Palinodie. Una poetica legata alla contemporaneità

Biografia. Palinodie è una compagnia teatrale professionale che ha scelto di mettere le radici tra le montagne della Valle d’Aosta per abitare i limiti e i confini e guardare lontano. È una compagnia di produzione, che nel dialogo tra drammaturgia e regia sviluppa la sua poetica fortemente ancorata alla contemporaneità e la sua vocazione si avvera nella produzione di spettacoli, nella diffusione della cultura, segnatamente di quella teatrale, nella circuitazione degli spettacoli e nella rigenerazione urbana attraverso la cultura. Fondata nel 2012, la compagnia è riconosciuta dalla legge sul teatro professionale della Regione Valle d’Aosta ed è tra le imprese culturali vincitrici del bando Funder35 guidato da Fondazione Cariplo: riequilibrio di genere, sostenibilità e accesso alla cultura sono tra le sue istanze prioritarie. Creata e diretta da Stefania Tagliaferri e da Verdiana Vono, Palinodie è un’esperienza e una sperimentazione di come le arti possano trasformare il contesto nel quale operano.

Fra le produzioni più recenti Persino le montagne più alte, un lavoro politico e poetico sui temi della crisi ambientale che ha ottenuto il riconoscimento ministeriale Boarding Pass Plus per l’internazionalizzazione, ambito che la compagnia approfondisce indagando tematiche legate all’identità di confine. La ricerca artistica sulla tematica ambientale proseguirà nel 2024 grazie all’assegnazione del fondo Tocc per la trasformazione digitale delle imprese culturali, nell’ambito dei finanziamenti del Pnrr e sarà l’occasione per lavorare su realtà virtuale e archivi digitali che raccoglieranno ricostruzioni e testimonianze sui cambiamenti climatici. Con il lavoro Alle mie figlie. Avere come mamma Bocca di Rosa, Palinodie riceve il riconoscimento Siae ft. Mibact Per chi crea, sezione Nuove opere per il teatro.
Palinodie, oltre alla produzione di spettacoli, ha ideato e cura la rassegna di nuova drammaturgia Prove Generali – il teatro va in montagna che si svolge a Morgex (Aosta) dal 2017, con il sostegno di Fondazione Crt.

Come spiegano le fondatrici di Palinodie, il gruppo nasce con una forte sensibilità per la professionalità femminile, creando un ambiente in cui le donne possano esprimere i loro talenti, esercitare la loro creatività, le loro abilità, la loro intelligenza nella dimensione registica, autoriale, scenica e manageriale. Ad oggi, infatti, le professionalità coinvolte nelle attività di Palinodie sono prevalentemente quelle di donne under 35 altamente qualificate che, insieme a Tagliaferri e Vono, portano avanti la ricerca artistica sul femminile e sulla militanza con i lavori della compagnia dall’anno della fondazione.
Per il 2024 è in produzione Donne con la mannaiauna creazione che si muove tra i confini del teatro e della performance d’arte contemporanea, un’indagine su ciò che fa scandalo, ovvero il corpo delle donne, le proteste, l’arte: lo spettacolo parte dal gesto di protesta di Mary Richardson, suffragetta che il 10 marzo 1914 squarciò con una mannaia la Venere Rokeby di Velázquez, alla National Gallery di Londra e il progetto è stato selezionato nel 2023 dal bando Humus di Iac-Centro arti integrate per una residenza artistica a Matera.
Stefania Tagliaferri e Verdiana Vono, benché giovanissime, hanno già un curriculum di tutto rispetto. Stefania nasce ad Aosta nel 1986 e si diploma in regia presso la Civica Accademia teatrale Paolo Grassi di Milano, conseguendo nella stessa città la laurea magistrale in Storia e Critica dell’Arte. Nel 2012 fonda la compagnia teatrale Palinodie,di cui è regista, con l’intento di portare la creazione teatrale contemporanea anche in contesti percepiti come più svantaggiati e che nel 2019 viene individuata dal Festival internazionale Fantasio di Trento per sviluppare un progetto di regia sulla canzone Bocca di Rosa di Fabrizio De Andrè da cui nasce lo spettacolo Alle mie figlie. Avere come mamma Bocca di Rosa. Nel 2021 consegue anche il master in Public History (Fondazione Feltrinelli e Università degli Studi di Milano) sulla divulgazione della storia e dell’impatto delle narrazioni storiche sulla vita dei singoli. Per la sua attività di storica dell’arte cura inoltre testi critici per mostre e progetti di comunità. Verdiana nasce ad Aosta nel 1992 e si forma con Jean-Baptiste Demarigny a Belgrado, laureandosi poi in Scienze dell’Antichità presso l’Università degli studi di Milano. È allieva del Corso di alta formazione teatrale presso la Residenza Idra a Brescia e consegue il master Dramaturg Internazionale di Ert–Emilia Romagna Teatro Fondazione, presso l’Accademia teatrale Iolanda Gazzerro. Dal 2014 è drammaturga di Palinodie e nel 2019 è scelta per rappresentare l’Italia dalla Fondazione Pro Helvetia al Festival d’Avignon. Nel 2020, in piena pandemia, riceve la menzione speciale per l’Italia al premio di drammaturgia internazionale La Escritura de la/s diferencia/s per il testo Brucia il mito (di cui la direzione artistica della biennale decide di curare la traduzione in spagnolo che quest’anno è stata presentata a Cuba) e nel 2021 ottiene il riconoscimento Célebrant la culture de l’Égalité da parte della città di Aosta. 

Poetica. Ma perché le autrici hanno scelto proprio la parola Palinodie per la loro compagnia teatrale? Ce lo spiega Stefania Tagliaferri: «La palinodia è una figura retorica che si usa quando affermiamo o facciamo il contrario rispetto a ciò che avevamo detto o fatto in precedenza. Per la nostra compagnia tale nome rappresenta quindi la libertà di cambiare opinione, il desiderio di adeguare il proprio pensiero alle conoscenze che si acquisiscono e alle esperienze che si fanno nel corso della vita. Palinodia è una parola che racchiude in sé il movimento di una nuova scoperta e la possibilità di sbagliarsi e questo, per Palinodie, è un concetto vitale: la visione è quella di un teatro vivo che si esprime nella scrittura e nella messa in scena di drammaturgie originali». E aggiunge Verdiana Vono: «Quello di Palinodie è un teatro della cura, che in scena indaga i traumi del presente, i tentativi di trovare qualche luce e rimarginare ferite. Senza pretesa terapeutica, ma con un manifesto: in tempi bui la catarsi avviene attraverso la bellezza».

Mission. Nel panorama in cui opera, l’attività di Palinodie risponde a bisogni dell’essere umano che riguardano le sfere dell’appartenenza, della stima e dell’autorealizzazione. Come ci spiega Marta Lavit, organizzatrice teatrale e responsabile della comunicazione della compagnia, la mission di Palinodie, oltre alla declinazione in chiave artistico-teatrale, si esplica nella valorizzazione e nella crescita culturale del territorio in cui opera, convinta del grande potenziale di sviluppo. Ad oggi Palinodie è la principale realtà teatrale non istituzionale operante in Valle d’Aosta: la produzione di spettacoli di nuova drammaturgia, la curatela di progetti teatrali di comunità, l’ideazione e direzione di festival e rassegne teatrali sui temi del presente quali l’uguaglianza di genere (in collaborazione con gli stakeholder del territorio), il cambiamento climatico e la relazione tra insediamenti umani e abitanti, sono le attività peculiari di Palinodie, anche in un’ottica di complementarietà con l’offerta delle istituzioni.

Potrebbe sorgere spontaneo un dubbio: la montagna può essere contemporanea? È possibile avverare percorsi di vita professionali e personali al passo con i tempi anche nelle aree interne? Verdiana Vono ha le idee chiare: «Palinodie vuole rispondere affermativamente, con uno sguardo di progettazione visionario e futuribile. Il luogo dove la visione nasce è la Valle d’Aosta, qui abbiamo deciso di restare e di espandere l’attività nel prossimo triennio, consapevoli dei limiti presentati dal territorio, ma nella convinzione che questo luogo possa diventare un hub di sostenibilità concettuale, umana e ambientale. Oltre alla produzione di spettacoli e la programmazione di rassegne e festival, la compagnia porta avanti un lavoro di diffusione della cultura teatrale a 360 gradi collaborando con Istituzioni scolastiche, enti pubblici, musei e beni culturali, enti privati e reti nazionali». Obiettivo di Palinodie, esplicitato nello statuto, è fare teatro contemporaneo in maniera residente, resiliente e resistente sul territorio valdostano, mediante azioni di valorizzazione e creazione culturale. Continua Vono: «Pensiamo che sia innovativo e necessario investire culturalmente in territori decentrati e demograficamente fragili, come quello valdostano. In un’epoca in cui il lavoro culturale, e segnatamente quello teatrale, è ancora fortemente caratterizzato da discontinuità, scarsità di risorse, difficoltà di accesso per persone giovani e squilibrio di genere, il nostro è un lavoro di contrasto e resistenza e sempre di più vuole esserlo. In una regione in cui le persone giovani, conclusi gli studi universitari, non trovano motivazione per tornare nel loro territorio di origine, Palinodie è convinta che un territorio che sa rendersi attrattivo è un territorio di cultura, contemporaneo e plurale». Le fa eco Stefania Tagliaferri: «Palinodie pone particolare attenzione nel futuro allo sviluppo culturale e sociale della Valle d’Aosta, proponendo iniziative con lo scopo di intercettare l’attenzione della popolazione locale e di arricchire l’offerta culturale nei territori lontani dai circuiti turistici tradizionali. Il gruppo promuove la diffusione di una cultura inclusiva volta a ridurre situazioni di fragilità individuale e a valorizzare la diversità di pensiero, considerata una risorsa fondamentale per lo sviluppo e la crescita di una comunità. Le esperienze nazionali e internazionali vissute dall’ente (tournée, co-progettazioni, partecipazioni a reti, laboratori) sono un modo per aprire orizzonti e traiettorie, che tra le montagne hanno origine e ritorno, ma viaggiano lontano. Le andate e i ritorni, come la narrazione e, di conseguenza, la definizione di una montagna al di fuori degli stereotipi, sono processi artistici dalle forti ricadute positive per il territorio. Moltiplicano le possibilità, permettono alle persone di immaginarsi in più modi rispetto a quelli scontati, di individuare più giovani, di trovare spazi di ascolto e di espressione spesso rari in contesti periferici. Siamo convinte che il futuro sia uno spazio di sperimentazione dove vogliamo essere presenti». Conclude Lavit: «Il lavoro sul territorio è uno degli elementi fondanti del gruppo artistico, che nel 2012 ha scelto di portare l’esperienza teatrale professionale acquisita in centri nazionali ed esteri di rilievo proprio in una periferia territoriale, la Valle d’Aosta, la propria terra di origine. Qui le produzioni prendono corpo, insieme a occasioni di residenza nazionale. Un riconoscimento al lavoro svolto, a bassa intensità, ma molto significativo per il territorio, è arrivato alla fine del 2021, dal quotidiano online Aostasera.it, in cui l’ente compariva tra le realtà locali di maggior rilievo in ambito socio-culturale». 

Festival Aosta città diffusa. Nel 2021, in risposta ai lockdown, Palinodie crea il Festival Aosta Città Diffusa, un dispositivo dove il teatro abita spazi cittadini dimenticati, marginali e dall’enorme potenziale artistico. Spiega ancora Lavit: «Il Festival è un laboratorio di pensiero sul contemporaneo, uno strumento per immaginare una nuova mappa della città, fatta di arte e relazioni da (ri)scoprire che si svolge ad Aosta tra centro e periferie, all’aperto. La seconda edizione è stata sostenuta da una raccolta fondi a cui hanno partecipato oltre 100 cittadine e cittadini e nel 2022 è tra i cinque Festival italiani premiati da Trovafestival per il lavoro di comunicazione e grafica». E conclude: «La prossima edizione del Festival, in programma dal 20 al 23 luglio 2023, ha come tema Essere presente. Durante le quattro giornate i quartieri di Aosta saranno animati da spettacoli, proiezioni, talk, performance, happening, degustazioni e visite guidate, un evento davvero da non perdere».

Per saperne di più

http://www.palinodie.it 

Trailer Persino le montagne più alte 

Trailer Alle mie figlie 

Festival Aosta Città Diffusa 

http://www.aostacittadiffusa.it 

Rassegna Prove Generali 

http://www.provegenerali.it 

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Articolo di Serena Del Vecchio

Laureata in Giurisprudenza e specializzata nelle attività didattiche di sostegno a studenti con disabilità, è stata docente di discipline economiche e giuridiche e ora svolge con passione la professione di insegnante di sostegno. Ama cantare, leggere, camminare, pensare, suonare la chitarra e ha da poco intrapreso lo studio dell’arpa celtica, strumento che la aiuta a ritrovare pace e serenità interiore.

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