Magdalena-Anca Manole

«Mi ricordo che ero via almeno 20 su 30 giorni al mese! Per tutto il tempo ero a fare e disfare le valigie. Mi mancava il letto che avevo in casa, ma gli auditorium e le decine di mazzi di fiori che stavo ricevendo,  la gioia sui volti delle persone quando mi vedevano dal vivo per le strade delle loro città, le bambole che stavo ricevendo da bambini a ogni spettacolo, gli autografi e le lettere dai miei fan, le mie canzoni che cantavano…tutti questi fatti mi facevano dimenticare le cose meno piacevoli della mia vita di artista: la nostalgia per gli amori a casa, gli articoli dei giornale scandalosi, e le cose alle quali un’artista deve rinunciare, i sacrifici, o il mantenere una dieta.»

Magdalena-Anca Monole

Questa era Mădălina Manole, “capelli di fuoco” ma anche voce intensa e calda nata il 14 luglio 1967 in una regione montana nella città di Vălenii de Munte, nella contea di Prahova. Figlia di Ion ed Eugenia Manole viene educata con la passione per la musica da sua madre, che cantava musica folk, e da bambina è subito ansiosa di imparare a suonare la chitarra: inizia, perciò, a prendere lezioni da Ana Ionescu Tetelea, una cantante folk di Ploieşti. All’età di quindici anni diventa membro del Cenacolo della Gioventù di Prahova, che a quel tempo era guidato dal poeta Lucian Avramescu. Contemporaneamente continua a studiare alla High School of Chemistry di Ploieşti, nella quale si diploma con successo.

Dopo essersi laureata, Mădălina sta per prendere il volo e non soltanto metaforicamente: si laurea anche presso la Scuola di controllori del traffico aereo della Băneasa e lavora in questo campo per quattro anni. Da giovane cantante, comunque, cerca il successo musicale formando un gruppo con Ştefania Ghiţă chiamato “Alfa şi Beta” (Alfa e Beta), che partecipa agli spettacoli di Cenaclul Flacăra (Cenacolo Fiamm).

Diviene il membro più giovane a partecipare ai festeggiamenti del circolo “Cenaclului Serbările Scânteii Tineretului” e allo stesso tempo lavora con artisti tra cui Victor Socaciu e Roșu și Negru. Tra il 1982 e il 1985 frequenta la scuola d’arte chiamata Alacoala Populara de Arta, come parte del gruppo che avevano guidato Mihaela Runceanu e Ionel Tudor. Alla fine del 1980 Dan Ştefan le affida la canzone Pentru noi nu poate fi alt cer (Per noi non possiamo essere un altro paradiso), colonna sonora del film Nelu diretto dal regista Dorin Doroftei e in questa occasione la cantante folk interpreta anche il suo primo ruolo cinematografico.

Nel 1994 sposa il suo compagno di vita Şerban Georgescu, incontrato nel 1988 attraverso Costin Diaconescu, un vecchio amico che lavorava a Radio Romania, ed ecco i primi problemi con i giornali scandalistici: la stampa e i suoi fan la accusano di averlo sposato per motivi finanziari dato che lui è più grande di 15 anni. Partecipa al festival musicale “Mamaia” (Festivalul de Muzica Uşoară Mamaia) con la canzone Un uomo sentimentale (Un Om sentimentale), composta da Diaconescu, che conquista il quarto posto.

Dopo aver partecipato con Manole Runceanu e Laura Stoica a un tour in Transilvania per raccogliere fondi a favore del rilancio del Teatro di Stato di Oradea, presenta un recital in diverse regioni della Romania, e un anno dopo, grazie alla canzone di Georgescu dal titolo Lovely Girl (FATA draga), guadagna la popolarità della radio: diventa il brano musicale che l’avrebbe rappresentata ormai come artista molto nota e con questo arriva il primo album nel 1991 registrato con l’Electrecord; allo stesso tempo viene fondato il suo primo fan club guidato da due studenti: Ciprian Antochi e Claudia Panaite. Ora comincia anche a esibirsi sul palco a livello internazionale per i/le cittadini/e romeni/e che vivono negli Stati Uniti, in Austria, in Belgio e in Germania.

Visto il successo commerciale di FATA draga e la sua popolarità, “Billboard magazine” le dedica un pezzo e nel 1993 arriva il nuovo album Ei şi ce? (E allora?)con otto pezzi folk-rock, la maggior parte dei quali scritti da Georgescu: l’album ha molto successo in Romania e Radio Contact nomina Mădălina “miglior artista pop”.

Nel 1995 canta nel concerto di apertura di Whigfield a Bucarest e, un anno dopo, al concerto della band di apertura di Los del Rio. Nel 1997 pubblica l’album Smooth, Smooth Mădălina (Lina, lina Madalina) e diventa la prima interprete di musica pop rumena che registra con il grande catalogo di musica internazionale prodotta dal Gruppo PolyGram (attraverso Zone Records in Romania); inoltre diventa la prima artista pop a interpretare l’autentico folklore rumeno in modo originale, con un’orchestra popolare guidata da Dorel Manea. I brani dell’album includono canzoni di Maria Tănase, Maria Lătăreţu e Lucrezia Ciobanu. Ormai è irrefrenabile: nel 1997 crea l’Associazione Culturale di Mădălina Manole (Asociatia Culturala Madalina Manole) per promuovere attività culturali e umanitarie e viene invitata ai più importanti spettacoli televisivi e radiofonici; presenta l’edizione del Festival Internazionale del Golden Stag del teatro di Braşov e viene scelta da Procter & Gamble internazionale per lanciare un prodotto cosmetico in Romania: qui i riflettori la illuminano come non mai e nasce “la ragazza con i capelli di fuoco”. Nel 2000 consegue premi come miglior interprete e miglior voce pop femminile dell’anno della Romania e Radio Awards e Music Industry Awards in Romania e l’album Più dolce di tutti (Dulce de Tot) viene valutato come il miglior album pop da Radio Romania Actualităţi.
Intanto divorzia da Georgescu, con cui c’erano stati momenti di forte crisi, e si risposa nel 2009 con Peter (Petru) Mircea dal quale, a 42 anni, ha un figlio.

Il 19 febbraio 2010 pubblica il suo nono album intitolato 09 Madalina Manole… ma si ammala.                                          

La cantante viene trovata morta dal marito nella loro casa la mattina presto del 14 luglio 2010, proprio il giorno del suo 43° compleanno: sembra un suicidio, con mezzo litro di carbofurano, uno dei pesticidi più tossici che esistano. Per questo la Chiesa Ortodossa le dedica una celebrazione funebre breve e al di fuori dell’edificio religioso: ci sono circa 40.000 persone. Mădălina è sepolta nel cimitero Bolovani in Ploieşti.

Qui le traduzioni in francese, inglese e rumeno.

***

Articolo di Virginia Mariani

RdlX96rm

Docente di Lettere, unisce all’interesse per la sperimentazione educativo-didattica l’impegno per i temi della pace, della giustizia e dell’ambiente, collaborando con l’associazionismo e le amministrazioni locali. Scrive sul settimanale Riforma; è autrice delle considerazioni a latere “Il nostro libero stato d’incoscienza” nel testo Fanino Fanini. Martire della Fede nell’Italia del Cinquecento di Emanuele Casalino.

Lascia un commento