morte, nel 1952, fu collocata una lapide dove sorgeva la sua casa natale a Jokioinen, mentre nel parco Tokoinranta nel quartiere di Kallio ad Helsinki, il 4 giugno 1968, a 102 anni dalla sua nascita, fu scoperta la scultura in bronzo progettata in suo onore da Aimo Tukianinen intitolata “la Torcia”. Il monumento è alto 5,5 metri e poggia su un piedistallo in granito con un bassorilievo che riproduce il profilo di Miina e le date di nascita e morte. Fu il regalo della nazione a una donna il cui impegno nella costruzione della democrazia nel suo Paese continua ancora oggi attraverso la Koko kansan Miina Sillanpää, una fondazione che ha come finalità la promozione dei suoi stessi ideali di giustizia sociale, uguaglianza, attenzione verso le donne, i/le bambini/e, gli/le anziani/e, proprio come avrebbe fatto lei.

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Articolo di Marina Antonelli

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Laureata in Lettere, appassionata di ricerca storica, satira politica e tematiche di genere ma anche letteratura e questioni linguistiche e sociali, da anni si dedica al volontariato a favore di persone in difficoltà ed è profondamente convinta dell’utilità dell’associarsi per sostenere i propri ideali e cercare, per quanto possibile, di trasformarli in realtà. È autrice del volume Satira politica e Risorgimento. I giornali italiani 1848-1849.

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